BIOGRAFIA

2.12.15

ITALIA: DUEMILA SCUOLE PUBBLICHE IMBOTTITE DI AMIANTO




 di Gianni Lannes

In Italia ci sono 2.000 scuole «che espongono i loro 342.000 alunni e studenti al rischio amianto». Lo attesta il Censis, in un rapporto pubblicato il 31 maggio 2014, anzi  ribadisce il pericolo, perché la situazione è nota da decenni alle autorità di ogni ordine e grado. Il governo Renzi, a parte le promesse altisonanti a reti televisive unificate, non ha avviato alcuna bonifica, in compenso ha sperperato ben 30 miliardi di euro in spese militari nel 2014, sottraendo denaro pubblico alla scuola. L’amianto è notoriamente cancerogeno, infatti, è stato messo al bando nel Belpaese nel 1992, con la legge 257. Eppure i piani di risanamento nazionale risultano ancora irrealizzati. I tempi di latenza dell’asbestosi sono lunghi, ma basta una sniffata inconsapevole per ammalarsi e poi morire prematuramente. I più inconsapevolmente esposti, proprio negli ambiti scolastici, sono bambini e adolescenti, ed ovviamente insegnanti e personale tecnico. Perché nessuno protesta seriamente? Perché i sindacati tacciono e i dirigenti scolastici fanno finta di niente?


30.11.15

LA BICICLETTA: UTILE E DILETTEVOLE

E' il mezzo meno costoso e il più vantaggioso. Usando la bicicletta non c'è spreco né consumo, tantomeno disturbi qualcuno. Poi si risolve il problema della circolazione e si evita qualche contravvenzione. E' bello pedalare e girare, significa subito arrivare e senza inquinare. Grazie mia cara bici, tu sei veramente la mia utilitaria, perché mi fai risparmiare e prendere aria. La bicicletta è pratica e maneggevole, è il caso di dirlo, è utile e dilettevole. Detto questo, cari amici, donne, ragazzi e bambini, usiamo la bicicletta perché i vantaggi sono tali e tanti, a favorire proprio tutti quanti. Andare in bici è magnifico, fa bene alla salute e al fisico. Perciò non disperate, e quella odiosa tassa di Renzi non la pagate.

29.11.15

NAPOLI: TERREMOTO A PROFONDITA' ZERO!



di Gianni Lannes

Ancora una scossa sismica con ipocentro zero, mentre la NATO intensifica l'irrorazione chimica del territorio europeo. Alluminio e bario aerodispersi a profusione giorno e notte rendono l'aria maggiormente elettroconduttiva, in modo da consentire ai riscaldatori ionosferici di colpire con onde Elf le faglie sismiche. L'Italia è una colonia perfetta, dove la sismicità naturale maschera quella indotta artificialmente. Il resto del copione è affidato agli scientisti italidioti, già cooptati dalla Nato nei corsi di formazione. Ecco il rapporto dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia:

"Un terremoto di magnitudo Md 2.1 è avvenuto nella provincia/zona Napoli il
  • 27-11-2015 22:17:22 (UTC) un giorno fa
  • 27-11-2015 23:17:22 (UTC +01:00) ora italiana
con coordinate geografiche (lat, lon) 40.83, 14.42 ad una profondità di 0 km.
Il terremoto è stato localizzato da: Sala Operativa INGV-OV (Napoli)".



 riferimenti:

Gianni Lannes, TERRA MUTA, Pellegrini editore, Cosenza, 2013.

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=terremoti

26.11.15

UNA SUPERSTRADA ECOMAFIOSA PER DISTRUGGERE IL GARGANO

Gragano - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)
 
di Gianni Lannes

E' un'area protetta solo sulla carta, insomma un parco nazionale tartassato da speculatori, galoppini e portaborse. Con il pretesto della valorizzazione turistica, e non appagati degli scempi già realizzati e impuniti, i bonificatori della natura (autoctoni avariati e non) pretendono ancora cemento armato e asfalto per annientare il cuore della montagna del Sole. Invece di salvaguardare un territorio così unico e fragile, in un unico coro affaristico, i soliti noti (Ente Parco, Provincia di Foggia, Confcommercio, Confindustria, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Compagnia delle opere, nonché i comuni di Vieste, Peschici e Vico), chiedono adesso alla regione Puglia, addirittura la realizzazione della strada a scorrimento veloce da Vico del Gargano a Mattinatella. Un inutile, miope, quanto deleterio progetto già arrestato negli anni '90, da inserire ora nel cosiddetto "masterplan per il Sud", che consentirà - se compiuto - di annientare i boschi, le colline e le valli scampate agli incendi dolosi, e alla speculazione edilizia più smaccata, favorita proprio dalle istituzioni. Cari garganici, questa gentaglia va esiliata per sempre dal consesso civile. Non è bastato lo scempio cementizio del clan Zanasi a Mattinata, realizzato con denaro pubblico (fondi del contratto d'area di Manfredonia).

riferimenti:

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/01/laltro-gargano-visioni-di-gianni-lannes.html 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=ferri 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=GARGANO 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=zanasi 

19.11.15

SALENTO: VIA GLI ULIVI PER FAR POSTO AL GASDOTTO DELL'EUROPA!



di Gianni Lannes


Abuso di potere delle autorità comunitarie, nazionali e regionali  per garantire un’operazione speculativa ecomafiosa dell’Ue. A tutt'oggi agli atti ufficiali, non c'è una prova scientifica della presenza della cosiddetta "Xylella fastidiosa": un piano affaristico decollato nell'ottobre 2010 da un convegno internazionale a Bari. Per aggirare la legge a protezione degli alberi plurisecolari, emblema del Mediterraneo, non potevano inventare di meglio.  



Attualmente sono 1.600 le eradicazioni di ulivi già effettuate, di cui 1.100 nel brindisino, dove vige la regola dell'abbattimento anche delle piante sane, nel raggio di 100 metri da quelle "infette", e 435 nel leccese. Per adesso il piano Silletti bis prevede il passaggio delle ruspe su 4.600 alberi d'ulivo, per consentire la realizzazione di un metanodotto che dall'estero che rifornirà soprattutto Belgio e Germania.

17.11.15

QUANDO L’ITALIA BOMBARDO’ LA JUGOSLAVIA NEL 1999




di Gianni Lannes

Allora, io c'ero in prima linea, e ci sono ancora. Per non dimenticare quando l'italietta violò impunemente il diritto internazionale ed attaccò un paese sovrano, a noi non ostile. I criminali governativi europei (incluso Massimo D’Alema, all’epoca primo ministro) e di Washington non sono ancora stati puniti. L’intervento militare non era autorizzato dalle Nazioni Unite. Alle missioni di guerra, in violazione dell’articolo 11 della Costituzione repubblicana, parteciparono Amx e Tornado tricolori dell’aeronautica militare italiana. L'Us Air Force usò migliaia di proiettili all'uranio impoverito e le conseguenze sanitarie si pagano ancora oggi, mentre le bombe radioattive non utilizzate sono state scaricate nel mar Adriatico e mai recuperate.

14.11.15

PARIGI: STRAGE DI STATO E CONTROLLO DI MASSA




di Gianni Lannes


Della serie: terrorismo di Stato e vite umane spezzate per sempre. La paura collettiva è la più efficace arma di controllo delle masse, basta iniettarla ogni tanto anche a piccole dosi. Senza scrupoli chi comanda manda in onda, come da copione, l’ennesima macelleria di civili (ben 128 persone assassinate a sangue freddo) per instaurare uno stato di emergenza e sospendere le libertà civili. Possibile che i servizi di sicurezza francesi, tra i più efficienti al mondo, non sapessero niente? Mai sentito nominare Eurogendfor? Una mattanza ha diversi scopi: intanto spaventa e distrae l’opinione pubblica, porta fuori scena temi scottanti per piazzare sul proscenio un episodio cruento. Attenzione: accadrà ancora, anche in Italia.

La Direzione generale della sicurezza esterna (Dsge) ha sviluppato uno dei sistemi di ascolto e intercettazioni di massa più estesi al mondo; un piano che si basa sulla collaborazione sugli operatori via cavo Alcatel e Orange e si avvale delle intese spionistiche con Nsa e Government communications headquarters (quartier generale delle comunicazioni del governo britannico). Nel 2011 Parigi ha investito una montagna di denaro pubblico in Osmos e Bull, due multinazionali al vertice nel settore delle intercettazioni e delle comunicazioni in rete. I loro programmi analizzano in tempo reale il contenuto del traffico e individuare quasi chiunque. Insomma, il governo Valls sta perfezionando tecniche e tecnologia per entrare sempre più nelle vite private dei francesi, ma anche all’estero (vedi Italia).

13.11.15

11 SETTEMBRE 2001: L'AUTOATTENTATO UNITED STATES OF AMERICA!





“Le tre Torri distrutte da cariche esplosive”. Le Torri del World Trade Center di New York non sarebbero state distrutte dall’impatto di due aerei di linea, bensì da un’operazione di demolizione controllata condotta con esplosivi militari a base di nano-termite. 




A muovere questa pesantissima accusa, che mette in una nuova e drammatica luce l’attentato dell’11 Settembre 2001, è l’associazione americana non profit Architects & Engineers for 9/11 Truth (Architetti & Ingegneri per la verità sull’11 Settembre), costituita dai 2.363 architetti e ingegneri statunitensi che hanno firmato una petizione indirizzata al Congresso degli Stati Uniti per riaprire una vera investigazione indipendente sulla distruzione del World Trade Center. A tale scopo, questi professionisti hanno appena realizzato una pubblicazione di 56 pagine intitolata Beyond Misinformation, What Science Says About the Destruction of World Trade Center Buildings 1,2 and 7 (Oltre la Disinformazione, Ciò che la Scienza Dice Circa la Distruzione dei Palazzi 1,2 e 7 del World Trade Center).

fonte:

11.11.15

SCIE BELLICHE: PROVE ONU





di Gianni Lannes


E' in atto una guerra ambientale non convenzionale contro la vita di Gaia e delle sue ignare creature. A fronte dell’omertà degli Stati occidentali, Europa in prima linea, a copertura dei bombardamenti elettromagnetici nonché attraverso il rilascio nell’aria di scie chimiche, operati sistematicamente dalla NATO sui centri abitati, ovvero su ordine del governo degli Stati Uniti d’America, con il beneplacito dei governi aderenti al patto atlantico Italia in primis, torno ad evidenziare, come già in passato, le prove ufficiali delle Nazioni Unite e il riscontro diretto nella realtà italiana. 

 
La Convenzione sul divieto dell'uso di tecniche di modifica dell'ambiente a fini militari o ad ogni altro scopo ostile, nota anche come Convenzione ENMOD, è il trattato internazionale che proibisce l’uso militare ed ogni altro utilizzo ostile delle tecniche di modifiche ambientali. La Convenzione è stata aperta alla firma il 18 maggio 1977 a Ginevra ed è entrata in vigore il 5 ottobre 1978. La Convenzione, approvata dalla Risoluzione 31/72 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1976, è entrata in vigore il 5 ottobre 1978. Gli stati firmatari sono 48, inclusi gli USA, di cui 16 non hanno ancora ratificato il trattato. In totale gli Stati che vi hanno aderito sono 76. 



L'Italia ha firmato la Convenzione a Ginevra il 18 maggio 1977 e l'ha ratificata con la legge numero 962 del 29 novembre 1980, grazie al presidente della Repubblica Sandro Pertini e all’approvazione quasi all’unanimità del Parlamento. 

7.11.15

SCIE BELLICHE: IL TABU’ DEL 21° SECOLO

 
di Gianni Lannes

Gli studenti universitari della facoltà di sociologia, se non l'hanno ancora capito, al primo anno di corso apprendono che la realtà è una costruzione sociale. Parimenti chi studia Fisica, sa che le scie di condensa dalle nostre parti si formano a partire dagli ottomila metri di altitudine e sempre più in alto, inoltre con determinati parametri (temperatura, pressione, umidità, eccetera).

L’origine di una proibizione di massa è spesso una diretta conseguenza delle condizioni ambientali ed economiche determinate da chi detiene il potere economico, politico e militare. Il caso più emblematico è quello della guerra ambientale, vietata sulla carta dalla convenzione dell’Onu, detta Enmod, entrata in vigore nel 1978, di cui le scie chimiche sono la manifestazione più evidente, ma non l’unica. E' in atto una guerra ambientale non dichiarata e non convenzionale che sfrutta le forze della natura per provocare disastri, ma non solo. Ora, chi infrange un tabù - su cui poggiano interessi giganteschi, ma soprattutto indicibili alle masse silenti e ossequienti - viene etichettato dal potere come "folle" e non ha il diritto di parola pubblica. Non è un caso se l'eterodiretto dall'estero Matteo Renzi abbia minacciato di trattamento sanitario obbligatorio in televisione (un programma della Rai), e senza alcun contraddittorio. Insomma, il nulla che avanza nel baratro scavato per la moltitudine di cavie obbedienti. Non è altro che il vecchio e classico metodo totalitario della censura. Ma altro che leggende metropolitane. Le prove di tutto sono sotto gli occhi di tutti. Ma chi vuol vedere? Il resto del lavoro sporco lo compie il conformismo. A proposito: paghiamo sempre noi, in termini di perdita della salute e di esborso economico. Allora: la tecnocrazia ha sostituito la democrazia (apparente).
 

2.11.15

ARMI USA NELLO SPAZIO PER DOMINARE IL MONDO!

 Pieter Bruegel, “I ciechi” (1568 - Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte). Dal
quadro emana la rassegnazione di un'umanità che ciecamente procede verso
un’abisso...

   di Gianni Lannes

Come in terra così nei cieli: la nocività come strategia globale di dominio. Nello spazio lo zio Sam ha dispiegato sistemi d’arma insospettabili, non convenzionali, e li usa contro l’umanità, mentre mass media e governi telecomandati dalle solite multinazionali, gareggiano a negare l’evidenza. Si tratta di armi elettromagnetiche mascherate dietro facciate pseudo scientifiche (dual use) come HAARP (stazioni fisse e mobili), proibite dalla convenzione Onu, detta Enmod, firmata anche da Washington, entrata in vigore nel 1978.


L’aspetto cruciale dell’american way bellico è interferire - con le buone o preferibilmente le cattive - nelle dinamiche interne di qualsiasi paese del mondo, per imporre l’ordine voluto dalle corporations. L’amministrazione governativa a stelle e strisce ha dispiegato da tempo la nuova politica spaziale degli Stati Uniti d’America.  L'US National Space Policy è il prosieguo degli accordi segreti unilaterali, stipulati con i governanti europei nel 2001 sulla sperimentazione climatica (Berlusconi firmò con Bush a Genova il 19 luglio 2001), messi in pratica dalla NATO. Le cosiddette “scie chimiche (chemtrails è un termine coniato dall’US Air Command, contenuto nei manuali istruttivi dell’aviazione militare a stelle e strisce, a partire dal 1990) sono solo uno degli aspetti visibili della guerra ambientale mediante uso di armi elettromagnetiche, per il dominio del mondo. Il Muos in Sicilia, è uno dei 4 terminali terrestri di guerra planetaria: è scritto anche nelle dichiarazioni ufficiali e diplomatiche, come nel caso dell’ambasciata di Roma. Ma la gente in Italia non legge libri e giornali, figuriamoci testi strategici. 

L' US National Space Policy enuncia la volontà di negare agli avversari l’accesso allo spazio. Le dieci pagine declassificate del documento, contenenti le linee guida e gli obiettivi politico-economici, sulla base delle richieste militari, affermano che «gli Stati Uniti preserveranno i propri diritti, capacità e libertà d’azione nello spazio; e negheranno se necessario, agli avversari l’accesso allo spazio, se necessario» per impedire la messa in discussione del primato spaziale su cui si basa il primato tecnologico militare degli Stati Uniti. Insomma, una sorta di trasposizione nello spazio della National Security Strategy del 2002.

Di più, lo spazio è divenuto un nuovo medium di conduzione della guerra. La libertà di azione bellica nello spazio è tanto importante per gli affaristi d’oltre Atlantico, quanto lo è il potere aereo e marittimo. Da qui discende il rigetto da parte USA di qualsiasi nuovo trattato mirato a proibire il dispiegamento di armi nello spazio: «Gli Stati Uniti si opporranno allo sviluppo di nuovi regimi legali o altre restrizioni che cerchino di proibire o limitare l’accesso o l’uso dello spazio da parte degli Stati Uniti». 

31.10.15

LE PROFEZIE DI PASOLINI




di Gianni Lannes
 
C’era una volta Pier Paolo Pasolini. Di lui amo l’anima corsara e veggente. Nella profezia scritta nel 1972 del romanzo postumo Petrolio - che Garzanti non volle pubblicare e mandò in stampa poi l’Einaudi, Pasolini aveva annotato, ben 8 anni prima della strage di Bologna:

«La bomba è fatta scoppiare: un centinaio di persone muoiono, i loro cadaveri restano sparsi e ammucchiati in un mare di sangue, che inonda, tra brandelli di carne, banchine e binari (…)». L'ordigno, infatti, viene piazzato nella sala d'attesa della stazione di Bologna. La strage viene descritta come una “visione”.


STRAGE SISMICA A L’AQUILA: BERTOLASO SOTTO PROCESSO DOPO QUASI 7 ANNI!



di Gianni Lannes


Regia del Pentagono: 309 morti e nessuno colpevole per un esperimento bellico. C’è almeno un giudice a Berlino o andrà a finire a tarallucci e vino? Causa e responsabilità sono da rinvenire nelle attività militari non convenzionali e segrete di Washington in territorio italiano, in palese violazione della Convenzione Onu, detta Enmod, entrata in vigore nel 1978 (sottoscritta anche da Italia e United States of America), replicate pari pari in Emilia nel 2012. Oggi, nonostante le altisonanti promesse annunciate nel 2009 dal piduista Silvio Berlusconi a reti televisive unificate ed il conseguente sperpero di denaro pubblico, l’ex gioiello architettonico e storico è ancora un cumulo di macerie, e migliaia di persone inclusi i bambini sopravvivono nella precarietà abitativa e scolastica. Come mai una tragedia si è trasformata in un affarone per i soliti boiardi di Stato e in giro su internet qualche sgangherato deficiente nega questi fatti, vomitando fango? Per quale ragione in Abruzzo e in Italia non si discute seriamente delle autentiche cause di quella catastrofe annunciata? Perché i dati ufficiali dell'INGV hanno rilevato eventi tellurici con profondità standardizzate? Sapete, per caso, che i terremoti possono anche essere indotti? In tal caso l'ipocentro è superficiale (9-10 chilometri): basta analizzare un sismogramma non taroccato alla fonte di rilevazione per accertarlo.

 L'Aquila (6 aprile 2009): prefettura crollata! - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)
  

28.10.15

XYLELLA: DALLO ZIO SAM AL SALENTO!



di Gianni Lannes

A tutt'oggi non c'è una sola prova scientifica del contagio, eppure per ordine della fantomatica Ue, sono stati uccisi dalla mano armata dell'uomo in divisa d'ordinanza, un migliaio di alberi d'ulivo con il beneplacito del governo regionale pugliese e di quello nazionale. Per far posto a che? Tutto è iniziato nel 2010, a Bari in uno strano convegno. 





 A proposito, Renzi ed Emiliano, dove sono i milioni di certificati di analisi di tutti gli ulivi del Salento?

26.10.15

ENRICO MATTEI FU ASSASSINATO: L’INCHIESTA GIUDIZIARIA VA RIAPERTA!

di Gianni Lannes


L’aereo su cui viaggiava il presidente dell’Eni, che esplose in volo e precipitò la sera del 27 ottobre 1962 a Bascapé, alle porte di Milano, proveniente da Catania, fu sabotato. Il giudice Vincenzo Calia ha documentato:

«L’indagine tecnica, confortata dalle prove orali e documentali raccolte, in assenza di evidenze contrarie, permette di ritenere inequivocabilmente provato che l’ISNAP è precipitato a seguito di un esplosione limitata, non distruttiva, verificatasi all’interno del velivolo…  La limitata esplosione a bordo non può che essere attribuita a un agente esplodente estraneo al velivolo. Vi è infatti l’assoluta certezza che né i motori né i serbatoi né la bombola di ossigeno siano esplosi». Eppure il gip Fabio Lambertucci il 17 febbraio 2004 ha archiviato la situazione con un decreto tombale:

«… L’indeterminatezza che avvolge tutte le ipotesi relative alla individuazione dei responsabili della morte di Mattei refluisce, in ultima istanza, sul dato di partenza dell’intera indagine, costruito sulla ricerca delle dinamiche e della genesi “tecnica” della caduta dell’aereo che accompagnò per l’ultima volta Mattei, nel senso evocato dalla pubblica accusa. Che Enrico Mattei sia stato ucciso, in ultima istanza, si dovrebbe ricavare da alcun prove e inferenze logiche… Dette prove e inferenze non costituiscono, all’evidenza, una base sufficientemente solida per un ulteriore approfondimento delle indagini. Tutto ciò impone l’archiviazione del procedimento a carico di ignoti, tenuto conto che, ancor prima del carattere ignoto degli autori del fatto, manca una prova sufficiente che il fatto sia stato commesso… E così, mentre per lo storico il “caso Mattei” costituisce e contribuirà a costituire un caso da indagare, per il giudice la medesima non può essere oggetto di ulteriore approfondimento. Quel che è certo, oggi, è come in sede giudiziaria non sia stata raggiunta una prova sufficiente che Enrico Mattei, Irnerio Bertuzzi e William McHale furono uccisi».

C’è abbondanza di fatti e di prove. A proposito di moventi: pista francese (de Gaulle, ma non Oas) e strada inglese (Shell). Enrico Mattei fu assassinato alla vigilia di un incontro con il presidente algerino Ben Bella, con il quale avrebbe siglato uno strategico accordo petrolifero. Inoltre Mattei avrebbe incontrato il presidente John Fitzgerald Kennedy, dal quale avrebbe ottenuto la legittimazione ufficiale della sua strategia volta a spezzare il monopolio di due sorelle multinazionali della regina Windsor.

21.10.15

XYLELLA: TRUFFA D'EUROPA



di Gianni Lannes

Renzi, Vendola ed Emiliano dovranno spiegare pubblicamente, magari anche ai magistrati, come hanno fatto a ritenere contagiati dalla Xylella fastidiosa tutti gli alberi d'ulivo della provincia di Lecce, come si evince dalla documentazione ufficiale, inclusa questa mappa pubblicata sul bollettino regionale pugliese (Burp numero 85 del 18 giugno 2015) se a tutt'oggi non sono ancora stati analizzati i milioni d'alberi d'ulivo del Salento. Sulla base di quali evidenze scientifiche documentate, le istituzioni regionali, nazionali ed europee hanno accertato l'effettiva presenza addirittura di un'epidemia?

Ancora oggi non c'è una sola prova scientifica relativa alla presunta infezione da Xylella. Allora perché diffondere notizie false, ma soprattutto procedere per mano armata delle forze dell'ordine a distruggere il patrimonio arboreo degli ulivi? Qual è la vera finalità dell'operazione "tabula rasa" orchestrata dall'Unione europea? Far posto ad un cimitero nucleare nazionale? O soltanto far passare comodamente non uno ma due gasdotti internazionali che riforniranno l'Europa del nord, ovvero la Germania? Quando si degrada irreversibilmente un territorio, quando si stupra la storia e si violenta la geografia, alla fine in quel posto passa di tutto, però muore la vita.


19.10.15

SALENTO: METANODOTTI E SCORIE NUCLEARI AL POSTO DEGLI ULIVI?



di Gianni Lannes

Attenzione alle menzogne di Stato e della famigerata Unione europea che impone di tagliare gli ulivi del Salento. Renzi ed Emiliano, dove sono le analisi di tutti gli alberi d'ulivo del Salento? A proposito di Xylella fastidiosa, ecco la mappa ufficiale della regione Puglia. Ufficialmente, gran parte del territorio salentino sarebbe contaminato, ma di analisi ulivo per ulivo neanche l'ombra. In realtà, a tutt'oggi, non esiste la benché minima prova scientifica. La cosiddetta "infezione" è un contagio inventato a tavolino da chi comanda. Ma per far posto a cosa? Gasdotti sicuramente, ma anche l'ennesimo cimitero di scorie nucleari nazionali, definito impropriamente deposito. Interpellato direttamente in proposito, il presidente pro tempore Michele Emiliano, tace.

17.10.15

DEPOSITO NUCLEARE: LA MAPPA SEGRETA





 di Gianni Lannes

«La mappa è pronta. Ma resta chiusa in cassaforte. Forse per mesi, visti gli incerti della politica italiana. La short list della cinquantina di luoghi potenzialmente idonei ad accogliere il futuro deposito dei residui nucleari è allegata nella documentazione che la Sogin ha completato nei giorni scorsi per consegnarla al governo. Le zone più coinvolte sono quelle a cavallo tra Basilicata e Puglia, tra Puglia e Molise, tra Lazio e Toscana. L'Alta Italia, fitta di case, fabbriche, ferrovie, è toccata in modo più marginale» è quanto ha scritto e pubblicato il quotidiano di Confindustria, Il Sole 24 ore in data 23 e 24 settembre 2010, senza essere e tutt’oggi smentito.

Dunque, da cinque anni e dopo altri tre governi eterodiretti dall'estero (non votati dal popolo sovrano ma imposti dall’abusivo Napolitano), l’esecutivo del telecomandato Renzi, viola impunemente la Convenzione di Aarhus, ratificata dall’Italia con la legge 108 del 2001. Questo trattato europeo obbliga gli Stati a coinvolgere direttamente nelle scelte ambientali ogni singolo cittadino, e non - come nel caso italiano - a calpestare il sacrosanto diritto alla vita, di ogni essere umano.

14.10.15

XYLELLA, GASDOTTO TAP E DEPOSITO DI SCORIE NUCLEARI NEL SALENTO?





di Gianni Lannes


Italia depredata, usata come uno zerbino e il Mezzogiorno peggio ancora come discarica, grazie al favore di chi abusivamente bivacca a Palazzo Chigi, essendo stato imposto dal Napolitano ma non votato dal "popolo sovrano". 

L'Europa impone e comanda su dettato del potere economico: addio a natura, storia, archeologia, cultura e vita a dimensione umana, in un'antica terra del Sud. I tre tracciati del metanodotto Snam che collegheranno il Trans-Adriatic Pipeline da Melendugno allo snodo di Mesagne, attraversano i territori su cui le autorità presumono di aver rinvenuto i maggiori focolai di Xylella fastidiosa, e su cui sono previsti gli abbattimenti più massicci a Veglie, Oria e Torchiarolo. Coincidenze? Tanto basta a far sorgere documentati dubbi sugli anomali disseccamenti per far tabula rasa rapidamente. Secondo la cronaca documentale, a tutt’oggi, non è stata ancora fornita una prova scientifica sulla reale presenza della Xylella. Piuttosto, l’argomento saltò fuori nell’ottobre 2010, in occasione di un convegno internazionale in Puglia e così il TAP che rifornirà di metano l’Europa dall’Azerbaigian, sacrificando la bellezza paesaggistica dell’Italia.  



Il 20 maggio 2015 il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi ha firmato il Decreto di Autorizzazione Unica, abilitando la costruzione e l’esercizio dell’opera, approvando il progetto e dichiarando altresì la pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell’infrastruttura, anche ai fini degli espropri. I lavori inizieranno entro il 16 maggio 2016 e l’operatività dell’infrastruttura dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2020. Ecco perché con il pretesto della Xylella, si addormentano più in fretta le proteste popolari, spianando le selve di ulivi plurisecolari. Il ministro Orlando nel Salento ha dichiarato: «Tap e Xylella non sono questioni da mettere sullo stesso piano». 


In provincia di Lecce 11 amministrazioni comunali e 35 tra associazioni e comitati si sono già schierate con il movimento No Tap, che protesta contro la costruzione dell'impianto. Tra emissioni, condotte, tunnel e terminal, secondo uno studio preparato da un gruppo di esperti coordinati dal professor Dino Borri, ordinario del Politecnico di Bari, rischia di mettere a rischio migliaia di ulivi, l’assetto idrogeologico della costa, una spiaggia e un’oasi protetta, senza parlare dell’ecosistema che vede, tra le specie a rischio, cetacei e tartarughe caretta caretta. 





Dulcis in fundo: proprio il Salento è uno dei territori prescelti (insieme alla Sardegna e al Veneto) su cui il governo Renzi, eterodiretto dall’estero, intenderebbe costruire il cimitero nazionale di rifiuti radioattivi, in palese violazione della Convenzione europea di Aarhus, ratificata in Italia con la legge 108 del 2001. Che fare? Ribellione pacifica e resistenza. Proteggere concretamente il territorio, ed organizzare uno sciopero generale per non pagare più tasse inique a questo regime di fantocci e parassiti telecomandati.