29.4.17

SCIE CHIMICHE: LA FINESTRA DI OVERTON





di Gianni Lannes

Oscurano il cielo da decenni e tanti adulti a far finta di niente o a minimizzare gli effetti dirompenti sulla salute di qualsiasi essere vivente e di madre Terra. Uno scudo chimico contro il riscaldamento globale di Gaia. Anche un gruppo di ricerca dell’università di Harvard - uno dei massimi consessi scientifici al mondo - ammette il fenomeno.  Perché? Cui prodest? Serve a compensare l’inquinamento o ad occultare la guerra ambientale - vietata dalla Convenzione Enmod dell'ONU già dal 1978 - che usa il clima come un’arma insospettabile? In ogni caso, la temperatura terrestre cala e non sale.


HARVARD PROPONE LE SCIE CHIMICHE: SERVIZIO DEL TG2



Italia: scie belliche NATO - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)



28.4.17

ENICHEM A MANFREDONIA: BONIFICHE IN ALTO MARE E NUOVE SPECULAZIONI!



 
di Gianni Lannes

Dopo 24 anni dalla chiusura del petrolchimico Eni (una fabbrica pericolosa elargita in compenso del furto di metano ancora in atto dal 1969 nella provincia di Foggia), il risanamento territoriale sulla terraferma e in mare è ancora a zero, nonostante lo stanziamento di quasi 80 milioni di euro (denaro pubblico elargito alla Syndial, ovvero all’Eni).

L’Ispra ha inoltre rilevato recentemente la presenza dei soliti noti inquinanti, in particolare arsenico e mercurio in dosi letali per l’ambiente e gli esseri viventi, inclusi gli umani.

DAUNIA: LA RAPINA MAFIOSA DEL METANO

fonte: Unmig




di Gianni Lannes

La coltivazione del sottosviluppo programmato, imposto e calato dall’alto, mentre l’emigrazione continua inarrestabile, proprio come negli anni ’50. Lo sfruttamento e il saccheggio di una colonia del Mezzogiorno perdura a gonfie vele dopo più di mezzo secolo. Risale al 1962 la scoperta in provincia di Foggia di vasti giacimenti di gas naturale, sfruttato a tutt’oggi, soprattutto dall’Eni con ben 125 pozzi operativi, ed ulteriori concessioni in attesa di rilascio - grazie all’accondiscendenza del governo regionale prima di Vendola, poi di Emiliano - dal Mise a note multinazionali. Oggi sono operative addirittura due centrali turbogas a Candela (Edison) e a San Severo (En Plus, già Mirant). Agli autoctoni in compenso sono toccati solo inquinamento, malattie e morte, nonché il pagamento delle bollette alla francese Edf. In virtù della mafiosità istituzionale questo territorio del Sud è diventato terreno di coltura della criminalità organizzata: al vertice della piramide bivaccano i politicanti dediti allo sperpero dei finanziamenti pubblici, mentre alla base si lascia ingrassare più o meno impunemente la delinquenza comune (furti, sfruttamento della prostituzione, traffico di droga, schiavismo, estorsioni, usura). Insomma, Stato di mafia e multinazionali del crimine.

27.4.17

ELETTROSMOG E VIOLENZA

di Gianni Lannes

Un bombardamento invisibile ma ininterrotto, a parte gli esperimenti bellici incivili e segreti. In fondo il DNA è un'antenna. Violenza, sempre più violenza, materiale e simbolica, in famiglia, ovunque e con chiunque, tra parenti, amici e sconosciuti. Sovente per motivi futili le persone si azzannano, anche i consanguinei. Vittime predestinate bambini e donne. Sembrano tutti elettrizzati. Del resto l’inquinamento dell’aria da elettromagnetismo ci avvolge in ogni istante, anche di notte, quando dovremmo dormire. Non si riposa più come una volta. Nel 2000, ad esempio, gli insonni nel belpaese erano già il 15 per cento della popolazione. Si sceglie di dormire con il telefonino (c'è anche quello ormai personalizzato con le impronte digitali) sotto il cuscino o sul comodino per svegliarsi al mattino sempre più stanchi e nervosi. Con quali conseguenze? Deconcentrazione, ansia e irrequietezza che portano a manifestazioni violente di cui siamo attori quasi un po’ tutti. A proposito: siamo ancora esseri umani?


riferimenti:

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=elettrosmog

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=televisione

LA GUERRA DEI CAFONI

E’ il titolo di un film ispirato al romanzo di Carlo D’Amicis, in uscita oggi: regia di Davide Barletti e Lorenzo Conte (produzione della casa editrice Minimum Fax). Sul grande schermo è finalmente approdato un gioiello che annichilisce le commediole tricolori dell’ultimo ventennio.


ITALIA: LA MAFIA DEL GAS




di Gianni Lannes

Altro che energie rinnovabili: la strada è ancora fossile. Non c’è alcuna emergenza gas in Europa: i dati ufficiali parlano chiaro. L’intenzione della Snam è palese: edificare in Italia una “piattaforma” per vendere gas nel resto del vecchio continente. Un lancio dell’Ansa attesta infatti: «Italia al centro di 16 progetti Ue, chiave per hub gas». Peraltro, secondo il cane a sei zampe ormai al guinzaglio straniero: «I volumi di gas naturale approvvigionati dalle società consolidate sono stati di 85,67 miliardi di metri cubi con un decremento rispetto al 2012 di 1,02 miliardi di metri cubi, pari al 1,2%”, così afferma l’E.N.I. s.p.a., holding controllante del sistema monopolistico dei gasdotti e del gas naturale in Italia insieme al gruppo S.N.A.M. in riferimento al 2013. Nel 2016 è stato registrato ufficialmente un ulteriore decremento. Non vi sono, quindi, aumenti della richiesta di gas naturale. I consumi di gas, nel nostro Paese, non hanno mai superato gli 85 miliardi di metri cubi l’anno, mentre le infrastrutture esistenti (metanodotti e rigassificatori) hanno la capacità di importazione superiore attualmente a 107 miliardi di metri cubi annui. Abbiamo, inoltre, un’ottima diversificazione degli approvvigionamenti di gas: l’85-90  per cento viaggia in gasdotti che arrivano dal nord Europa (Olanda e Norvegia), dall’Est (Russia) e dall’Africa (Algeria e Libia). Inoltre sono operativi due rigassificatori  (Rovigo e Panigaglia) che danno circa il 15 per cento del gas consumato in Italia.  Gli impianti di stoccaggio (8 strategici principali, 15 miliardi di metri cubi, di cui 5 strategici) sono in mano alla Stogit s.p.a., controllata dalla S.N.A.M. Allora, la questione centrale in Italia non è la carenza di gas, piuttosto la gestione del sistema gas, svolta in regime di monopolio. 


25.4.17

ITALIA: LA DISCARICA UNITED STATES OF AMERICA



Monte Limbara (Sardegna) - base troposcatter USA in abbandono - foto Gianni Lannes



di Gianni Lannes

Liberazione del belpaese? No, invasione ed occupazione da 72 anni. La Sardegna è meravigliosa nonostante le ferite industriali inflitte dall'uomo e quelle belliche procurate dagli alleati, soprattutto la base all'isola di Santo Stefano della Maddalena, per sommergibili a propulsione ed armamento nucleare della VI flotta (dal 1972 al 2003). Ecco un esempio dimenticato: un simbolo di colonizzazione perpetua in barba alle leggi di salvaguardia ambientale. Limbara è una montagna straordinaria ricca di sorgenti d’acqua dolce. Qui ho trovato la mamma di Arpanet, ovvero la nonna di Internet, vale a dire l'antenato del Muos. Il pericolo? Veleni cancerogeni ed inquinamento elettromagnetico. Sulla vetta giganteggia un bosco di antenne alcune civili nuove, altre militari dismesse fra cui sibila il vento. Un manciata di cartelli ingialliti: «ALT. Limite invalicabile. Farsi riconoscere». La recinzione presenta ampi squarci: se ci avventura quassù chiunque può entrare. A vista d’occhio amianto e lana di vetro spazzato dal maestrale. Tutta la zona è allagata dallo spurgo di tubazioni incancrenite dal tempo.



LIBERIAMO L’ITALIA!

foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

di Gianni Lannes

Una colonia: la nostra patria non ha più alcuna sovranità. Gli “alleati” a stelle e strisce non sono ospiti, bensì padroni, ma li manteniamo noi: più che liberarci ci hanno colonizzato. Nel belpaese le spese militari nel 2016 hanno toccato i 30 miliardi di euro, anche per partecipare in prima linea alle missioni di guerra in mezzo mondo, senza contare il costo delle basi United States of America in Italia pagate dall’ignaro contribuente (altro che iva), ormai trasformata, in palese violazione del TNP, in una portaerei nucleare. E senza annoverare i danni ambientali provocati dagli avamposti bellici dello zio Sam abbandonati sulla nostra terra, al termine della prima guerra fredda.

Come avevo già anticipato il 16 febbraio scorso:



24.4.17

BARILLA: GRANO DI LABORATORIO E STRANIERO


In attesa di poter leggere il nuovo numero di PuntoZero, che trovate in edicola e nel nostro shop, in gran parte dedicato al tema dell'Alimentazione consapevole, un importante contributo del giornalista investigativo Gianni Lannes, di importanza fondamentale per sapere cosa mettiamo veramente nei nostri piatti. Dello stesso autore, cogliamo anche l'occasione di segnalarvi la prossima uscita del libro "Bombe a… mare", per Nexus Edizioni.

fonte:

23.4.17

LA CROAZIA AFFONDA L’ADRIATICO





di Gianni Lannes


Solo per far cassa: addio Adriatico. Nel 2016 il nuovo governo croato aveva annunciato una moratoria, ma in realtà Zagabria ha messo all’asta 29 settori di fondale adriatico, fra i mille e i 1.600 chilometri quadrati l’uno, di cui otto nel Golfo di Venezia. Secondo il governo croato, sotto i 12 mila chilometri quadrati di mare ci sono 3 miliardi di barili, divisi appunto in 29 concessioni. Ovviamente di mezzo c’è anche l’Eni, ma soprattutto le ignorate e gravi ripercussioni ambientali. Ecco quanto si legge oggi sul sito del ministero dell’ambiente italiano:

«Proponente: Ministero dell'Economia della Repubblica di Croazia. Settore di pianificazione: Energia.Descrizione: Piano e Programma Quadro per la ricerca e la coltivazione di idrocarburi nelle acque croate del Mare Adriatico. La ricerca prevede rilievi sismici 2D e 3D e la perforazione esplorativa per un periodo massimo di 5 anni. La produzione di idrocarburi è prevista per un periodo massimo di 30 anni. Le attività di ricerca e produzione si svolgeranno all'interno di 29 blocchi (aree): 8 blocchi nell'Adriatico settentrionale, 16 blocchi nell'Adriatico centrale e 5 blocchi nell'Adriatico meridionale. La superficie di ciascun blocco varia dai 1000 ai 1600 km2».


Ben tre blocchi – Srj 18, Srj19, Srj24 –in vendita da Zagabria sono quelli attorno all’isola di Pelagosa, vicina alle Isole Tremiti, ma soprattutto al Gargano. Era un’isola italiana la cui esistenza fu dimenticata da Roma e nella disattenzione italiana venne jugoslavizzata nel ’47. Oggi si chiama Palagruža e da lì le compagnie potranno trivellare in tutta la loro croata sicurezza, vicino a Pianosa e ad appena 30 chilometri dalle scogliere di Peschici e Vieste. Gli esperti parlano della possibilità di raddoppiare la produzione italiana di idrocarburi (petrolio e metano) entro il 2020. Si tratta dei giacimenti in Adriatico sia vicino all’isola di Pelagosa, sia al largo di Chioggia (dove giacciono 16 giacimenti, non ancora messi in produzione, per un totale di circa 30 miliardi di metri cubi di gas).  

TERREMOTO IDROCARBURI NEL GARGANO






di Gianni Lannes

Chi è stato? Stamani una forte scossa di terremoto ha colpito il centro della Montagna del Sole, nel lago di Varano. A poca distanza, esattamente a Manfredonia, in un territorio fragile, notoriamente ad elevato rischio sismico, attraversato da alcune faglie sismiche attive, il governo italiano quello del Kuwait e l’Energas di Diamante Menale, vogliono a tutti i costi realizzare un gigantesco impianto di gas a petrolio liquefatto. La struttura industriale movimenterà 300 mila tonnellate all’anno di Gpl, via mare (dove si eseguono esercitazioni belliche frequentemente) e via terra, nei pressi della città di Manfredonia, nonché della vicina base militare di Amendola, dove sono stati dislocati recentemente due cacciabombardieri nucleari F-35, che rendono la Puglia un obiettivo sensibile, anche per eventuali terroristici o bombardamenti nemici.

area di esercitazioni militari NATO

21.4.17

IL GOVERNO ITALIANO VUOLE STUPRARE MANFREDONIA E LA PUGLIA




 

La morte "legalizzata" di un'antica terra e del suo mare: lo pretendono Diamante Menale a capo dell'Energas e i padroni multinazionali della Kuwait Petroleum, uno Stato fantoccio a cui l'Italia ha venduto nel 2016 ben 28 aerei da guerra, sponsorizzati dal ministro Roberta Pinotti.

Esattamente 50 anni dopo la catastrofe del petrolchimico Eni (Anic), e la rapina del metano dal sottuolo della Daunia che perdura oggi con 125 pozzi attivi e due centrali turbogas (Edison a Candela ed En Plus a San Severo) con altri in attesa di concessione, ecco un’altra violenza istituzionale che rischia di abbattersi su un territorio e su una popolazione che stanno ancora scontando la follia del passato, anche per la mancata bonifica, nonostante l'ingente denaro pubblico elargito alla Syndial (Eni), come attesta inequivocabilmente il ministero dell’Ambiente.

20.4.17

GAS: GOVERNO ITALIANO FUORILEGGE!





di Gianni Lannes

Altro che rinnovabili. Dalla burocrazia affaristica alla democrazia il passo è lungo, come attesta la nuova aggressione colonialista all’Italia, da nord a sud, isole comprese, sponsorizzata da un esecutivo che tradisce gli interessi nazionali e ci riporta all'epoca dei fossili.


18.4.17

ATTENTI A GRANOSALUS

Occhio a quelli che dicono una cosa ma poi ne fanno un'altra, a quelli che non sono di parola. Mi sono ingenuamente fidato sposando una causa giusta, ma la pasta è infida. Ecco i fatti documentati. 

PROVINCIA DI FOGGIA: LA RAPINA DEL GAS



di Gianni Lannes

Nell’antica Daunia da più di mezzo secolo è in atto un furto legalizzato di metano con l’intesa garantita della Regione Puglia e dei politicanti locali. I dati ufficiali del ministero dello sviluppo economico, attestano attualmente ben 14 concessioni di coltivazione idrocarburi per 125 pozzi produttivi e 90 destinati ad altro utilizzo che si estendono su 1236,41 chilometri quadrati. Ma non è tutto: sono anche operativi 2 permessi di ricerca: Posta Nuova (154,55 chilometri quadrati) e Masseria Montarozzo (154,60 chilometri quadrati) di cui è unica titolare la società canadese Cygam Energy, che ingloba il parco regionale dell’Incoronata (con annesso santuario della Madonna nera) e comprende i comuni di Ascoli Satriano, Orta Nova, Ordona, Carapelle, Foggia e Manfredonia. E ancora. Il permesso Sciascitiello (territori di Deliceto, Rocchetta Sant’Antonio e Sant’Agata di Puglia su 90, 21 chilometri quadrati) è in fase di rilascio. Sulla terraferma la giunta regionale, nonostante i paroloni non si oppone alle speculazioni a tutto spiano e rilascia gli atti d’intesa. I beneficiati? I soliti noti: Eni, Edison, Gas Plus, Rockhopper, Aleanna,  Canoel,Cygam; e in passato: Total, Fina, Snia Bpd, Fiat, Montedison, Petrex.

17.4.17

ENI: INQUINAMENTO RADIOATTIVO IN PROVINCIA DI FOGGIA




di Gianni Lannes

Fanghi e liquidi di reiniezione contengono sostanze radioattive e tossiche. Ecco l'autorizzazione rilasciata dall'ente provincia di Foggia alla famigerata multinazionale, che aveva già inquinato le falde acquifere ad Ascoli Satriano. Insomma, licenza di avvelenare la Daunia.

DA ISRAELE ALLA BASILICATA

il ministro Calenda e i suoi compari


 di Gianni Lannes

 
Un altro gasdotto approderà presto nella periferia del Belpaese, proprio nella martoriata terra lucana. Ecco Eastmed: il progetto è stato presentato in Italia dal ministro israeliano dell’energia, tale Yuval Steinitz. Si tratta di un gasdotto sottomarino capace di trasportare circa 12 miliardi di metri cubi di gas naturale nella piana tra Pisticci e Metaponto per rifornire l'Europa, non l'Italia. Insomma, l’ennesima aggressione in salsa colonialista sbarcherà in un’area della Magna Grecia italiana. E’ un percorso alternativo al gas russo. Sono previsti 4-5 anni per la realizzazione dell’infrastruttura con un finanziamento pubblico di 6 miliardi di euro, denaro pubblico, regalato dai mafiosi in doppiopetto di Bruxelles. Dal giacimento offshore Leviathan - nel Mediterraneo - addirittura di proprietà di una multinazionale nordamericana (Noble Energy), il gasdotto sarà realizzato dall’Edison di proprietà della francese EDF.

RIFIUTI: ECOTASSA PUGLIESE INCOSTITUZIONALE

Puglia: indifferenziata - foto Gilan



di Gianni Lannes


In Puglia il recupero ed il riciclaggio dei rifiuti solidi urbani è in media al palo. Le prove? I dati ufficiali sul disservizio. Eppure il Decreto del Presidente della Repubblica numero 915 risale al 1982. A pagare sono gli ignari contribuenti, mentre a beneficiare le ecomafie e taluni politicanti al soldo del miglior offerente, nonché i padroni degli inceneritori, come ad esempio i monopolisti Marcegaglia. Basta fare un giro per la Puglia per rendersi conto che la raccolta differenziata porta a porta funziona in pochissimi centri abitati, e che l’indifferenziata per strada regna sovrana. Eppure i rifiuti sono una risorsa economica: la tassa dovrebbe sparire se i politicanti fossero all'altezza dei tempi. Comunque, le ecomafie ringraziano i mammasantissima della politica tricolore per tanta grazia.

ECOMAFIE DI STATO A FOGGIA E PROVINCIA

Rifiuti dell'Ilva persi da un camion in un incidente sulla statale 16 tra San Severo e Foggia - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)



di Gianni Lannes

Nessuno ha toccato questa terra meravigliosa se non come un nemico o un saccheggiatore. Ecco la mitica Daunia, una colonia del Sud sfruttata a più non posso, priva di autonomia, indipendenza e degna rappresentanza politica. Microcosmo benedetto dalla natura e massacrato dall'uomo, specie dai politicanti parassiti dediti allo sperpero delle risorse naturali e dei fondi pubblici. Senza contare le organizzazioni mafiose che, grazie alle opportune disattenzioni dell'autorità, hanno occultato impunemente rifiuti d'ogni pericolosità nelle viscere della terra e di alcuni fiumi. Esempio emblematico: il Cervaro sulle sponde di Castelluccio dei Sauri, dove i Bonassisa (graziati con la prescrizione dei gravissimi ecoreati dalla corte d'Appello di Bari) hanno scaricato impunemente colline di spazzatura industriale importata da lontano.

 Le conseguenze sanitarie sull’ignara popolazione sono a dir poco critiche. Gli ultimi ed unici dati epidemiologici della Puglia, risalenti però al 2006 e resi pubblici, segnalano un record regionale di tumore al pancreas nella sola provincia di Foggia, per non dire di tutte le altre patologie con esiti mortali.

14.4.17

ELETTROSMOG: ALTISSIMA TENSIONE SPECULATIVA





 

Dopo il Sacco dei Turchi del 1620 c’è un altro saccheggio, ma non è ancora l’ultimo di una lunghissima serie impunita che merita un tribunale stile Norimberga, o comunque l'esilio per i politicanti parassiti che hanno svenduto il territorio e la gente, previa restituzione alla collettività del maltolto.


Lo specchio acqueo del Golfo di Manfredonia è stato concesso per mezzo secolo a una società albanese con sede a Tirana, presso Zayed Business Center -Rr. Sulejman Delvina. Chissà chi lo sa. Quanti milioni di euro per il ristoro ambientale ha incassato l’amministrazione comunale? La delibera di giunta 24 del 23 febbraio 2010 parla chiaro. Dissesto finanziario, ovvero fallimento: la Corte dei Conti ha accertato soltanto per il periodo 2011-2014 un debito comunale che supera i 50 milioni di euro.

IL VENERDI’ SANTO NEL SUD



Vico del Gargano - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

©

di Gianni Lannes

Tra feste popolari sacre e profane nelle "Indie di quaggiù": così all'università quando il docente di antropologia accolse con entusiasmo, una mia ricerca sulla dimensione del sacro nel Meridione d'Italia. 

Nei riti della settimana santa, la dimensione rituale, liturgica e festiva nella Puglia - di tradizione contadina, pastorale e marinara - custodisce la memoria di un tempo ormai dissolto della cultura orale. Sono tradizioni che travalicano lo spazio del quotidiano per realizzarsi nelle festa, che non è tempo libero, bensì tradizione dei grandi appuntamenti della vita, dalla nascita alla morte. Il fulcro sono le processioni con il potere di santificare i luoghi toccati dal loro passaggio. Ancora oggi come una volta, grandi protagonisti sono i flagellanti, i battuti, i disciplinati, viandanti delle innumerevoli Vie Crucis dirette al Calvario e costellate di cammini dolorosi, cadute teatrali, soste strazianti. Spettacoli sacri itineranti, capaci di un coinvolgimento popolare alla passione e morte di Cristo.

13.4.17

CASILLO: IL PIU’ GROSSO IMPORTATORE DI GRANO STRANIERO IN ITALIA



Casillo in Italia (nella mappa non sono presenti i depositi a Monfalcone e Trieste)


di Gianni Lannes

Ecco il primo nemico dei coltivatori di grano italiano. E' questo sodalizio che determina il prezzo al ribasso nel belpaese. 3,3 milioni di tonnellate di cereali movimentati soltanto nel 2014. E’ l’ultimo numero noto della multinazionale Casillo, tratto dal sito web dell’azienda a cui ho scritto per avere informazioni, ma da cui non ho avuto risposta, alla faccia della trasparenza. Il core business dell’azienda Casillo è il grano duro per il 62,82 per cento. Nella ripartizione per origine degli acquisti di Casillo, Canada e Messico primeggiano, mentre l’Italia risulta rappresenta soltanto con un 8 per cento al pari della Francia e dell’Argentina, contro il 24 per cento di destinazione delle merci. Casillo, dunque, è un importatore di cereali dal resto del mondo, provenienti anche da aree notoriamente inquinate dalla chimica e dalla contaminazione radioattiva. Controlli sanitari sul frumento? Latitanti.

ENERGAS/KUWAIT PETROLEUM: UNA BOMBA AD OROLOGERIA


 
L’Italia, succube delle guerre USA nonché depositaria in violazione del TNP, di arsenali nucleari fuorilegge, è a buon diritto il primo obiettivo di guerra atomica in Europa. Gli F-35 sono cacciabombardieri nucleari. Ognuno avrà in dotazione, da Washington, due bombe atomiche modello b 61 versione 12. Le macchine volanti di sterminio del genere umano sono già state dislocate in Puglia, esattamente  ad Amendola, e prossimamente atterreranno anche a Grottaglie.

In una zona strategica, a meno di 10 chilometri in linea d’aria il governicchio italiano eterodiretto dall’estero, autorizza in un’area naturalistica (vincoli Sic e Zps) protetta almeno sulla carta dall’Europa (precedentemente esclusa dall’area del parco nazionale del Gargano con apposito decreto) l’installazione di un gigantesco impianto industriale di gas a petrolio liquefatto. Esso movimenterà via mare e via terra ben 300 mila tonnellate di esplosivo ed infiammabile gpl ogni anno, considerato dalle direttive Seveso, "a rischio di incidente rilevante".

12.4.17

UNA NUOVA GALASSIA

 


Astronomers used the gravity of a massive galaxy cluster as a lens to spot an incredibly distant galaxy, about 13.1 billion years in the past. They used the Hubble Space Telescope to find the galaxy and confirmed its age and distance with instruments at the Keck Observatory in Hawaii. Image credit: NASA/Keck/Austin Hoag/Marusa Bradac
 
di Gianni Lannes
 
Arrivano dall’alba dell’universo le immagini di una delle galassie che più di 13 miliardi di anni fa, ha rischiarato il buio che dominava nel periodo immediatamente successivo al Big Bang, quando tutto era avvolto in una nebbia densa di idrogeno. La scoperta pubblicata sulla rivista Nature Astronomics si deve al gruppo dell’università della California a Davis coordinati da Marusa Bradac. La galassia, distante 13,1 miliardi di anni, osservata con il telescopio Keck delle Hawaii, ha soltanto una sigla: MACS1423-z7p64. 

BRIGANTI? QUEI RIBELLI DEL SUD




di Gianni Lannes

Una guerra alla miseria che provocò stragi di massa ed esodi biblici nelle Americhe. 120 mila militari dell’esercito sabaudo e leggi speciali dello staterello, sostenuto dalla massoneria inglese che aveva foraggiato quel ladro di Garibaldi e tutta la sua campagna connotata dall’inganno. Infatti, la promessa di distribuire la terra ai contadini non era stata mantenuta e da Torino piombarono nuove tasse e massacri. Fu una rivolta sociale, ma la propaganda ufficiale la chiamò spregiativamente “brigantaggio”. Tutta la verità occultata deve ancora emergere, nonostante i segreti di Stato dopo più di un secolo e mezzo. La trattativa Stato& Mafia è decollata nel 1860 con Garibaldi. Lo psichiatra Cesare Lombroso, unitamente al sociologo Alfredo Niceforo, scrisse a più riprese che «la ragione dell’inferiorità meridionale risiedeva in una costituzionale e irreparabile inferiorità razziale».

GRANDE GUERRA: PACIFISTI E BRIGANTI NEL GARGANO

di Gianni Lannes

Vuoti di memoria collettiva. Qualcuno ha fatto caso al clima agiografico per festeggiare in Italia le stragi disumane del primo conflitto mondiale? Imbarazzante: pubblicazioni, libricini, mostre, e così via. Certo, la storia è scritta dai vincitori. Nello staterello dei criminali di casa Savoia le libertà erano limitate e coloro che manifestavano dissenso nei confronti della macelleria bellica venivano immediatamente denunciati e arrestati. I trasgressori erano puniti con un periodo di detenzione non inferiore a un mese o con l’ammenda di 50 lire. Le associazioni che organizzavano dimostrazioni con conseguenti problemi di ordine pubblico potevano essere sciolte, le loro sedi chiuse e l’eventuale materiale di propaganda sequestrato. Spettacoli e rappresentazioni teatrali erano soggetti a censura e la pubblica sicurezza aveva la facoltà di sospendere le licenze a teatri, cinematografi, caffè concerto e altri locali destinati all’intrattenimento. Le pene previste per chi parlava di pace contro la guerra erano durissime: coloro che diffondevano notizie diverse da quelle ufficiali, governative e militari, incorrevano nella detenzione fino a sei mesi e in un’ammenda da 100 a 1000 lire; se il reato  era ritenuto lesivo della pubblica tranquillità, la pena era estesa A due anni di carcere e 3 mila lire di ammenda.


MEDIOEVO TECNOLOGICO E DESERTO UMANO

Gargano - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

di Gianni Lannes

C’era una volta. Colori, odori e sapori ormai scomparsi. Però non è un rimpianto del mondo antico, bensì una sintetica analisi della realtà. Dalla produzione, lo sfruttamento ha inglobato la sfera del consumo introducendo merci adulterate e nocive, ed ha invaso i beni naturali indivisibili (acqua, aria, terra) modificandone lo status chimico-fisico fino a generare zone di incompatibilità vitale.

Mai come ora le tradizioni popolari, ad uso e consumo del folklore turistico, hanno subito uno svuotamento di quei sensi che per secoli le avevano giustificate. Il trapasso della società contadina, il tramonto di un modello formativo di tipo orale, la sparizione della civiltà del vicolo e la lotta al passato, a ciò che rappresentava di arcaico.

TOTO’



di Gianni Lannes

L’ultima maschera della commedia dell’arte. Il genio Antonio De Curtis è morto a Roma il 15 aprile 1967, ma subito è stato resuscitato nella memoria collettiva. Mezzo secolo dall’uscita di scena e non ce ne siamo accorti, tanto è vivo il segno che ha lasciato, tanto costante è la sua presenza come quella di un amico caro e indimenticabile. Ha inventato nella sua lunghissima filmografia delle maschere indelebili di incomparabile originalità.

IL GLIFOSATO E’ CANCEROGENO






Lettera all'EPA della scienziata Maryon Copley (deceduta per cancro) sui pericoli del glifosato e la corruzione dei controllori nordamericani. I rapporti perversi tra Ente Protezione Ambientale USA e Monsanto. Per la cronaca, l’Italia importa da Canada e Stati Uniti d’America, ma non solo, grano duro intriso di glifosato.
   

11.4.17

TRIVELLE IN RIVA AL MARE





di Gianni Lannes

Svenduta l'Italia al peggior offerente. Della serie petrolio amaro.  Con un decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 aprile scorso, il ministro del cosiddetto sviluppo economico, Carlo Calenda, autorizza le trivellazioni di idrocarburi entro le 12 miglia dalla costa.

NAVI CARICHE DI ARMI A CAGLIARI!



di Gianni Lannes
 


Lontano da occhi indiscreti il belpaese alimenta la guerra contro il genere umano, in barba all'articolo 11 della Costituzione repubblicana. Carichi di morte dall'Italia verso il resto del mondo. La Sardegna è ormai l'isola da cui lo Stato italiano effettua il commercio di armi e armamenti spediti spesso segretamente all'estero, anche verso nazioni in guerra o dove non vige la democrazia, in violazione delle normative tricolori.