BIOGRAFIA

31.1.24

MICROCHIP NEL CERVELLO E CARNE SINTETICA!


 

di Gianni Lannes

Futuro inquietante già nel presente: alla voce distopie. Non è solo una moda esterofila. Chi domina il mondo e vuole schiavizzare l'umanità adesso accelera sempre più. Un dispositivo elettronico impiantato nel cervello? Ecco Telepathy, il microchip di Neuralink, la società di Elon Musk, che ha annunciato la sperimentazione sugli esseri umani.

Non è tutto. Produzione e diffusione della carne coltivata anche in Europa. È una scelta sana, sostenibile e ecologica? Solo in Europa, ogni anno 8,4 miliardi di animali vengono uccisi nei macelli. Quando si rinuncerà alla carne animale? Quando saranno modificati i sistemi predatori ed energivori di produzione e quelli insostenbili di alimentazione? 

Sono trascorsi quasi 11 anni da quando, nel luglio del 2013, Mark Post, ingegnere tissutale dell’Università di Maastricht, ha presentato al mondo il primo hamburger di carne coltivata ottenuta facendo crescere cellule staminali, indotte a differenziarsi in cellule muscolari. Quella polpa, pur essendo immangiabile, è stata a tutti gli effetti il prototipo di decine di prodotti che sarebbero venuti negli anni a seguire, alcuni dei quali sono oggi già in vendita in diversi Paesi del mondo globalizzato dal peggio in circolazione.

Notizie dal transumanesimo: quando se ne parlava con dovizia di prove, solo qualche anno fa, si veniva etichettati come “complottisti” dagli analfabeti funzionali al sistema di potere e dai negazionisti venduti. Ora questo deleterio fenomeno è realtà.

Dopo aver condotto le analisi sugli animali, la multinazionale del magnate di Tesla e X il 28 gennaio ha impiantato il chip “Telepathy” su un 40enne che, stando a quanto riferito dallo stesso Musk addirittura sui social, “sta bene e ha fornito importanti risultati nella sperimentazione”. Da quando questo tecnocrate è anche un medico?

In cosa consiste il chip di Neuralink? Quello propagandato da Musk promette di controllare telefono o computer semplicemente “con la forza del pensiero”. In poche parole il dispositivo promette di rivoluzionare il cervello umano tramite chip in grado di aiutare chi ha problemi neurologici e lesioni traumatiche leggendo le onde celebrarli. Si tratta di una “interfaccia cervello-computer” per captare l’attività elettrica dei neuroni e convertire i segnali in comandi per controllare un dispositivo esterno. Il dispositivo, che potrà essere impiantato solo ai pazienti paraplegici con problemi neurologici e lesioni, è composto da quattro componenti che decodificano i comandi del cervello da inviare al personal computer o allo smartphone da controllare. Il dispositivo è completamente invisibile all’esterno e il paziente, una volta a regime, potrà spostare il mouse e digitare sulla tastiera senza muovere l’arto. Si tratta di un chip che, secondo le stime, costa 10 mila dollari e al paziente, tra impianto e altre varie spese, ne vengono chiesti almeno quattro volte di più da Neuralink. La Food and Drug Administration a maggio 2023 ha dato il via libera alla sperimentazione. Dopo aver ottenuto esiti positivi sui macachi, che erano riusciti a giocare al videogioco “Pong” senza controller o tastiera, il progetto si è spostato sull’uomo.

È una prova cruciale (specialmente dopo il grottesco divieto agli OGM del 2018, di cui l’Europa si è poi ampiamente pentita, e cui sta cercando di porre rimedio oggi con le norme sull’editing genetico). Di sicuro, gli impegni del Green Deal, o quelli della famigerata Agenda 2030, sono una resa incondizionata di fronte agli interessi delle lobby dell’agricoltura e dell’allevamento.

La carne coltivata è sicura per la salute umana, può abbattere il consumo di suolo, di acqua, di energia elettrica ed evitare la sofferenza animale? La carne coltivata (di pollo) è già autorizzata a Singapore e in Israele (di pollo dal 2020, e di recente anche di manzo), mentre nel 2023 è arrivato il via libera dello US Department of Agriculture. Nel frattempo, le stesse aziende hanno fatto richiesta anche in Gran Bretagna e Svizzera, che stanno accelerando gli iter burocratici. In Gran Bretagna, per iniziativa dell’Università di Bristol, è nata la prima biobanca per cellule da coltivare a fini alimentari, in modo che i ricercatori possano procedere in modo più veloce e razionale, i produttori lavorare con cellule più che controllate e i consumatori sappiano esattamente che tipo di carne stanno mangiando. I Paesi Bassi, dove tutto il settore è in grandissimo fermento, pur rispettando le leggi comunitarie, hanno varato una deroga alle stesse, per permettere i procedimenti di assaggio, e addomesticare così la familiarizzazione della popolazione con i nuovi prodotti artificiali.

Inoltre, dopo Israele e Stati Uniti, diversi anche la Spagna, la Gran Bretagna e la Svizzera hanno avviato la costruzione dei primi bioreattori su scala industriale, per far fronte alle richieste di questo mercato alimentare drogato e telecomandato.

Sul fronte della ricerca, poi, non passa settimana senza che non vi siano annunci e proposte per coltivare proteine non solo di carne ma anche di pesce, di molluschi e perfino di insetti, e per ibridare queste proteine con quelle di origine vegetale e con i funghi. E alcune Università come la Tufts di Medford (Boston), hanno avviato il primo corso di laurea in agricoltura cellulare, per formare gli specialisti di chissà quali domani. Insomma, un falso progresso equivalente ad un allontamento dall'umanità. Allora, tecnocrazia o covidiotcrazia al posto dell'incompiuta democrazia? Progresso evolutivo o degenerazione assoluta in versione totalitaria?


Riferimenti:

Gianni Lannes, Il grande fratello. Strategie del dominio, Draco edizioni, Modena, 2012.

https://www.youtube.com/watch?v=XXeJ5X6BNxE

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=microchip

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