(Uscita: novembre 2023) |
Il perché contiene il chi. Un mezzo internazionale di coercizione politica: un attentato alla libertà, più che l'uccisione di 166 persone, senza contare i testimoni assassinati (incluso il ministro Bisaglia e suo fratello, solo per citarne due dei tanti) in seguito affinché non rivelassero la verità indicibile, ancora oggi, dopo ben 43 anni. Un messaggio reiterato che nel 1980 il telecomandato esecutivo italiano non ha voluto comprendere, impegnato a realizzare affari nucleari con Iraq, Pakistan e Libia in cambio di petrodollari. Chi c'è operativamente dietro questo duplice crimine impunito? Washington, Tel Aviv, Tripoli e Parigi: le stragi di Ustica e Bologna, strettamente connesse non solo temporalmente, ancora ufficialmente senza un perché, rimandano all'estero (Cia, Mossad, Sdece), l'identità dei mandanti, ancora oggi coperta (a mezzo di segreti istituzionali e ragion di Stato) da tutti i governi tricolore (da Cossiga a Meloni), in ambito politico, grazie anche ai depistaggi e ai sabotaggi militari operati dagli apparati di sicurezza nazionale (Sios Aeronautica, Sismi &Sisde, poi Aisi&Aise). Un fatto inequivocabile: l'Italia è priva di sovranità e indipendenza. A proposito: i passeggeri del DC9Itavia non dovevano salvarsi: guai se fosse rimasto vivo anche un solo testimone oculare, come il giovane carabiniere Giuseppe Cammarata (che da solo in mare tentò di arrestare l'emorragia all'arto destro, con un piede tranciato). E ciò spiega le mancate autopsie su tutti i 42 corpi recuperati nel Tirreno (in prossimità del punto Condor, segnalato dal comandante Sergio Bonifacio nel suo rapporto sulla ricognizione di soccorso del Breguet Atlantic italiano). I crimini contro l'umanità non vanno mai in prescrizione.
Gianni Lannes
Un congedo professionale con i fuochi d'artificio? Con quest'ultima fatica sul campo, termina finalmente la mia carriera giornalistica in prima linea dopo 36 anni. Non ho alcuna intenzione di suicidarmi, godo di ottima salute e spero di non incappare in incidenti! Ricordo pubblicamente tutti i depistatori professionisti che mi hanno contattato negli ultimi 20 anni e i provocatori, ma anche ex ufficiali e sottufficiali della Marina Militare e dell'Aereonautica Militare italiana che ho portato a testimoniare nel 2011 presso la Procura della Repubblica di Roma (pm Amelio e procuratore aggiunto Monteleone). Colgo l'occasione per ringraziare alla luce del sole Daria Bonfietti e l'indimenticato collega Andrea Purgatori (con cui ho avuto più volte profondi disaccordi interpretativi dei sopradetti eventi e a cui sono grato per la prefazione al mio primo libro di inchiesta pubblicato nel 2009 - NATO: colpito e affondato - che ha consentito alla magistratura italiana di certificare il vero), in particolare l'amico Falco Accame (già ufficiale della Marina Militare nonché presidente della Commissione Difesa della Camera dei deputati) per gli stimoli che mi hanno elargito nel corso del tempo alla ricerca critica della verità.
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