foto Gilan |
Esseri umani si diventa attraversando difficoltà, commettendo errori, cadendo e rialzandosi, affrontando paure, temprandosi nei dolori, superando i lutti, accogliendo la vita con gioia senza arrendersi mai.
Gilan
di Gianni Lannes
Futuro inquietante già nel presente: alla voce distopie. Non è solo una moda esterofila. Chi domina il mondo e vuole schiavizzare l'umanità adesso accelera sempre più. Un dispositivo elettronico impiantato nel cervello? Ecco Telepathy, il microchip di Neuralink, la società di Elon Musk, che ha annunciato la sperimentazione sugli esseri umani.
Non è tutto. Produzione e diffusione della carne coltivata anche in Europa. È una scelta sana, sostenibile e ecologica? Solo in Europa, ogni anno 8,4 miliardi di animali vengono uccisi nei macelli. Quando si rinuncerà alla carne animale? Quando saranno modificati i sistemi predatori ed energivori di produzione e quelli insostenbili di alimentazione?
Sono trascorsi quasi 11 anni da quando, nel luglio del 2013, Mark Post, ingegnere tissutale dell’Università di Maastricht, ha presentato al mondo il primo hamburger di carne coltivata ottenuta facendo crescere cellule staminali, indotte a differenziarsi in cellule muscolari. Quella polpa, pur essendo immangiabile, è stata a tutti gli effetti il prototipo di decine di prodotti che sarebbero venuti negli anni a seguire, alcuni dei quali sono oggi già in vendita in diversi Paesi del mondo globalizzato dal peggio in circolazione.
Notizie dal transumanesimo: quando se
ne parlava con dovizia di prove, solo qualche anno fa, si veniva
etichettati come “complottisti” dagli analfabeti funzionali al sistema di potere e dai
negazionisti venduti. Ora questo deleterio fenomeno è realtà.
Manfredonia: museo archeologico - foto Gilan |
di Gianni Lannes
Reperti archeologici rubati nella Daunia ora in vendita all'asta nel silenzio del governino Meloni. Gli elmi apulo-corinzi hanno una provenienza incontestabile, eppure le istituzioni tricolore tacciono. Il ministro Sangiuliano tanto sensibile ai concetti di “identità” e di “patria” non ha fiatato.
Domani verrà battuta all'asta nella sede newyorkese di Christie's la più vasta collezione di armi e armature antiche. Questi pregiati reperti di cui una quindicina di pezzi sui 35 che vanno all'incanto, sono stati sicuramente sottratti all'Italia - nella disponibilità dell'uomo d'affari Chistian Levett - erano stati esposti fino all'agosto 2023 presso il museo di arte classica di Mougins, nel dipartimento francese delle Alpi marittime, fondato da Levett nel 2011 e ora chiuso.
In ogni caso, il ministero della Cultura - il cui sottosegretario Vittorio Sgarbi risulta attualmente indagato per "riciclaggio di opere d'arte rubate" - era stato dettagliatamente informato della sospetta provenienza da traffici illeciti che depredano l'Italia impunemente, presenti appunto, nel catalogo dell'asta statunitense.
di Gianni Lannes
C'è un rischio nucleare (bellico e
militare: alleato però straniero) in Italia per cui non esiste alcun piano (efficace) di
sicurezza, minimamente noto all'ignara e distratta popolazione. Vuoi anche per la
smemoratezza atavica e l'ignoranza generale, ma tantissimi non sanno che almeno
una dozzina di porti italiani - da Trieste fino a Cagliari - sono
interessati dalla presenza costante di unità della sesta flotta
United States of America, a propulsione e armamento nucleare. Gli
incidenti possono sempre capitare, anzi ne sono già accaduti in Sardegna, nel parco marino della Maddalena (Hartford), ma è
stato tutto insabbiato, come sempre. Eppure dispersi in mare radionuclidi artificiali, come il plutonio 239 e 240 ristagnano per millenni damnneggiando a morte la salute degli esseri viventi. E poi c'è la guerra atomica
alle porte. E la Protezione civile che fa? Suona l'allerta generale? Se la cava con un programmino semplice: IT Alert.
foto Gilan |
di Gianni Lannes
Siamo in riserva e la spia dell'olio d'oliva segna il rosso, con i prezzi alle stelle (un litro di olio extravergine ha superato i 10 euro). La crisi produttiva ha colpito i paesi del Mediterraneo ed è legata alla siccità prolungata e senza precedenti. Politiche agricole green? Spianate di pannelli fotovoltaici.
foto Gilan |
Al 30 settembre 2023 le riserve europee ammontavano a circa 300 mila tonnellate, la metà della disponibilità nello stesso periodo degli anni precedenti. Per l'Italia il calo registrato è stato del 26% (56% in meno in Spagna, 25% in meno in Grecia, Portogallo, Tunisia, Marocco) con una produzione di 240 mila tonnellate, a fronte di un fabbisogno di 900 mila tonnellate annue.
Le cause? C'entra la Natura? O forse la guerra ambientale in atto da parte degli USA per il controllo militare del clima metereologico entro il 2025, stabilito dal Pentagono nel 1996? Il dominio del tempo è un'arma insospettabile. Non a caso, esiste la convenzione Enmod dell'ONU, ratificata in Italia dalla legge 962 del 1980, promulgata dal presidente della Repubblica Sandro Pertini. Una protezione comunque di carta. Nell'ultimo decennio - in modo particolare - gli eventi climatici avversi si stanno manifestando con una tale frequenza e intensità da determinare dei crolli produttivi. Infatti, secondo la Direzione agricoltura presso la Commissione europea, nella campagna 2022-2023 la produzione mondiale di olio d'oliva ha registrato un calo superiore al 25 per cento rispetto alla media degli anni precedenti.
C'è di peggio. Il cambiamento climatico indotto dall'uomo in divisa d'ordinanza statunitense e doppiopetto atlantico e il conseguente declino della biodiversità sono ormai evidenti anche gli ipovedenti. Un milione di persone nella cosiddetta "unione europea" avevano chiesto motivatamente (sulla base di incontrovertibili studi scientifici relativi ai danni alla salute) una forte riduzione dei pesticidi. Eppure a fine novembre 2023 i colossi della chimica mondiale come Bayer e Basf (operanti anche in Italia) e i rispettivi gruppi di pressione, nonché i loro politicanti assoldati (in particolare il partito popolare europeo), si sono attivati per far bocciare il regolamento europeo sui pesticidi (SUR) con 299 voti contrari, 207 favorevoli e ben 121 astensioni. Insomma, la campagna di lobbyng - durata due anni - coondotta dalle predette multinazionali ha sabotato l'introduzione di questa normativa. Il testo prevedeva la riduzione del 50 per cento dell'uso dei prodotti fitosanitari entro il 2030 e del 65 per cento dei prodotti più pericolosi entra la stessa data.
«Quel che ora penso veramente è che il male non è mai "radicale", ma soltanto estremo, e che non possegga né profondità né una dimensione demoniaca. Esso può invadere e devastare il mondo intero, perché si espande sulla superficie come un fungo. Esso "sfida", come ho detto, il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, di andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua "banalità". Solo il bene è profondo e può essere radicale».
Hannah Arendt
Riferimenti:
https://monoskop.org/images/6/62/Arendt_Hannah_La_banalita_del_male.pdf
di Gianni Lannes
Accade ora, sotto gli occhi distratti e inerti del mondo, segnati per larga parte dall'indifferenza o dalla disumanità. Ospedali distrutti, università, chiese, scuole e moschee fatte saltare in aria, cimiteri dissacrati, giornalisti, medici e poeti trucidati e migliaia di civili ridotti a danni collaterali. Per non dire delle oltre 30 mila persone - il 70 per cento donne e bambini - che l'esercito di Israele ha assassinato in appena 100 giorni con l'appoggio incondizionato dell'Occidente, Italia in prima linea.
Ora è stato finalmente abbattuto il tabù: lo Stato ebraico di Israele è imputabile di genocidio. La Corte internazionale di giustizia ha riaffermato il “senso del mai più”. Il pronunciamento ha infranto per la prima volta nella storia il nesso fra l'unicità della Shoah e l'impunità criminale di Israele: come scudo contro l'imputabilità di tutte le violazioni legate all'occupazione de territori palestinesi e come immunità e impunità rispetto alle norme del diritto internazionale. Proprio questo nesso ha assicurato per oltre mezzo secolo a Israele una sorta di impunità nativa. La situazione offre l'opportunità di rompere l'omertà della complicità occidentale, Italietta meloniana compresa. Proprio nel silenzio delle tenebre risiedono e si intrecciano l'antisemitismo e il razzismo occidentale nella costruzione della modernità dagli spazi coloniali al cuore dell'Europa, come avevano evidenziato Hannah Arendt, Zygmunt Bauman e Aimé Cessaire.
La nazione indiana Osage in Oklahoma, negli Stati Uniti, ha vinto un ricorso storico in tribunale contro Enel: il gruppo italiano dovrà pagare quasi 260 milioni di dollari per rimuovere 84 pale eoliche dal territorio Osage dopo non aver ottenuto un permesso per l'estrazione dei minerali. Come riporta il Financial Times, questa è una delle prime sentenze negli Stati Uniti in cui si richiede la dismissione di un progetto eolico. A questi costi si aggiungeranno poi eventuali risarcimenti che verranno discussi in un altro processo. Una corte distrettuale federale dell'Oklahoma ha dato ragione alla tribù indiana Osage in una disputa contro Enel. Il giudice ha stabilito che il gruppo italiano non aveva chiesto il permesso all'autorità locale indiana per lo sfruttamento del parco eolico. Enel aveva annunciato questo deleterio progetto nel 2015.
Riferimenti:
https://www.ft.com/content/93fc1aed-0afc-48bd-8491-997631f4a316
https://www.enel.com/content/dam/enel-com/pressrelease/porting_pressrelease_IT/1664110-1_PDF-1.pdf
foto Gilan |
di Gianni Lannes
C'era una volta incastonata nell'antica montagna d'Abruzzo una meraviglia fatata d'azzurro e turchino soleggiata. Una pietra nell'acqua levigata dal fluire del tempo mostra alchimie di colore naturale. Qui, dove sgorgano gli arcobaleni dopo un temporale, il cielo specchia stormi di nuvole sulle ali del vento che danza nei suoni di alberi e foglie. Dal Gran Sasso all'Adriatico ormai spiaggiato scorre verso Est un fiume dall'industria rubato e quasi prosciugato. Martoriato dall'uomo resiste al peggio pur continuamente disturbato, beatificato ma al contempo a più non posso sfruttato e saccheggiato, comunque mai realmente amato, protetto e rispettato. La sua storia racconta di un passato ormai tramontato, eppure un incantesimo la sua bellezza adamantina in un fantastico sogno ha cristallizzato. Perduto e poi ritrovato.
foto Gilan |
Portare dentro di sé l'eco di altre voci, altre dimensioni, altri mondi senza tempo, altri esseri umani sulle ali della nostalgia quando abbraccia la malinconia...
Incantarsi nelle meraviglie infinite della Natura dove le rocce cantano delle loro madri, i fiocchi di neve parlano dei loro cuori di sabbia, gli alberi del loro girovagare nelle latitudini, i mari narrano le peregrinazioni lunari...
Non appartenere a nessun luogo, coltivare innumerevoli radici anziché una sola, attraversare tante tribù e poter scegliere di appartenere ad una e solo una o a nessuna....
Ogni forma di vita è mia madre, mia sorella, mia amica, mia compagna, mio tesoro. Non conosco frontiera e non appartengo a nessuna città. Madre Terra mi ospita: è la mia dimora. Lei vive in me ovunque. La gentilezza è la mia spontanea religione. Appartengo allo spirito del mare, all'anima delle montagne, al cuore di boschi e sorgenti, all'aria del mattino, al cielo cristallino, al vento che suona da un capo all'altro del mondo biricchino...
Ho vegliato nel silenzio armonioso della notte come un albero che ammira fiorire in primavera le sue creature...
La magia di solcare limpide acque, di veder sorgere il sole alla marina, di accarezzare al tramonto la linfa vitale negli occhi provati dal dolore...
Gilan
di Gianni Lannes
Ecco l'anno infinito della memoria sui crimini israeliani contro l'umanità. È difficile nascondere al mondo il genocidio del popolo palestinese perpetrato dal governo nazisionista del macellaio Netanyahu, condito con la pulizia etnica che prosegue impunemente dal 1948, occultare a lungo le migliaia di bambini e pure neonati uccisi, feriti e mutilati a vita, gran parte delle abitazioni rase al suolo, il sistema sanitario disintegrato, gli aiuti umanitari negati e impediti a 1 milione settecentomila persone in fuga sotto le bombe (anche italiane, non solo germaniche e angloamericane) e la fame, mentre il personale sanitario, i giornalisti e gli insegnanti finiscono seppelliti ogni giorno nelle fosse comuni. Anche la Corte internazionale dell'Aja se n'è accorta, ma solo dopo documentata sollecitazione della Repubblica del Sudafrica. Ma ora il mondo che fa per impedire concretamente lo sterminio dei nativi e semiti palestinesi e riconoscere realmente lo Stato di Palestina?
Riferimenti:
di Gianni Lannes
Nulla giustifica la pulizia etnica, la strage di esseri umani, lo sterminio di persone, il genocidio di qualsiasi popolo. Dopo la pronuncia della Corte di Giustizia dell'Aja (26 gennaio 2024), nessuno può più girarsi dall’altra parte. È arrivata a un passo dall’ordinare esplicitamente la cessazione delle ostilità. Praticamente lo ha parafrasato, quell’ordine: sotto traccia è presente, sottinteso.
La decisione della Corte internazionale di giustizia è “storica” e si rivela un brutto colpo per Israele, che difficilmente potrà sorvolare su quanto deciso, come ha fatto altre volte calpestando il diritto internazionale. E l’ordinanza dell’Aja, se tecnicamente riguarda solo lo Stato ebraico e il Sudafrica che lo accusa, pone sull'attenti anche gli Stati terzi parte della Convenzione sul genocidio, poiché dichiara “plausibile” il rischio genocidario nel territorio di Gaza. E l’obbligo di evitarlo riguarda tutti i contraenti. Inclusa l’Italia e, soprattutto, compresi i Paesi che a Israele forniscono continuamente armi, come ad esempio Washington, Berlino e Londra.
Giorgia Meloni |
di Gianni Lannes
In Italia nell'anno 2024 il termine “privatizzazioni” fa rima con Meloni, ovvero con i Berlusc(l)oni. Non è uno scherzo di Carnevale. Gli eredi del fascismo - in più occasioni al governo con il piduista Silvio Berlusconi (tessera P2, numero 1816) - bivaccati a Palazzo Chigi, dopo aver annunciato la manomissione della repubblicana Costituzione (alla voce “premierato”), concretizzano - degli enti pubblici - l'inopportuna privatizzazione, già avviata ai tempi del Britannia (previa uccisione nel 1992 dei magistrati Falcone e Borsellino) da mister Mario Draghi.
di Gianni Lannes
Ecco l'orrore della Shoah nell'attualità della Palestina martoriata dal macellaio Netanyahu, grazie alla copertura del governo statunitense (oggi inizia il processo a Oakland in California a carico degli imputati Joe Biden, Antony Blinken e Lloyd Austin, accusati di concorso in genocidio), ma non solo.
Il progetto criminale di Ben Gurion (piano Dalet)
procede impunemente: pulizia etnica sionista, 513 villaggi e 11
centri urbani dei semiti nativi rasi al suolo solo nell'anno 1948, oltre un milione di deportati con minacce,
coercizione e violenza, migliaia di autoctoni assassinati, in gran
parte donne e bambini, anche all'estero (Italia compresa). Dopo 100 giorni e passa, il numero delle vittime palestinesi (oltre 30 mila e 62 mila feriti) aumenta sotto gli occhi della disumanità. Sono soprattutto donne e bambini ad essere trucidati. Presi di mira anche gli ospedali e perfino i cimiteri arabi. Non ci sono più università e quasi 350 scuole sono state distrutte; uccisi 94 accademici, 4.327 studenti e 231 insegnanti. Eliminati anche 114 giornalisti e 501 medici. Senza contare gli imprigionati e i torturati.
Italia (26 gennaio 2024): foto Gilan |
https://www.edizionimondonuovo.com/catalogo/scie-di-guerra/
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/01/clima-telecomandato-usa-litalia.html
Italia (26 gennaio 2024): foto Gilan |
Campo Imperatore (Abruzzo): 21 febbraio 2023 - foto Gilan |
di Gianni Lannes
In montagna nevica sempre meno, almeno in Europa, soprattutto in Italia. C'entrano qualcosa le sperimentazioni belliche sul clima (al fine di possedere e usare il tempo metereologico come un'insospettabile arma geopolitica) e lo struttamento impietoso della Natura? La fondazione di monitoraggio ambientale Cima, a metà dicembre 2023 ha rilevato un calo di precipitazioni nevose del 44 per cento.
Gran Sasso d'Italia (22 agosto 2021) - foto Gilan |
Gran Sasso d'Italia (22 agosto 2021) - foto Gilan |
Al contempo, sempre nel Belpaese aumentano esponenzialmente costi e consumi per innevare artificialmente gli oltre 5 mila chilometri di piste da sci. E sono stati censiti l'anno scorso addirittura oltre 200 impianti dismessi e abbandonati, con gravi danni per i fragili ecosistemi di boschi, vallate e montagne, dove sono in progetto altri interventi speculativi più o meno mascherati, comunque finanziati con sperpero di denaro pubblico.
Campo Imperatore (Abruzzo): 21 febbraio 2023 - foto Gilan |
di Gianni Lannes
Soluzione finale? Se non basta la deportazione forzata: non un semplice massacro di palestinesi (inclusi neonati e bambini), ma un'ecatombe atomica. I governanti sionisti invocano l'apocalisse nucleare per annientare tutti i nativi arabi diella Palestina. Mentre l'olocausto dei palestinesi procede indisturbato, il ministro di Israele Amichai Eliyahu (affari e patrimonio), insomma non uno qualsiasi al bar, bensì un banale cialtrone in doppiopetto e kippah d'ordinanza, pretende di cancellare Gaza dalla faccia della Terra sganciando una bomba atomica.
Gli hanno fatto eco i ministri israeliani Haim Katz (turismo) e Miki Zohar (sport e cultura) che hanno annunciato per il 28 gennaio una conferenza stampa a Gerusalemme, per rendere così disponibile il territorio palestinese ad una definitiva colonizzazione ebraica. Hanno sempre negato di possedere armi di distruzione dell'umanità, invece Tel Aviv - grazie alla copertura United States of America - dai tempi del presidente Lyndon Jhonson - detiene un arsenale nucleare imbottito di ordigni atomici di ogni genere, in grado di distruggere il mondo intero. L'opzione atomica è attiva da sempre: ai criminali impuniti sotto la stella di David basta schiacciare un pulsante militare per impartire un ordine da tempo preventivato.
Gli sconvolgimenti climatici odierni non sono una bizzarria della Natura, bensì una conseguenza diretta degli esperimenti bellici. Veleni a stelle e strisce dal cielo al respiro vivente. A rischio l’integrità ambientale, la salute umana e la libertà. La nocività ambientale non è soltanto una conseguenza deleteria del modo di produzione capitalistico, ma soprattutto una strategia di controllo del sistema di dominio sull'umanità.
L'8 settembre 2016, nel corso della XVII legislatura, i deputati Serena Pellegrino e Filippo Zaratti , indirizzarono al ministro dell'Ambiente del governo Renzi (l'allora primo ministro aveva pubblicamente minacciato in tv, di somministrare a chiunque tra i tesserati del piddì, addirittura un trattamento sanitario obbligatorio, se avessero osato parlare delle scie chimiche), l'interrogazione a risposta immediata in commissione 5/09342. Lo stesso giorno, il Sottosegretario di Stato Silvia Velo, nonostante avesse eluso la sostanza dell'atto parlamentare di sindacato ispettivo, ammise l'esistenza (fino ad allora sempre negata dalle autorità politiche e militari, nonché dai prezzolati esperti ufficiali) dell'accordo segreto sul clima "USA(l')Italia" (sottoscritto anche da gran parte dei paesi Ue, compresa Londra, Berlino, Parigi, Amsterdam, Madrid e Bruxelles), mai ratificato dal Parlamento italiano, sottoscritto a Genova il 19 luglio 2001 (durante la mattanza dei pacifisti e l'uccisione di Carlo Giuliani) e ufficializzato nel 2002:
"con riferimento all'accordo del 2002 definito «Piano dettaglio accordo Italia-USA sul clima», ed in particolare al WORKPACKAGE 10 dal titolo «Esperimenti di manipolazione degli ecosistemi terrestri», si precisa come tali attività sono state focalizzate sulla ricerca eco fisiologica, al fine di simulare e verificare i meccanismi di risposta delle piante in atmosfera a concentrazione di CO2 arricchita in termini di produttività e di vulnerabilità con esplicito riferimento al futuro ruolo dei sequestri di carbonio da parte dei sistemi agroforestali".
Tra gli innumerevoli attori tricolori e non coinvolti nell'operazione ignota all'opinione pubblica, giace anche la multinazionale Solvay, nota per l'inquinamento rilasciato in Italia (particolarmente in Toscana), nonché la produzione mondiale di bario: una sostanza acquistata dalla NATO ed utilizzata per le copiose ed ininterrotte irrorazioni aeree nel vecchio continente.
L'Unità, 3 novembre 2003 |
di Gianni Lannes
Assassinati: Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci erano due giovani italiani che con coraggio, generosità e passione rappresentavano l'anima migliore della nostra nazione all’estero. Accadde quasi tre anni fa, per la precisione il 22 febbraio 2021. In un villaggio del martoriato Congo, nella regione del Nord Kivu (parco del Virunga) al confine col Ruanda vennero ammazzati l'ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l'autista Mustapha Milambo. Oggi a Roma, c'è la quinta udienza del processo, ma l'esecutivo Meloni non si è costituito parte civile. Di fatto, le due vittime sono state dimenticate dal governino Meloni e dal ministro forzista Tajani. Si rischia l'archiviazione per due funzionati del Programma Alimentare Mondiale (PAM) il vice direttore Rocco Leone e Mansour Rwagaza (irreperibile). Secondo l'accusa della Procura italiana avrebbero omesso "per negligenza,. impridenza e imperizia... ogni cautela idonea a tiutelare l'integrità fisica dei partecipanti alla missione. Il nome dell'ambasciatore italiano era stato derubricato, per cui quel giorno i caschi blu dell'ONU non scortarono il diplomatico. Questa agenzia delle Nazioni Unite non ha mai fatto chiarezza sull'accaduto, piuttosto è stata invocata l'immunità per Leone, uscito illeso dall'agguato in quest'area notoriamente pericolosa, dove si giocano lotte di potere.
Il nostro ambasciatore è stato ammazzato in un agguato mentre era in missione per conto dell'Italia e il governo tricolore della Meloni non si è costituito parte civile, mentre l'hanno fatto il Comune di Limbiate e l'Associazione "Vittime del dovere".
Perché la presidente del Consiglio pro tempore Giorgia Meloni che tanto si sgola sul patriottismo non ha sentito il bisogno di difendere "l'onore della nostra Nazione" (parole sue), e quindi fare pressione sull'ONU e sul governo della Repubblica Democratica del Congo, affinché si faccia chiarezza su questa strage, di cui non si conoscono i nomi dei mandanti? La Meloni e i suoi ministri al ramo sono latitanti, anche perché non rispondono agli atti parlamentari. Ad esempio alle interrogazioni a risposta scritta 4/00402 (3 febbraio 2023), 4/01802 (31 ottobre 2023), 4/00690 (19 settembre 2023), 4/00721 (26 settembre 2023).
di Gianni Lannes
Terra levantina ridotta ad un hub (centro o snodo) dell'Unione europea (telecomandata dagli USA). La parola d'ordine è sempre la medesima: saccheggiare l'Italia, con l'ausilio dei maggiordomi locali. Ecco il falso green, l'alternativa (ritinteggiata di finto verde) assolutamente insostenibile che distruggerà i fragili ecosistemi marini del Belpaese, già messi a dura prova da un inquinamento militare e industriale senza limiti. Dopo un mare di trivelle per la rapina degli idrocarburi, ecco una distesa di turbine alte fino a 310 metri da piazzare in mare (anche nel Golfo di Manfredonia), col beneplacito della Regione targata Emiliano e la sponsorizzazione di Legambiente (che indora lautamente la pillola). Presa di mira soprattutto la Puglia (da Vieste a Gallipoli), dove numerose società a responsabilità limitata (come ad esempio la “Gargano Sud Srl, poi trasformata in Seenergy Srl, con sede a Torremaggiore), ma anche multinazionali mascherate hanno presentato progetti impattanti, interferenti tra loro, devastanti, spalmati tra Adriatico e Jonio, peraltro sulle rotte migratorie dell'avifauna, in aree archeologiche e zone altamente sismiche. Per ora il ministero del cosiddetto Ambiente a guida Pichetto Fratin, ne ha autorizzati ben due.
Non bastava degradare i Monti Dauni ed il Tavoliere, già ai tempi di Nichi Vendola. Dunque, via libera dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica a due progetti di eolico offshore al largo delle coste pugliesi. Uno sorgerà tra Brindisi e Lecce, l’altro al largo di Manfredonia. Un terzo progetto ha già ottenuto l'autorizzazione del Mase e sarà realizzato a Marsala, nel Trapanese. In effetti, con la nera deregulation del governino telecomandato Meloni, ammontano già a 70 i progetti presentati a Roma: in Sardegna, Sicilia, Calabria e Puglia. L’europea Galileo e la barese Hope hanno ricevuto il via libera per un parco eolico da 525 Mw nel mare tra Brindisi e Lecce, con 35 pale da 15 Megawatt ciascuna.
Al largo di Manfredonia, Seaenergy vuole installare 68 turbine da 15 Mw, per un totale di 1.020 Mw, su 85 chilometri quadrati fra 10,5 e 16 chilometri dalla costa garganica e a ridosso delle Saline di Margherita di Savoia. A Marsala, in Sicilia, infine, il progetto è stato presentato da GreenIt (joint venture fra Plenitude e Cdp Equity) e dal fondo Ci Iv gestito da Copenhagen Infrastructure Partners. Prevede 21 turbine da 12 megawatt ciascuna, per un totale di 250 Mw. Le turbine in genere non possono essere piantate sui fondali (come nel Mare del Nord), perché il Mediterraneo è molto profondo. Quindi devono essere posizionate su piattaforme galleggianti ancorate al fondo. Il che rende più difficile l'installazione e fa aumentare i costi.
Benefici per chi? Ma quale energia pulita? Si tratta della solita
torbida speculazione tricolore, favorita dall'inettitudine politica. Le ecomafie nazionali e internazionali ringrazieranno il governino ecofascista italiano, mentre i servili mentecatti di turno già plaudono alla fine dell'ambiente naturale? Senza
alcun rispetto per la Natura. Invece di preservare l'equilibrio
naturale si annichilisce la vita, si annienta la bellezza e si calpesta
la storia. L'ecologia declinata nell'era della globalizzazione
capitalistica è solo un mero pretesto, un banale paravento, una
sceneggiata speculativa. La vera rivoluzione è passare realmente dal paradigma economico a quello etico.
https://www.cia.gov/readingroom/docs/CIA-RDP78-03425A002100020014-2.pdf
https://www.cia.gov/readingroom/document/CIA-RDP78-03425A002100020014-2
https://resumen.cl/articulos/16976
https://rumble.com/v450ymb-cia-la-manipolazione-del-clima-come-arma-politica-degli-stati-uniti.html
https://www.youtube.com/watch?v=nKyuIr7YsQg
di Gianni Lannes
La presidente della Commissione europea von der Leyen (votata a suo tempo dai grullini tricolore) prima di omaggiare Giorgia Meloni, ha dichiarato guerra ai lupi, perché uno di questi avrebbe ucciso il suo pony Polly. E così, in apertura di campagna elettorale per ingraziarsi gli agricoltori e gli allevatori di bestiame nel vecchio continente telecomandato dalle multinazionali del malaffare, ha proposto di declassare da specie “rigorosamente protetta” a “specie protetta” lo status del lupo nella Convenzione di Berna, entrata in vigore nel 1982. Insomma, gli incolpevoli lupi, già quasi sterminati dall'uomo in Europa, sono diventati il capro espiatorio dei problemi economici delle società rurali e del settore zootecnico. Alla luce dei fatti, la bestia non è il cosiddetto animale ma l'uomo.
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=lupo
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=von+der+leyen
foto Gilan |
di Gianni Lannes
I tempi moderni sono sinonimo di progresso evolutivo? Sotto gli occhi miopi o indifferenti
del mondo senza umanità, attenzione allo sfavillante luccichìo delle apparenze. La schiavitù moderna non è una pratica
arcaica di un'epoca remota e trapassata, ma invece è a noi
contemporanea. Certo, non esistono più le catene visibili e pesanti di un tempo, bensì costrizioni altrettanto disumane e insopportabili.
Il fenomeno aumenta sempre più ma risulta invisibile
alla coscienza critica. Il Global Slavery Index (anno 2023), sintesi
di un lustro di analisi e indagini sul campo, offre alla lettura un
quadro incredibile che non risparmia l'Europa e pure l'Italietta del
pensierino unico nell'era Conte, Draghi e Meloni. A proposito: l'apartheid di Israele verso i palestinesi, non è forse una forma perversa di schiavitù?
Il macellaio Netanyahu (22 settembre 2023) |
di Gianni Lannes
Verso uno Stato unico israeliano, soprattutto totalitario, mediante la persecuzione e il genocidio degli autoctoni palestinesi. L'obiettivo di una sovranità dal Giordano al Mediterraneo è la vera finalità per un dominio israeliano senza limiti territoriali, dettato ed imposto dalla follia sionista. Mister Netanyahu non ha detto nulla di nuovo, da quando il 22 settembre 2023 (ben prima del 7 ottobre) si era presentato all'Assemblea generale dell'ONU brandendo una mappa di Israele che non prevede la Palestina: una negazione istituzionalizzata nell'assenza di confini definiti e nelle leggi fondamentali israeliane, nero su bianco dal 2018 mediante la legge del regime ebraico. Dunque, una pulizia etnica pianificata e programmata da tempo immemorabile.
di Gianni Lannes
Una notizia che non avrei mai voluto dare perché fa sgorgare lacrime amare. Il calcio italiano piange oggi una delle sue leggende, Gigi Riva. Non è stato solo un giocatore, forse il più grande italiano di sempre, ma è stato un autentico simbolo. E' stato Giggirriva come lo chiamavano in Sardegna, il più trasversale degli eroi del nostro calcio, adorato a Cagliari come in tutta Italia negli anni '60 e '70. Io l'ho visto giocare dal vivo quando ero un bambino, in un'infanzia particolare da orfano. "Non ho avuto un'infanzia facile, dimenticavo tutto soltanto quando giocavo a pallone".
Non dimenticherò mai quel giorno tra gli sfollati in Abruzzo, dopo la strage del 6 aprile 2009. Il 12 novembre
2009 Gigi Riva, insieme a tutta la nazionale, si strinse agli aquilani
in un solidale abbraccio. E dopo l'ho rivisto in un bar a Cabras appena due anni fa, radioso in una magnifica foto. Poteva essere mio padre (mai avuto), con la saggezza delle 80 primavere sfiorate, la sua adamantina gentilezza e la schietta nobiltà d'animo.
di Gianni Lannes
Ancora iniezioni di paura nel corpo dell'umanità. Il clima è un'arma incredibile: il Pentagono che sperimenta armi insospettabili, sfruttando madre Natura, lo sa meglio di qualsiasi altro guerrafondaio terrestre.
Entro il 2050 il cambiamento climatico
(indotto dall'uomo in doppiopetto e divisa d'ordinanza) causerà 14,5
milioni di morti. Lo dice un rapporto sul clima presentato a Davos (54esimo
World Economic Forum); ciò determionerà un calo economico di 12,5
trilioni di dollari a livello mondiale. Comunque Washington si è prefissata almeno dal
1996, la conquista del clima entro il 2025, ovvero il controllo
meteorologico. Ormai ci siamo: il fenomeno in costante aumento a
livello globale delle cosiddette “scie chimiche” nei cieli di
mezzo mondo, non è altro che il dettaglio più appariscente, ma
comunque invisibile e alla maggioranza di sudditi e covidioti. Economia e finanza dettano
legge alla politica: i riccastri stanno spolpando Gaia.
Il documento dal titolo “Quantifying the Impact of Climate Change on Human Health” (“Quantificare l’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute umana”), che in copertina mostra un cielo asfissiato dalle chemytrails, analizza la crisi climatica sotto una nuova prospettiva, offrendo uno sguardo sugli impatti indiretti non solo sulla salute umana, ma anche sull’intera economia mondiale e sui servizi sanitari. Il rapporto ribadisce l’urgenza di un’azione rapida per mitigare il riscaldamento globale (tutto da dimostrare), limitando l’aumento delle temperature sotto il confine critico di 1,5°, al fine di preservare la salute dell’umanità.
di Gianni Lannes
Chi lo ricorda? Il Sudafrica che nel 2017 sequestrò una nave con un carico di 55 mila tonnellate di fosfati saccheggiati dalle miniere del Sahara Occideentale occupato, e chiede l'autodeterminazione della terra sahrawi, ha obbligato il regime di Israele a rispondere del suo "intento genocidario" nei confronti della popolazione di Gaza. La richiesta della nazione che ha sconfitto il feroce regime di apartheid dei coloni bianchi (gli afrikaners sostenuti con armi e consiglieri da Tel Aviv), spinge la Corte di Giustizia dell'Aja ad esprimersi (avrebbe già docuto farlo dal 2022 sull'illacita "presenza israeliana in Cisgiordania") per porre fine, nell'immediato, ai criminali raid sulla popolazione inerme di Gaza. La continuità della lotta di Nelson Mandela, sorretta da ebrei comunisti come Ruth e Joe Slovo, è oggi una sfida internazionale all'impunità del colonialismo.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/01/crimini-israeliani-contro-lumanita.html
di Gianni Lannes
Dire ciò che è senza mai falsare i fatti piegandoli alle mere opinioni. "Il governo israeliano finanziò Hamas nel tentivo di indebolire l'Autorità Palestinese". Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha parlato chiaro. Le autorità di Israele hanno trasformato la Palestina in un grande ghetto in cui sono prigionieri i palestinesi, piccoli e grandi. Ecco la giornata della memoria nella stagione corrente della smemoratezza di massa: ieri il genocidio del popolo ebraico da parte dei nazisti, oggi lo sterminio del popolo palestinese da parte dello Stato nazifascista di Israele. La disumanizzazione annichilante era già nel progetto menzognero dei padrini fondatori: una terra senza popolo per un popolo senza terra. In realtà in Palestina c'erano e ci sono i nativi palestinesi: trucidati, ammazzati e perseguitati dal regime di Tel Aviv, impersonato attualmente dal macellaio Netanyahu. Uccidere esseri umani solo perché appartenenti a un determinato gruppo etnico e con l'obiettivo di sradicarlo, è peggio che assassinarli senza questa specifica intenzione. A rigor di logica e di buon diritto, la denuncia di genocidio ad Israele è ampiamente comprovata. La storia documentata della pulizia etnica della Palestina e il regime totalitario di occupazione è inizaato almeno nel 1948. Gli autoctoni palestinesi sono stati ridotti dai sionisti allo status generico di stranieri o tutt'al più terroristi. Il regime antidemocratico israeliano è costruito come un sistema di invisibilità - sociale, morale, politica, logistica, segnaltica, architettonica, linguistica e culturale - nei confronti delle popolazioni dei territori occupati, ridotti a ghetti e prigioni. L'identità israeliana è stata assemblata artificiosamente nell'identificazione fittizia con le vittime della Shoah. Il genocidio ora viene perpetrato dagli ebrei: infatti la sua memoria centripeta non dice "mai più questo deve accadere a noi". E non invece "a nessuno".
Riferimenti:
di Gianni Lannes
Nuove iniezioni di paura nel corpo sociale, in attesa di altri veleni spacciati per vaccini miracolosi. Dall'incompiuta democrazia alla tecnocrazia imperante: il passaggio è conclamato nel Belpaese eterodiretto dall'estero? Il 18 gennaio 2024 Giorgia Meloni ha ricevuto a Palazzo Chigi il vaccinamondo Bill Gates (a che titolo?), quel personaggio del Deep State che propaganda urbi et orbi la fissa delle vaccinazioni totalitarie e della riduzione dell'umanità, lo stesso che mantiene sul libro paga l'OMS, ma non solo.
Così in sincronia, il telecomandato governino Meloni e i carrozzoni delle Regioni danno già per scontata una nuova pandemia, senza aver mai dimostrato in base a criteri scientifici quella da cosiddetto nuovo coronavirus (a tutt'oggi il "Sars CoV2" non è mai stato effettivamente isolato). Comunque, resta il lockdown in caso di necessità. Il nuovo (si fa per ditre, sic!) piano pandemico conferma il ricorso alle restrizioni delle libertà personali in caso di necessità il lockdown. Inoltre prevede che in condizioni emergenziali, possa diventare “necessario imporre limitazioni alle libertà dei singoli individui al fine di tutelare la salute della collettività”.
Cemento su tutto e per tutti. Ogni secondo in Italia spariscono due metri quadrati di verde, inghiottiti dalla speculazione. Oggi, dopo decenni di gestioni affaristiche del territorio, l’Italia contemporanea lascia in eredità ai propri figli un cubo di cemento con una base di 364 metri quadrati per ciascuno. È la quantità pro capite di «suolo consumato», misurata nell’ultimo rapporto dell’Ispra: la quota assegnabile a ogni neonato della gigantesca colata di calcestruzzo e asfalto che ricopre il nostro Paese. Una crosta artificiale, uno strato impermeabile che continua ad aumentare.
Ora incombe anche l'assalto finale alle coste ricche di biodiversità. Non paghi di aver occupato buona parte dei litorali sabbiosi (un bene comune), adesso per evitare le gare per le concessioni balneari, Assobalneari/Confindustria ha inviato al governo Meloni il dossier fotografivo "Stabilimenti balneari su scogliere, laghi e fiumi". Insomma, anche le coste di natura rocciosa verranno elargite in concessione per nuove imprese turistiche? In sostanza avanzano fulgidi esempi di antropizzazione litoranea, affinché ci sia più cemento e privatizzazione ovunque. Le falesie e le coste rocciose sono state finora abbastanza risparmiate dal turismo di massa e vi nidificano numerose specie di uccelli protetti (sulla carta), oltre a rare piante alofile.
di Gianni Lannes
In riva al mare Adriatico, dove ormai dilaga irrefrenabile il cemento armato. Nella notte del 29 dicembre 2023, la giunta regionale di centro destra (con l'astensione del piddì) senza discussione ha cancellato la Riserva del Borsacchio a Roseto degli Abruzzi.
Con un mero emendamento di 5 consiglieri della maggioranza (primo firmatario il forzista Emiliano Di Matteo) viene cancellato il 98 per cento di una riserva naturalistica sorta nel 2005 per tutelare uno dei rarissimi tratti di costa e di fascia collinare scampato per miracolo alla cementificazione senza scrupol. In loco nell'estate scorsa è avvenuta la nidificazione delle rarissime tartarughe marine (Caretta caretta).
La famigerata NATO ha ufficialmente lanciato la sua più grande esercitazione militare degli ultimi decenni: si chiama "Steafast Defender 2024" e inizierà la prossima settimana protraendosi fino a maggio prossimo. Vi prenderanno parte 90 mila soldati dei 31 Stati, ovvero colonie dell'Alleanza atlantica, più "il nostro buon partner, la Svezia", ha dichiarato il comandante supremo in Europa, generale Cristopher Cavoli. Serve a mostrare i muscoli, mentre il mondo è sempre più dilaniato dalle guerre alimentate dagli USA. Punterà a "difendere l'area transatlantica da una minaccia militare", incluso il trasferimento di truppe dal Nord America. L'obiettivo è impressionare Mosca.
https://www.rsi.ch/info/mondo/La-pi%C3%B9-grande-esercitazione-della-NATO-in-Europa--2044841.html
di Gianni Lannes
Dopo aver sterminato i nativi d'America, avendo già colonizzato, sfruttato all'inverosimile e inquinato mezzo mondo terrestre, adesso la guerrafondaia Washington, pur in palese decadenza geopolitica ed economica, si annette senza sparare un colpo, nuove aree marine, pari a un territorio d'acqua salata vasto un milione di chilometri quadrati, circa tre volte la superficie dell'Italia. Chi lo ha deciso? A stabilirlo non è stata l'ONU, bensì il Dipartimento di Stato Americano - dietro cui si profila il complesso bellico-finanziario-industriale - il quale, infatti, ha incluso nel proprio territorio sette aree marine in prossimità dell'Artico, dell'Atlantico (costa orientale), del Mare di Bering, del Pacifico e delle isole Marianne, oltre a due aree nel Golfo del Messico. Il DOS ha affermato che gli Stati Uniti hanno spostato le proprie linee che determinano la superficie del proprio Paese di oltre le 200 miglia nautiche, circa 360 chilometri, dalle proprie coste. L'area più vasta, tra quelle aggiunte, si trova nell'Artico, dove la nuova piattaforma sposta di oltre 560 chilometri il confine degli Stati Uniti verso est e di oltre 1.000 chilometri verso ovest.