BIOGRAFIA

29.9.23

STRAGI IN ITALIA: DOCUMENTI SCOMPARSI!

 


  


di Gianni Lannes

Con direttiva del 22 aprile 2014 della Presidenza del Consiglio dei ministri, si disponeva la declassificazione e la libera consultazione dei documenti conservati presso tutti i Ministeri e gli organismi di intelligence relativi agli eventi stragistici di piazza Fontana, Gioia Tauro, Peteano, questura di Milano, piazza della Loggia, Italicus, Ustica, stazione di Bologna, Rapido 904. A tal fine, si disponeva che i suddetti documenti fossero declassificati, se recanti una classifica di segretezza, e versati anticipatamente agli Archivi di Stato. Ciascuna amministrazione doveva provvedere autonomamente per la propria documentazione. Invece, gli archivi del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, segnatamente quelli relativi al gabinetto del Ministro, nonché le serie archivistiche relative all'attività del Ministero, in merito ai massacri esplosivi di inermi citati, non sono a tutt'oggi disponibili, poiché sono svaniti nel nulla. Secondo Giorgia Meloni, inquilina pro tempore di Palazzo Chigi, non c'è alcun segreto.

AMMARAGGIO!

 


di Gianni Lannes

Il tronco di coda contenente la scatola nera del DC9 Itavia affondato fu recuperato non tra il 17 aprile 1988 e il 25 maggio 1988, secondo la deposizione alla commissione stragi dell'ingegner Lovaglio della francese IFREMER, bensì in data di gran lunga antecedente come ha confermato l'ufficiale dello Stato Civile Remo Govoni, con comunicazione in data 21 ottobre 1980, il telegramma 13891 della nave Carducci che avvista il troncone di coda in data 28 giugno 1980, l'articolo apparso sull'Osservatore Romano del 2 luglio 1980.

Il troncone di coda contiene il Data Flight Recorder. A proposito: chi lo ha sequestrato in tutti questi anni? Possibile che il giudice istruttore Rosario Priore non se ne sia avveduto? Chi ha manomesso la scatola nera e perché?

I tracciati radar non manipolati attestano che la sera del 27 giugno 1980, il volo IH 870 ha compiuto una manovra d'ammaraggio e così alcune perizie tecniche.

VITTORIO VENETO: ... AL LARGO DI USTICA IL 27 GIUGNO 1980!

 

Vittorio Veneto (Venezia, 21 agosto 1979) - foto Pasquale Loprete

 

di Gianni Lannes

Il mare parla: la verità su un mistero che è costato la vita a 81 persone (tra cui 13 bambini) è a galla. Tutta un'altra storia. L'incrociatore lanciamissili Vittorio Veneto (C 550)  della Marina Militare, in servizio dal 1969 al 2003, la sera del 27 giugno 1980, incrociava con numerose altre unità della marina militare italiana e della Nato (ma non solo) nel basso Tirreno. Lo attesta il Libro di Chiesuola della gloriosa unità che invece di diventare un museo galleggiante, è stata venduta a privati e poi demolita in Turchia nel 2021. Subito dopo la strage di Ustica, l'ex nave ammiraglia ricevette da Roma l'ordine perentorio di raggiungere La Spezia. Le autorità politiche e militari avevano sempre solennemente dichiarato che non vi erano mezzi militari nazionali o stranieri e alleati nel Tirreno. Magari ora ad Amato torna per davvero la memoria (magari non a senso unico). Personalmente non sono vincolato ad alcun segreto (atlantico o di qualsiasi altro genere). 

STRAGE DI USTICA: SEGRETO MILITARE!

  


di Gianni Lannes

Stato di diritto o regime telecomandato dall'estero? Quale trasparenza politica? Non solo il segreto di Stato, anzi di Stati (“alleati”: USA, Francia, Israele, Regno Unito), ma anche quello ferreo militare. Durata? Almeno mezzo secolo, ribadito per vie traverse ma istituzionali - grazie alla disattenzione generale - mediante il decreto del ministro della Difesa, 14 giugno 1995, numero 519, a firma del generale Domenico Corcione (commendatore dell'Ordine della Legione d'Onore della Repubblica francese e commendatore dell'Ordine della Legione del Merito degli USA.) Il “Regolamento concernente le categorie di documenti sottratti al diritto di accesso” (Gazzetta Ufficiale, serie generale, numero 285 del 6 dicembre 1995) riporta testualmente:

«Udito il parere del Consiglio di Stato espresso nell'adunanza generale del 27 luglio 1994; Ritenuto di non potersi conformare al parere dell'Alto Consesso considerato che: per gli atti di cui ai punti 11 e 12 dell'allegato 1 e al punto 2 dell'allegato 2 al presente decreto non si è ravvisata l'opportunità di individuare un termine di sottrazione all'accesso tenuto conto sia del preminente interesse che tali atti tendono a tutelare sia della connessione della documentazione ad accordi internazionali; Vista la comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, a norma dell'art. 17, comma 3, della legge n. 400/88, con nota n. COORD/02-01/4908/U27 del 7 ottobre 1994;...».

A chi giovava e torna ancora utile non rendere accessibili documenti militari relativi a massacri di civili in tempo di pace che hanno insanguinato l'Italia, colpendo a morte centinaia di persone, compresi bambini e neonati?

27.9.23

QUASI MISSILE, QUASI BOMBA, QUASI COLLISIONE, QUASI TUTTO O NIENTE?

 

(Pubblicazione: 3 novembre 2023)

di Gianni Lannes

Tutto e niente. Quasi missile, quasi bomba, quasi collisione, insomma quasi tutto e alla fine giudiziariamente nulla. Il calendario nel Belpaese è congelato a 43 anni fa, con il solito corollario tricolore di retorica e speculazione politicante. Quella sul disastro aereo avvenuto la sera di venerdì 27 giugno 1980, che ha mietuto 81 vittime umane, è la più intricata investigazione mondiale, condotta su un singolo incidente aereo. Per contro, lacunosi, rachitici se non inesistenti appaiono i risultati di una delle più disarticolate, costose, lunghe nonché incoerenti indagini nella storia giudiziaria italiana (un mastodontico mucchio di carte con oltre 2 milioni di fogli). Il paradosso è  costituito dal fatto che se da un lato sappiamo ormai quasi tutto sugli scenari di politica interna ed estera, sui colpi bassi dei servizi segreti e sulle piste internazionali, dall’altra ancora non sappiamo spiegare perché sono morte 81 persone su un aereo decollato da Bologna con destinazione Palermo.

STRAGE DI USTICA: VITTIME COLLATERALI!

 

(Uscita: novembre 2023)

di Gianni Lannes

Non solo le 81 vittime sul DC9 Itavia, ma anche quelli (in divisa e non) che conoscevano il segreto di Stati (alleati) ed erano in procinto di vuotare il sacco. Ne avevo già scritto sul settimanale D La Repubblica delle donne, il 28 giugno 2003. Ora ne ricordo solo alcuni dei tanti (più di 20).

25.9.23

STRAGE DI USTICA: URANIO SUL DC9 ITAVIA


 

di Gianni Lannes

Tracce di uranio nel relitto del DC9 Itavia. Sono abbastanza per un movente internazionale? Come mai l'inequivocabile interrogazione orale 3/00965 del 3 aprile 1997, indirizzata al governo Prodi (ministri Andreatta e Napolitano) non ha mai avuto risposta?  Chi aveva interesse a non far giungere in Iraq, Libia e Pakistan, risorse strategiche per assemblare bombe atomiche? I governi italiani dal 1976 ai primi anni '80 con quali nazioni avevano stabilito accordi commerciali, ovvero cessione di tecnologia e materiali nucleari in cambio di petrodollari? Perché la verità su questa strage è indicibile dopo 43 anni? Chi sono i mandanti politici? Chi ha deciso di sacrificare 81 vite umane a bordo del DC9 Itavia nell'era del governicchio Cossiga?

STRAGE DI USTICA: AMNESIE E BUGIE DI GIULIANO AMATO!


di Gianni Lannes

Confuso, smemorato o dall'estero telecomandato? Il presidente emerito della Corte costituzionale: un politicante ai vertici dello Stato e della magistratura, inerte per anni, all'improvviso s'è destato dal letargo. Incredibilmente, dopo decenni di silenzio, nella prima decade settembrina dell'anno 2023, al dottor Sottile è tornata d'un lampo la memoria (di comodo). Sensi di colpa?


«Al Presidente del Consiglio dei ministri. Considerato che il generale Tricarico, consigliere militare di Palazzo Chigi, ha dichiarato alla stampa che il DC 9 Itavia precipitato nel mare di Ustica il 27 giugno 1980 cadde per una bomba; considerato invece che in una sentenza-ordinanza la magistratura italiana ha individuato le cause dell'abbattimento in una manovra d'attacco effettuata da uno o più aerei militari, si chiede di sapere: se il Presidente del Consiglio abbia notizie finora sconosciute che avvalorino la tesi del generale Tricarico e debbano pertanto fare riaprire le indagini; se il generale abbia espresso considerazioni personali al di fuori del suo incarico istituzionale e comunque come si collochino queste considerazioni nei confronti delle dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio nelle sue risposte davanti alla Commissione affari esteri del Senato in occasione del dibattito su Ustica; se non si ravvisi nelle dichiarazioni del generale Tricarico un palese misconoscimento delle conclusioni cui è pervenuto un organo costituzionale dello Stato quale è la magistratura; se e quali azioni il Presidente del Consiglio intenda intraprendere in merito».

A questa interrogazione (4/21782) indirizzata dalla senatrice Daria Bonfietti al primo ministro Amato il 16 gennaio 2001, come a numerosi altri atti parlamentari relativi alla “opportunità di rimuovere il segreto militare posto sull'accertamento delle cause della caduta del Dc9 Itavia nei pressi dell'isola di Ustica” (interpellanza 2/00942 del 18 settembre 1986, ancora senza risposta), oppure "alla presenza di velivoli militari inglesi e di una portaerei inglese attestata dai tracciati radar della Nato", Giuliano Amato non ha mai risposto. Perché? Più di qualcosa da nascondere? Nel Mar Tirreno: nebulose presenze belliche anglo-americane e non solo francesi, senza contare quelle israeliane.

ITALIA: PIZZO MAFIOSO SUI MIGRANTI DEL GOVERNINO MELONII!

  


di Gianni Lannes

Estorsione di Stato in Gazzetta Ufficiale: la firma è dell'esecutivo Meloni. Un'iniziativa che calpesta il diritto internazionale e fa il paio con il ponte sullo Stretto - di cosa nostra -  riesumato e preteso da Salvini. Quasi 5 mila euro: è l'attuale pizzo mafioso dello Stato tricolore, a conduzione razzista, oppure detenzione arbitraria. "Chi non ha i requisiti dovrà essere rimpatriato", ha sentenziato la presidente Von der Leyen - a sua tempo votata dai 5 stelle grullini - nel recente giro in Italia con la camerata Meloni. Detto e fatto. In un lampo è spuntato dal buco nero del primo governino di matrice fascista della storia repubblicana italiana, il decretino fuorilegge (incostituzionale e anticostituzionale) 14 settembre 2023, targato ministero dell'Interno, a firma dei ministri pro tempore Piantedosi, Nordio e Giorgetti.



Infatti, il recente provvedimento del Ministero dell'Interno italiano, in violazione dei diritti universali degli esseri umani, dei migranti e dei richiedenti asilo, prevede una garanzia finanziaria trattenuta al massimo per un mese. Il richiedente asilo dovrà inoltre dimostrare di avere un alloggio in Italia, alternativo al centro di permanenza.

I richiedenti asilo provenienti da Paesi (extra-Ue) considerati sicuri che arrivano in Italia, sorpresi mentre tentano di superare i controlli, dovranno versare una cauzione di quasi 5.000 euro (4.938, per l'esattezza): questo per evitare di essere rinchiusi in un CPR (Centro di permanenza per il rimpatrio) mentre la loro domanda di asilo viene esaminata.

24.9.23

ARMONIE NATURALI

 

Anima - foto Gilan

  Natura: bellezza senza fine. Acqua e luce: vita universale. Purezza e limpidezza: anima vitale. Aria cristallina di malinconia e nostalgia di poesia.

Arcobaleno, nuvola, suono, albero, fiore, fiume, montagna, alba, tramonto, stella, armonia, amore, amicizia, madre, padre, sorella, fratello, bambino, sogno, pensiero, scrittura, fotografia, pallone, aquilone, mare, isola, empatia, altruismo, sorriso, abbraccio, generosità. 

Arte, colore, forma, danza, musica, gioco, sapere e libertà!

Gilan


Armonie naturali! - foto Gilan



21.9.23

AUTUNNO: NOSTALGIA

 

foto Gilan

 


Sulle ali del vento

approda sulla terra la pura bellezza del brumoso autunno

e nell'acqua di sale adagia foglie colorate

dal tenero sole settembrino levigate

Nei suoni di Gaia la solitudine dell'esule

incarta la struggente malinconia che sfiora la nostalgia

e i sogni dell'animo accarezzano un'antica melodia

Dal mare alla montagna l'abbraccio di madre Natura risuona in una nenia di fantasia 

e ogni lacrima nebbiosa di dolore dalla vita porta via...


Gilan

20.9.23

ITALIA: BAMBINI! IN VENDITA!

  

foto Gilan

di Gianni Lannes

Invisibili? Eppure, piccoli schiavi senza frontiere.  Ecco l'orrore nostrano che tanti fingono di non vedere o sapere, nella smemoratezza nazionale. Ben 1.318 pargoli mancano all'appello, ovvero sono ufficialmente scomparsi da noi nell'agosto scorso. Allontanamenti volontari? Dove sono finiti? In Italia ben 22.599 minori senza genitori, provenienti dall'estero (paesi in guerra o dove dominano la fame, la violenza e lo sfruttamento disumano) risultano presenti nella cosiddette “strutture di accoglienza” alla data del 31 agosto 2023 (rapporto Ministero politiche sociali); circa il 2 per cento di essi ha un'età che varia da 0 a 6 anni. Come può un bimbo o un ragazzo straniero appena approdato nel giardino d'Europa, mettere le ali da solo? Una volta, negli anni '80 e '90, dall'Italia si andavano a predare bambini in Sudamerica col pretesto delle adozioni internazionali e non solo, come fu acclarato nel 1993 in Brasile. L'esistenza a livello mondiale del traffico illecito di organi umani ai fini di trapianto ed espianto, è un fatto indiscutibile e incontrovertibile. 

Ogni anno proprio in Italia entrano clandestinamente o alla luce del sole migliaia e migliaia di minori. Molti di loro entrati nello Stivale, spariscono nel nulla,. Da noi imperversano da almeno tre decenni alcune organizzazioni criminali nazionali e internazionali – protette a livello istituzionale – che commerciano la pregiata “merce umana”. Questi minori cosiddetti “extracomunitari” non sono alieni, bensì esseri umani. Essi valgono tantissimo per i trafficanti: ad un primo livello vengono sfruttati dal racket dell'accattonaggio, venduti a peso per adozioni illegali, ceduti ai pedofili, e sempre più in alto nella scala degli orrori, i più sani diventano – loro malgrado – fornitori a perdere di organi umani da espiantare in favore di chi ha i soldi e non giace nelle chilometriche liste d'attesa dell'Unione europea. Soltanto trapianti o anche espianti?

Il Corriere della Sera, 25 marzo 1992


A tutt'oggi, dall'anno 2015 l'Italia non mai ratificato la Convenzione del Consiglio d'Europa contro il traffico di organi umani, alla stregua della Germania, dell'Olanda e dello Stato del Vaticano, nonostante si siano susseguiti numerosi governini tricolore (Renzi, Gentiloni, Conte, Draghi, Meloni). Almeno dal 1993 (mozione e risoluzione dell'Ue) l'Italia è accusata di trafficare bambini. Dopo 7 anni e 7 mesi, Palazzo Chigi non ha ancora fornito una risposta all'interrogazione parlamentare 4/05225 del 2016, presentata da tre senatori indipendenti. Infine, a conti fatti, secondo il Viminale, sempre in Italia, dal 1974 ad oggi, sono spariti e mai più ritrovati quasi 50 mila minori, gran parte italiani. Dove sono finiti? Chi ora nega l'evidenza è un cieco o un criminale? Questi sono gli interrogativi che dovrebbero animare l'attenzione politica, sociale, giornalistica e giudiziaria in un Paese civile.



LA SCUOLA NON E' UNA PRIGIONE!

 

foto Gilan


di Gianni Lannes

Come cambia adesso - sotto il governino Meloni - la scuola tricolore: condotta e bocciature sicure. Il motto riverniciato dal modernismo liberista neofascista è sempre "dio, patria, famiglia". Più burocrazia, ma per quale merito? Nella giornata del 18 settembre 2023 il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge per revisionare la valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti. Ecco quanto riportato in una nota del ministero dell’Istruzione e del Merito, in relazione alla nuova rilevanza data al voto in condotta. Il cosiddetto merito fa rima con passività e subordinazione, ma non è più il tempo dell'obbedienza, come ha insegnato a suo tempo don Lorenzo Milani.

18.9.23

STRAGE DI BOLOGNA: BUCHI NERI!

 


di Gianni Lannes

Uno scenario internazionale con depistaggio nazionale: una punizione esemplare contro la doppia politica italiana. Ustica: messaggio non recepito. Bologna: messaggio compreso da chi doveva essere capito. La connessione dell'anno 1980 non è solo temporale ma geopolitica.




I conti non tornano. Esplosivi incivili e inneschi militari. Era un sabato il 2 agosto 1980, quando alle 10.25 nella sala d'aspetto della stazione di Bologna, esplosero due bombe, non una. Esecutori e mandanti, nonostante i numerosi processi risultano ancora pubblicamente sconosciuti? Perché? 85, 86 o più morti e 200 feriti (molti invalidi a vita). Per quale ragione il conteggio ufficiale delle vittime è ancora impreciso? Che fine ha fatto il corpo di Maria Fresu vicino al secondo ordigno? Perché il sacco numero 56 seppellito in tutta fretta al cimitero felsineo della Certosa conteneva 3 diversi piedi destri e uno sinistro? Come mai chi ha ordinato la strage non è mai stato sfiorato dalla giustizia tricolore, nonostante i noti depistaggi del Sismi e gli impistaggi in denaro della P2 foraggiata dagli USA? I governini italiani, a partire dal telecomandato esecutivo targato Cossiga, la verità l'hanno sempre saputa, ma pur di mantenersi al potere per conto di Washington, hanno volutamente sacrificato la vita di tante ignare persone, bambini inclusi.

Giuseppe Valerio Fioravanti (Rovereto, 28 marzo 1958) e Francesca Mambro (Chieti, 25 aprile 1959) sono i due terroristi esponenti di spicco del gruppo eversivo d'ispirazione neofascista Nuclei Armati Rivoluzionari, protagonisti di una stagione di violenze e omicidi terminata solo con il loro arresto, rispettivamente nel 1981 e nel 1982. I due, sposati dal 1985, sono stati riconosciuti come gli esecutori della strage di Bologna e condannati all'ergastolo. Non si sono mai pentiti e risultano liberi, nonostante i rispettivi 8 e 9 ergastoli sul groppone.

MANIPOLAZIONE DEL CLIMA!

 


 

di Gianni Lannes

Modificazioni artificiali segrete del clima in atto sistematicamente nell'Unione europea dal 2002. Il tempo meteorologico è un'arma insospettabile, in uso da tempo. Non a caso esiste dal 1978 la convenzione Enmod dell'ONU (ratificata dalla legge italiana 962 del 1980) che vieta, almeno sulla carta, la guerra ambientale. Il 30 giugno 2023 gli Stati Uniti d'America - che in base a un documento dell'US Air Force risalente al 1996 intendono conquistare il clima entro il 2025 - hanno pubblicato un rapporto nel quale vengono definite le premesse di un programma di ricerca sulla cosiddetta “riduzione della radiazione solare”. È significativo che la Casa Bianca sottolinei l’importanza di possedere “la capacità di rilevare qualsiasi implementazione globale o regionale di Srm”. La geoingegneria - in fase di sdoganamento avanzato (alla voce finestra di Overton) - non è innocua o neutrale, ma un paravento per mascherare una corsa senza limiti a nuove armi - sperimentate da decenni - che sfruttano l'ambiente naturale.

Pescara (17 settembre 2023) - foto Gilan

Singolare coincidenza: il 28 fine giugno 2023 la telecomandata Commissione europea ha proposto di affrontare il tema della geoingegneria, un termine ombrello che racchiude diverse pratiche per la manipolazione del clima della Terra e l’inversione del mai dimostrato riscaldamento globale. A proposito: la più grave alterazione del clima è stata provocata mediante le esplosioni di bombe nucleari (USA, URSS, Gran Bretagna, Francia, Israele e così via). Il controllo bellico del clima serve a dominare e schiavizzare l'umanità?



17.9.23

PERCHE'?

 

(Uscita: novembre 2023)

 Il perché contiene il chi. Un mezzo internazionale di coercizione politica: un attentato alla libertà, più che l'uccisione di 166 persone, senza contare i testimoni assassinati (incluso il ministro Bisaglia e suo fratello, solo per citarne due dei tanti) in seguito affinché non rivelassero la verità indicibile, ancora oggi, dopo ben 43 anni. Un messaggio reiterato che nel 1980 il telecomandato esecutivo italiano non ha voluto comprendere, impegnato a realizzare affari nucleari con Iraq, Pakistan e Libia in cambio di petrodollari. Chi c'è operativamente dietro questo duplice crimine impunito? Washington, Tel Aviv, Tripoli e Parigi: le stragi di Ustica e Bologna, strettamente connesse non solo temporalmente, ancora ufficialmente senza un perché, rimandano all'estero (Cia, Mossad, Sdece), l'identità dei mandanti, ancora oggi coperta (a mezzo di segreti istituzionali e ragion di Stato) da tutti i governi tricolore (da Cossiga a Meloni), in ambito politico, grazie anche ai depistaggi e ai sabotaggi militari operati dagli apparati di sicurezza nazionale (Sios Aeronautica, Sismi &Sisde, poi Aisi&Aise). Un fatto inequivocabile: l'Italia è priva di sovranità e indipendenza. A proposito: i passeggeri del DC9Itavia non dovevano salvarsi: guai se fosse rimasto vivo anche un solo testimone oculare, come il giovane carabiniere Giuseppe Cammarata (che da solo in mare tentò di arrestare l'emorragia all'arto destro, con un piede tranciato). E ciò spiega le mancate autopsie su tutti i 42 corpi recuperati nel Tirreno (in prossimità del punto Condor, segnalato dal comandante Sergio Bonifacio nel suo rapporto sulla ricognizione di soccorso del Breguet Atlantic italiano). I crimini contro l'umanità non vanno mai in prescrizione.

Gianni Lannes


MASCHERINE ANTIVIRUS: INUTILI E DANNOSE ALLA SALUTE!

 


 

Inutili e dannose alla salute ambientale e umana. Non vi è alcuna evidenza scientifica sul fatto che indossare le mascherine – i cosiddetti dispositivi di protezione individuali delle vie respiratorie – riduca la diffusione delle malattie virali, incluso il Covid-19. È quanto sostiene una delle ricerche comparate più ampia, pubblicata il mese scorso e condotto per Cochrane, un’organizzazione no profit britannica, considerata il punto di riferimento per eccellenza della revisione dei dati sanitari e degli studi scientifici. Lo studio conferma peraltro ciò che è stato chiaramente osservato negli Stati Uniti: gli Stati che hanno imposto l’obbligo di mascherina non hanno ottenuto risultati migliori, in termini di riduzione dei contagi, rispetto agli Stati che non hanno imposto l’obbligo. Di conseguenza, sembrerebbe che l’imposizione dei dispositivi individuali delle vie respiratorie sia stata inutile se non fallimentare. Secondo Jefferson – che ha condotto lo studio insieme ad altri 11 colleghi – nemmeno il tipo di mascherina impiegata, N95 o FFP2, risulta determinante ai fini del contenimento dell’infezione: «Non fa alcuna differenza, niente di tutto ciò», ha affermato. E riguardo agli studi che inizialmente hanno persuaso i governi a rendere obbligatorio l’uso delle mascherine, l’epidemiologo di Oxford ha affermato che «sono stati convinti da studi non randomizzati, studi osservazionali imperfetti».

Riferimenti:

https://www.cochranelibrary.com/cdsr/doi/10.1002/14651858.CD006207.pub6/epdf/full

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=mascherine

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=covid


15.9.23

STRAGE DI USTICA: DOCUMENTI ANCORA SEGRETI

 


di Gianni Lannes

Il ministero della Difesa ammette: "7 documenti non sono ancora declassificati". In realtà sono molti di più. E quelli resi pubblici sono scartoffie sbianchettate. Non è vero, dunque, che tutto il contenuto degli archivi itali relativi alla strage impunita era ormai noto e declassificato. Al ministero della Difesa ci sono almeno 18 documento ancora classificati: 11 sono stati consegnati alla procura di Roma i, 28 settembre 2020, 7 invece sono tuttora blindati dal massimo livello di segretezza. Lo Stato italiano, o meglio il governo Cossiga ha lasciato ammazzare 81 persone. E gli inquilini successivi di Palazzo Chigi hanno mantenuto il segreto fino ai nostri giorni.

https://www.ansa.it/lazio/notizie/2023/09/15/sette-documenti-difesa-su-ustica-non-ancora-declassificati_e1d718b3-4226-437c-b9c3-c56ce015940d.html

STRAGE DI USTICA: BALLE SU GHEDDAFI!

 



di Gianni Lannes

Ancora bugie sulla falsariga di Cossiga. La più inossidabile delle menzogne per occultare la presenza attiva United States of America nell'atto terroristico. Parola dell'ex presidente del Consiglio Giuliano Amato, pubblicate il 2 settembre 2023 sul quotidiano la Repubblica: "V'era un piano per eliminare Gheddafi, ma il missile colpì il Dc9" (sottotitolo). Nell'intervista Amato ha dichiarato: "Si voleva fare la pelle a Gheddafi, in volo su un Mig della sua aviazione. E il piano prevedeva di simulare una esercitazione della Nato, con molti aerei in azione, nel corso della quale sarebbe dovuto partire un missile contro il leader libico: l'esercitazione era un messa in scena che avrebbe permesso di spacciare l'attentato come incidente volontario. Gheddafi fu avvertito del pericolo e non salì sul suo aereo. E il missile sganciato contro il Mig libico finì per colpire il Dc9 dell'Itavia che si inabissò con dentro 81 innocenti... Avrei saputo più tardi - ma senza averne prova - che era stato Bettino ad avvertire Gheddafi del pericolo nei cieli italiani". Perché ad Amato è tornata la memoria (si fa per dire!) proprio ora, dopo 43 anni?

Se non fosse una tragedia sarebbe una sgangherata commedia quella recitata dal dottor sottile e prima ancora da Cossiga. Il volo fantasma di Gheddafi da Tripoli a Varsavia è la leggenda metropolitana - inventata dal Sismi e dal Sios Aeronautica - più gettonata. Ovvio per i servizi segreti tricolore che si toglievano così dall'impaccio: era lui il vero obiettivo e non il DC9 Itavia; si è trattato di un errore. 

Ogni volta che si compie un passo verso l'indicibile verità, salta subito fuori Gheddafi e il Mig 23 (monoposto) fatto trovare sulla Sila, a Timpa della Magare. In realtà, nei pressi di Castelsilano la sera del 27 giugno 1980 precipitò un F14 (Tomcat) biposto, piantonato dai militari italiani giunti da Cosenza all'alba del 28 giugno e fatto sparire in brevissimo tempo.

USTICA E BOLOGNA: DUE STRAGI SENZA VERITA'

 

(Pubblicazione: novembre 2023)

 di Gianni Lannes

Sotto gli occhi del mondo. La sera del 27 giugno 1980 un aereo civile (il DC9 Itavia) partito da Bologna con ritardo e diretto a Palermo, finisce nel Mar Tirreno, tra le isole di Ponza e Ustica. La mattina del 2 agosto dello stesso anno esplode la stazione di Bologna. Durante quell'estate rovente, 166 persone, tra cui bambini, vengono uccise. Ancora oggi non è stata ancora chiarita la ragione né i mandanti sono stati scoperti. Perché? Qual è il movente? Esiste una relazione tra le due stragi, tra le più sanguinose e politicamente determinati della storia repubblicana del Belpaese eterodiretto dall'estero.

Alla luce della logica, allineando fatti, documenti e testimonianze, nonostante i depistaggi nazionali e internazionali, nonché l'eliminazione cruenta di prove e testimoni, emergono le responsabilità politiche e in second'ordine militari, mai portate all'attenzione dell'opinione pubblica. Come mai dopo 43 anni questo segreto di Stati (alleati) e multinazionali dell'impunito potere criminale è ancora indicibile? Perché lo Stato italiano, o meglio i governini tricolore - dal 1980 al 2023, da Cossiga a Meloni - garantiscono il segreto a tripla mandata e mandano in scena farsesche commissioni parlamentari, sbianchettando al contempo carte insignificanti (Renzi docet)? Giochi di guerra in tempo di pace? Le vittime sono state volutamente sacrificate dai telecomandati governanti italiani per tutelare nebulosi affari a danno dell'ignara popolazione, o simili condotte istituzionali di evidente stampo terroristico rispondono a perversi equilibri geopolitici di sudditanza tricolore verso Washington, Londra, Parigi e Tel Aviv? L'Italia è priva di sovranità? Chi ha deciso che tutte quelle persone, inclusi neonati, dovevano solo morire? In ogni caso, tali tragiche vicende gettano ancora ombre sul presente e inquinano il futuro dell'Italia. Allora, sapere per capire, perché in uno Stato di diritto, in una democrazia compiuta, insomma in un Paese civile, contano gli interrogativi e la verità. Un giornalista ha sempre il dovere etico di fare luce.




14.9.23

NUOVO CORONAVIRUS: FUGA DA UN LABORATORIO!

 


di Gianni Lannes

A tutt'oggi nessun laboratorio al mondo ha ancora isolato il cosiddetto Sars CoV-2 o identificato le modalità di trasmissione del nuovo coronavirus. Eppure, con buoni 3 anni di ritardo il NY Post scopre l'acqua calda. Il cosiddetto Sars Cov-2 si dileguò da un laboratorio. Fu la CIA a pagare sei analisti per insabbiare la verità. La vecchia notizia viene ora confermata dal NY Post: gli esperti avrebbero ricevuto denaro per diffondere la «contro-verità» dello «spillover», ossia il famigerato salto di specie - inventato a tavolino - dall’animale (pangolino) all’essere umano. 

USTICA E BOLOGNA: DUE STRAGI SENZA VERITA'

 

Vittime strage di Ustica (27 giugno 1980)

 Nell'estate dell'anno 1980: Giuseppe Diodato aveva compiuto 10 mesi e Angela Fresu appena 3 anni. Dinanzi all'assassinio di un solo bambino, in ogni bimbo muore per sempre un mondo.

Pretendiamo la verità su tutte le stragi che hanno insanguinato impunemente l'Italia!

Gianni Lannes





STRAGI IN ITALIA: IO SO...!

  


Il Corriere della Sera, 10 novembre 1974


di Gianni Lannes

C’era una volta Pier Paolo Pasolini. Anima sensibile e corsara che vedeva oltre l'orizzonte comune, cogliendo l'opprimente realtà dell'Italia ridotta a colonia anglo-americana. Nel testo scritto durante il 1972 contenuto nel romanzo postumo Petrolio - che Garzanti non volle pubblicare e mandò in stampa poi l’Einaudi, Pasolini aveva annotato, ben 8 anni prima della strage di Bologna:

«La bomba è fatta scoppiare: un centinaio di persone muoiono, i loro cadaveri restano sparsi e ammucchiati in un mare di sangue, che inonda, tra brandelli di carne, banchine e binari (…)». 

L'ordigno, infatti, viene piazzato nella sala d'attesa della stazione di Bologna. La strage viene descritta come una “visione”.

SEGRETI DI STATO IN ITALIA!

 



 di Gianni Lannes

43 anni senza verità contro un muro di menzogne statali, militari e intercontinentali. I governi italiani (da Cossiga a Prodi e Berlusconi, fino a Conte, Draghi, Renzi e Gentiloni, inclusa la Meloni) non hanno mai revocato il segreto di Stato, che quando anche annunciato o decretato al massimo risulta sbianchettato. Il 27 giugno 1980 si consumava la strage di Ustica, poi in sequenza, il 2 agosto mandavano in onda la strage di Bologna. Entrambe ancora senza giustizia in uno Stato di diritto teorico a sovranità azzerata dal 1943. Anche a Beirut correva l’anno 1980, il due settembre. Quel giorno Graziella De Palo (24 anni) ed Italo Toni (50 anni) sono stati eliminati senza pietà. Due ricercatori della verità al prezzo della vita, sono stati inghiottiti dal buco nero del traffico di armi, orchestrato dallo Stato italiano.  Questi temerari giornalisti free lance, liberi e indipendenti, sono stati assassinati da terroristi palestinesi, grazie alla copertura del Sismi. Nonostante sia scaduto ampiamente il termine temporale di validità del segreto di Stato, confermato espressamente nel 1985 dall’allora primo ministro Bettino Craxi, i governi italiani, in particolare l’esecutivo Berlusconi e quello Monti,  non hanno disposto l’apertura dell’archivio blindato anche ai familiari. L’imbarazzante vicenda (un duplice omicidio con mandanti altolocati nelle sfere di potere ancora al comando) è troppo scottante, anzi destabilizzante per il sistema di potere imperante nello Stivale a stelle e strisce, perfino a questa distanza temporale. Come ben sapeva Giulio Andreotti (organico a Cosa Nostra fino al 1980, come ha stabilito inequivocabilmente la Cassazione nel 2004, dopo è scattata la prescrizione dei reati). L’attuale presidente del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) è Massimo D’Alema, già noto in qualità di “premier” per i bombardamenti nell’ex Jugoslavia (anno 1999). L’ex comunista D’Alema, si è limitato a presentare una cosiddetta riforma dell’intelligence tricolore. In sostanza: più poteri di controllo per il Copasir, anche sul segreto di Stato, piano di rafforzamento del ruolo del Dis, alta attenzione alla minaccia cibernetica. Ma questa è un’altra storia.


Ilaria Alpi e Miran Hrovatin



CHI HA UCCISO GHEDDAFI E PERCHE'?

  




di Gianni Lannes

Chi ha ordinato la barbara uccisione di Muammar Gheddafi e perchè? Le piste investigative portano in Francia, anche se qualcuno in Italia blatera sciocchezze. Ancora oggi non si conosce il nome dell'assassino che gli ha sparato a bruciapelo il 20 ottobre 2011, in mezzo al caos dei ribelli eccitati dalla cattura. Una vera esecuzione ben pianificata. L'unica certezza è che il cerchio attorno a Gheddafi si è chiuso grazie all'intervento di droni, elicotteri, caccia della Nato , nonché di una squadra di militari stranieri infiltrati. Una cosa è certa: a guadagnarci sono stati Francia, Gran Bretagna e USA. La morte violenta del noto leader arabo doveva apparire come un affare interno e non invece come un complotto di potenze occidentali.

LIBIA: CATASTROFE PROGRAMMATA!

 



Sequenza letale nel Nordafrica: prima la Libia, poi il Marocco. Catastrofe umanitaria in Libia dopo il disastro alluvionale di sabato scorso causato dal passaggio del cosiddetto ciclone Daniel. Le vittime potrebbero essere addirittura 20 mila secondo le stime riportate dal centro medico libico Al-Bayda: il mare continua a restituire decine di corpi senza vita sulla costa, ma molte vittime giacciono ancora sulle strade e sotto le macerie anche sull'entroterra. Ci vorrà dunque molto tempo prima di avere un bilancio definitivo di questa catastrofe. La situazione ora diventa drammatica anche sul fronte sanitario, dal momento che ad esempio sta scarseggiando l'acqua potabile, mentre quella che sta ancora ristagnando in diverse zone si sta facendo putrida. L'Organizzazione internazionale per le migrazioni in Libia ha dichiarato che almeno 30 mila persone sono sfollate a Derna, oltre 6000 in altre zone colpite da Daniel tra cui Bengasi, dove il numero di vittime non è ancora stato stimato. Fino ad ora sono stati ritrovati i corpi di circa 6 mila persone solo nella città di Derna, ma i dispersi sono ancora migliaia e si teme che il bilancio complessivo delle vittime possa superare la terrificante quota di 10 mila. Non solo Derna è stata colpita da piogge eccezionali, ma anche località lungo la costa della Libia orientale, come Bengasi, Al Marj, Bayda e Soussa, in un primo momento anche la parte più occidentale città di Tripoli, seppur con conseguenze decisamente meno catastrofiche. Ricordiamo che Derna si trova a circa 560 miglia a est della capitale Tripoli ed è controllata dalle forze del comandante militare Khalifa Hifter, alleato del governo della Libia orientale. La Libia occidentale, inclusa Tripoli, è controllata da gruppi armati alleati con un altro governo.



13.9.23

A SCUOLA SENZA TECNOLOGIA!

 Attenzione, carta e penna. Scuola e tecnologia non sono un binomio indissolubile. La prima in Europa a fare un passo indietro è stata la Svezia e, con ogni probabilità, non rimarrà un caso isolato. La strada sembra tracciata: uno scenario di giovani senza smartphone potrebbe essere plausibile. La notizia che arriva dalla penisola scandinava appare sensata: nelle scuole svedesi tornano, infatti, carta e penna, almeno per i bambini con età inferiore ai 6 anni. La decisione si è resa necessaria dopo il generale calo dell’apprendimento e della capacità di leggere e ricordare informazioni.  

Contro la crescente distrazione degli studenti in classe data da telefoni cellulari e tablet è intervenuta anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite: un nuovo rapporto dell’Unesco mette in guardia contro l’uso eccessivo di questi strumenti, affermando che i benefici che apportano scompaiono quando vengono utilizzati in eccesso o senza la guida di un insegnante.

I PARENTI DEL GOVERNINO MELONI!

 

© Francesco Lollobrigida / Facebook - Giorgia Meloni

 

di Gianni Lannes

Familismo amorale. Rocco Bellantone, è il nuovo presidente dell'Iss: l'ennesimo caso di parente piazzato dall'eterodiretto esecutivo Meloni. Il neo presidente dell' Istituto Superiore di Sanità è infatti cugino, da parte di madre, del senatore Giovanbattista Fazzolari, storico suggeritore della stessa Meloni (dal 2 novembre 2022 sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'attuazione del programma di governo nel governo Meloni).

Quella di Bellantone è l’ennesima carica che il Governino della camerata Giorgia Meloni affida a parenti. I casi più noti sono quelli legati alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni (genuflessa a Kissinger), che al suo insediamento a Palazzo Chigi ha deciso di portare con sé Francesco Lollobrigida, suo cognato, come ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Si è trattato, in quell’occasione, del primo caso di parentela in un governo nella storia repubblicana. Lollobrigida è assurto alle cronache estive per aver reclamizzato il nocivo granchio blu. La stessa Meloni, poi, di recente ha affidato alla sorella Arianna il ruolo di responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia.

MARCHE: TERREMOTO IN MARE

 


  



di Gianni Lannes

Ancora anomalie sismiche dall' ipocentro superficiale. Due scosse di terremoto alle 09:0011 e alle 10:47:40 di mercoledì 13 settembre 2023, in mare tra Ancona e Pesaro di magnitudo 4.1: tremano scuole e ospedali, gente scesa in strada. Lo segnala l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), ad appena 2 e 6 chilometri di profondità (ipocentro), in prossimità dei numerosi pozzi per l'estrazione di idrocarburi, vicino alle discariche marine realizzate dalla Whermacht nel 1943, imbottite con 4300 bombe all'iprite e bidoni metallici contenenti 84 tonnellate di arsenico. 

L’episodio sismico è stato molto breve, ma ha fatto tremare mobili e spinto la gente a scendere in strada. Le scosse sono state registrate ad appena 2 e 6 chilometri di profondità, dinanzi alla costa marchigiana, nello specchio d’acqua tra Pesaro e Ancona. Si tratta dell’ultimo terremoto in ordine temporale di una scia sismica, seguita ai due episodi sismici molto forti 5.5 e 5.2 verificatisi alle 7:07 e 7:08 del 9 novembre 2022 che causarono ingenti danni e circa 500 sfollati tra l’Anconetano e il Pesarese. Pochi giorni fa, l’8 settembre, alle 16:36 si era registrata un’altra scossa di magnitudo 3.7, sempre con medesimo epicentro in mare, percepita distintamente ad Ancona, senza causare danni o altri disagi.

Singolare coincidenza: proprio ieri, c'è stato nelle Marche il test It Alert, relativo alle gravi emergenze ambientali annunciate dal governo Meloni. E sempre ieri, 12 settembre: un'altra scossa di terremoto a Napoli nei Campi Flegrei: magnitudo 2.9 (ipocentro 2 chilometri), è la più forte degli ultimi giorni che fa tornare il timore sull'attività vulcanica.