BIOGRAFIA

6.7.24

IL CALCIO È PURA FANTASIA NON UNO SCHEMA!

 

Esordienti (anno 2024) - foto Gilan
 

di Gianni Lannes

L'Italia è in evidente decadenza nonostante il negazionismo di massa e pure il calcio ne risente non coltivando da tempo i puri talenti. Prova ne sia l'esclusione ai mondiali per due edizioni consecutive, la recente eliminazione dagli europei e il basso livello del campionato di serie A. Nei settori giovanili del Belpaese dove scarseggiano i valori educativi, si imprigiona la classe, si reprime la fantasia, si sterilizza la capacità inventiva mediante schemi teorici e movimenti meccanici. Che vuol dire? Che attualmente il sistema calcistico tricolore è minato nelle fondamenta. Non ha senso e non dà frutti meccanizzare i giovani come sui banchi di scuola, dove si annichilisce il pensiero critico. Lasciamo che i bambini e i giovani giochino divertendosi senza imbrigliarli. Calciare il pallone insieme agli altri può essere solo un gioioso divertimento e non una macchina per far soldi scimmiottando idoli di carta strapagati. Il facile successo non è pedagogia. Quando si deprimono i valori essenziali dell'umanità il risultato è scontato, o meglio fallimentare. Con finzioni, nepotismo e ipocrisia e incompetenza non si raggiungono traguardi. Occorre svoltare senza sconti al peggio dell'arrivismo.

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2018/11/niente-calci-di-punizione.html

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/02/campioni-di-vita-nello-sport.html 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/01/gigi-riva-rombo-di-tuono.html 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2022/11/gigi-riva-campione-unico-nel-calcio.html

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2020/11/maradona-genio-ribelle.html 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2023/12/poesia-del-calcio.html

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2020/12/grazie-paolo.html 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2022/03/italia-fuori-dal-mondo.html

5.7.24

ASSASSINIO DI ILARIA ALPI E MIRAN HROVATIN: GIORGIA MELONI NON RISPONDE AGLI ATTI PARLAMENTARI!

 

 
il Manifesto, 18 marzo 2006

di Gianni Lannes

Perché Giorgia Meloni in veste di Presidente del Consiglio (pro tempore) dopo un anno e tre mesi ancora non risponde all'interrogazione parlamentare numero 3/00327 datata 4 aprile 2023 a lei indirizzata, da parte di 17 senatori dell'opposizione, relativa al duplice omicidio in Somalia di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin? Alla stregua dei passati inquilini di Palazzo Chigi, tali Conte e Draghi, che non hanno mai fornito una risposta agli atti parlamentari di sindacato ispettivo numero 2/00005 del 26 giugno 2018, numero 4/02695 del 9 aprile 2019 e numero 2/01563 del 13 luglio 2022. Cosa hanno da nascondere tutti i menzionati capi di governo italiano, passati e presenti?

DELITTI TARGATI STATO ITALIANO: GRAZIELLA, ITALO, ILARIA e MIRAN!

 

Ilaria Alpi e Miran Hrovatin - foto Raffaele Ciriello (fotografo freelance assassinato dai militari israeliani)

 
Italo Toni e Graziella De Palo (archivio Fnsi)

di Gianni Lannes

Una sola pista di andata senza ritorno e un unico destino. Quattro giornalisti italiani assassinati per volontà dello Stato italiano al fine di occultare un traffico di armi e rifiuti pericolosi. Graziella De Palo aveva appena 24 anni quando scomparve a Beirut il 2 settembre 1980, insieme al collega Italo Toni che all'anagrafe ne contava 50. Erano in Libano per far luce sugli arsenali di guerra che dall'Italia sbarcavano su questa sponda del Mediterraneo.

Un'esecuzione in piena regola, come da manuale. Ilaria Alpi aveva soltanto 32 anni la domenica del 20 marzo 1994 in cui fu assassinata a Mogadiscio, unitamente al video operatore Miran Hrovatin che di anni ne contava 45. L'autopsia a Trieste stabilì che Miran era stato ucciso da un proiettile di piccolo calibro penetrato nella tempia destra. L'arma aveva sparato da una distanza ravvicinatissima e provocò una morte immediata. Ilaria sopravvisse ancora per circa 45 minuti al colpo sparato a contatto da arma corta nella parte posteriore della tempia sinistra, ma non fu prontamente soccorsa dalle pur presenti ma passive autorità militari italiane in loco. Quel giorno in Somalia nei pressi dell'ex ambasciata italiana della capitale somala, a meno di 50 metri dal luogo dell'agguato mortale, stazionava una pattuglia dell'Unosom (che non intervenne) al cui vertice dell'intelligence c'era il colonnello Fulvio Vezzalini, promosso in seguito fulmineamente generale alla stregua del colonnello Luca Raiola Pescarini, a quel tempo responsabile locale del Sismi. In loco c'era pure Mario Scialoja, affiancato da un nucleo di carabinieri del Tuscania. Perché questo ambasciatore non ordinò immediatamente di soccorrere i due cittadini italiani, né richiese alcun intervento sanitario a loro favore? Perché sono spariti tre taccuini di Ilaria e 6 cassette girate da Miran a Bosaaso?

 

ITALIA: VELENI OVUNQUE!

 


 

di Gianni Lannes

Alcuni veleni entrano negli esseri umani attraverso la pelle, come ben 17 diversi tipi di Pfas (sostanze poli e perfluoroalchiliche). I Pfas sono largamente usati nelle industrie e nei prodotti di consumo, inclusi cosmetici e prodotti per l'igiene personale. Ora (giugno 2024) la rivista scientifica Environment International ha pubblicato la ricerca intitolata “Dermal bioavailability of perfluoroalkyl substances using in vitro 3D human skin equivalent models”. I ricercatori dellUniversità di Birmingham hanno dimostrato che questi pericolosi composti possono superare la barriera epidermica e fluire nel sangue.

Non è tutto. Una nuova indagine di Greenpeace incentrata sui dati Ispra raccolti tra il 2019 e il 2022 ha attestato che la contaminazione da Pfas è presente in tutte le regioni italiane, non solo in Veneto (Miteni) e Piemonte (Solvay), dove sono state effettuate indagini nei corpi idrici. Malgrado l'ubiquitario inquinamento, tuttavia i controlli sono frammentari o addirittura assenti, come nel caso di Puglia, Sardegna, Molise e Calabria, mentre le maggiori criticità sono presenti in Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Abruzzo. In ogni caso, i dati relativi alla presenza di Pfas in Italia confermano un'emergenza nazionale ampiamente diffusa e fuori controllo. Per quale ragione il governo tricolore non limita o bandisce l'uso e la produzione di queste pericolose sostanze? Perché l'esecutivo di Giorgia Meloni non tutela effettivamente l'ambiente e la salute umana? Il ponte sullo Stretto e il nucleare di ultima generazione sono armi di distrazione di massa?

Riferimenti:

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0160412024003581

https://www.greenpeace.org/italy/storia/23471/sedici-regioni-in-italia-hanno-i-corsi-dacqua-contaminati-da-pfas-sostanze-chimiche-pericolose/ 

https://echa.europa.eu/it/hot-topics/perfluoroalkyl-chemicals-pfas 

https://www.isprambiente.gov.it/files2023/pubblicazioni/rapporti/r_305_19_progettaz_pfas.pdf 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=pfas 

2.7.24

SOSTIENI SU LA TESTA?

 

foto Gilan


Un diario internautico - senza pagine pubblicitarie - al servizio di cittadine e cittadini, basato su autonomia, legalità, difesa dei diritti, cultura e senso critico nel narrare i fatti, soprattutto quando il potere vuole tenerli nascosti o censurare la libertà.

L'espressione di una voce critica equivale all'assolvimento di un impegno civile. Il giornalismo d’inchiesta (ormai quasi estinto nel mondo ma soprattutto in Italia) è utile alla società quando, in modo indipendente e senza condizionamenti, assolve il compito fondamentale di controllare il potere, di mantenere sotto osservazione ogni sistema di dominio.

La ricerca giornalistica indipendente richiede tempo, approfondimento, impegno e fatica. Chi desidera sostenere il costasmte impegno ed il lavoro di libera informazione del diario internautico SU LA TESTA! può farlo con una libera donazione (causale: "Sostieni SU LA TESTA!") sul seguente conto corrente di Poste italiane:

Ora, senza il sostegno attivo e concreto di lettrici e lettori, dopo quasi 13 anni, questo esperienza si avvierà a conclusione.

IL GOVERNO MELONI PUNTA SUL NUCLEARE!

 

San Piero a Grado (PI): centrale nucleare militare - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 

di Gianni Lannes

Attenzione al “Piano nazionale integrato energia e clima” inviato adesso alla Commissione europea dal Mase e dal Mit per conto del governino Meloni. Ecco quanto si legge ora sul portale del ministero ecologico:

«uno scenario sul nucleare: 8 GW al 2050 per coprire l’11% della richiesta nazionale. Pichetto: “Traccia strada del futuro con grande pragmatismo”».

In altri termini un ritorno al fallimentare passato remoto, quando ancora non è stato risolto nel Belpaese il problema ineludibile delle scorie radioattive. Per la cronaca documentata: l'Italia ha rifiutato l'atomo industriale in ben due occasioni, con i referendum del 1987 e del 2011. La nebulosa retorica corrente straparla a vanvera oggi di una “transizione giusta e graduale” (Vannia Gava, viceministra al Mase), che non potrebbe prescindere dall'investimento sul nucleare, fino a coprire nel 2050 tra l'11 e il 22 per cento della richiesta nazionale. È la prima volta che nella miscela di proposte si affacciano nuove centrali nucleari e questo renderebbe il Piano “totalmente irrazionale” e “non in linea con una strategia di rapida decarbonizzazione, senza voler considerare i rilevanti rischi ambientali connessi e la bassissima accettabilità sociale”, chiosano Greenpace Italia, Kyoto Club, Legambiente, Transport&Environment e Wwf Italia.

Il ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin fa riferimento al nucleare addirittura come di “futuro possibile. Tra i limiti palesi del Pniec non c'è solo l'antidiluviano sfruttamento dell'atomo, dato che si vuole investire su gas, biocarburanti e sulla controversa cattura e stoccaggio di CO2, tecnologia ancorata al palo da 4 lustri. Perché far indietreggiare sul piano energetico il nostro Paese al secolo scorso? Con questo piano sgangherato l'Italia rinuncia a edificare attualmente le condizioni per una vera transizione ecologica a vantaggio di ambiente, persone e imprese, mentre si assecondano come sempre gli interessi speculativi delle industrie fossili e del nucleare.

 

Riferimenti:

https://www.mase.gov.it/comunicati/clima-energia-litalia-ha-inviato-il-pniec-bruxelles 

Gianni Lannes, Italia USA e getta, Arianna edotrice, Bologna, 2014.

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2023/10/italia-ritorno-al-nucleare-civile-e.html 

SOTTO LE MASCHERE!

 

 

di Gianni Lannes

Il giornalismo sotto copertura non è un'invenzione italiana - nonostante la pur meritoria indagine di Fanpage (giuridicamente legittima) - dell'anno 2024 per portare a galla le radici xenofobe e antisemite della gioventù cameratesca del partito meloniano, bensì una pratica che risale al 1880, quando Elizabeth Cochrane con lo pseudonimo di Nellie Bly si finse pazza per farsi internare nell'ospedale psichiatrico di Manhattan. Dall'interno potè vedere e raccontare per il New York World le condizioni di sofferenza e tortura cui erano sottoposte le prigioniere considerate "pazze".

Nella mia esperienza di free lance in prima linea dal 1987, mi è capitato spesso di infiltrarmi facendo valere effettivamente il diritto di cronaca: dagli ospedali pubblici e privati ai manicomi del Vaticano (foraggiati con denaro del contribuente almeno fino all'anno 2007), dalle caserme tricolori sotto mentite spoglie di Echelon alle basi militari (USA &NATO), dai covi dell'ecomafia ai territori della criminalità organizzata, e così via.

Il giornalismo sotto copertura è fondamentale per la democrazia, perché può narrare dal di dentro pericolose realtà ignorate e far emergere il lato oscuro dell'inciviltà umana. Il compito di un cronista è porre domande a chi detiene il potere, mentre il dovere di un politicante incaricato di governare è rispondere sempre nella più totale trasparenza ai quesiti dei giornalisti. Giorgia Meloni teme l'indicibile verità? Piuttosto dopo essere stata punta su un nervo scoperto la smetta di frignare. La funzione principale del giornalismo è controllare ogni articolazione del sistema di dominio. La politica quando è nobile e non una farsa di regime, deve realizzare il bene comune, non altro.

 

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=giornalismo 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=echelon 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=meloni 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=lollobrigida 

Gianni Lannes, Il grande fratello. Strategie del dominio, Draco edizioni, Modena, 2012. 

https://www.fanpage.it/politica/antisemitismo-e-razzismo-cosi-parlano-i-dirigenti-di-gn-che-fanno-carriera-con-i-big-di-fdi/ 

https://www.fanpage.it/politica/perche-linchiesta-di-fanpage-su-gioventu-nazionale-e-giuridicamente-legittima/ 

TELEMELONI NON È LA RAI!

 

 

di Gianni Lannes

Uno squallore istituzionale sempre più buio anche nel servizio pubblico. La parentopoli meloniana al potere per conto terzi, non si limita al ministro Lollobrigida, cognato di Giorgia. Ecco la Rai: dalla lottizzazione partitocratica a Telemeloni con le assunzioni telecomandate tra i programmisti multimediali di Matteo Tarquini, ovvero il figlio di un amico dell'amministratore delegato (tale Roberto Sergio) e di Ferdinando Colloca (alias "mr. Ferdy il guru"), un esponente di Casapound intrecciato col clan Spada di Ostia. A sollevare il coperchio del nauseabondo calderone una denuncia circostanziata della Rappresentanza sindacale dei lavoratori (Rsu). Colloca  ha pure due fratelli stipendiati da mamma Rai: Salvatore (prima Fdi, poi Lega) e Gaetano. Le assunzioni dirette sono state affondate a una ditta esterna, ossia l'Adecco, scavalcando concorsi interni, stabilizzazioni e liste di disoccupazione, prervia modifica del cosiddetto codice anticorruzione di viale Mazzini. Insomma, la principale indiìustria culturale del Belpaese è stata degradata a marchettificio senza alcuna trasparenza e in disregio al merito. In Italia è proprio notte fonda e i covidioti pagano in silenzio.

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=meloni 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=lollobrigida 

Gianni Lannes, Il grande fratello. Strategie del dominio, Draco edizioni, Modena, 2012.

1.7.24

FASCISMO MASCHERATO: MELONI NON FIATA!

 


 di Gianni Lannes

Alla voce omissioni. Sembra che Giorgia Meloni non riesca a pronunciare la parola fascismo, pur essendosi abbeverata ideologicamente al partito neofascista Msi di Almirante (finanziato per decenni dalla Central Intelligence Agency in funzione anticomunista). Nel commentare la buona inchiesta giornalistica di Fanpage (ha fatto il proprio mestiere con mezzi assolutamente legittimi) ha condannato il razzismo e l'antisemitismo, ma la parola fascismo non l'ha proprio pronunciata. E la riproposizione della storiella che appunto il fascismo ha sbagliato solo con le leggi razziali, dimenticando però tutto il resto del criminoso fardello. Insomma la reazione dell'inquilina di Palazzo Chigi è stata più scandalosa del vero scandalo mostrato da Fanpage. In realtà l'occasione è stata propizia per attaccare nuovamente la libera stampa, alludendo a ipotetici futuri bavagli. Un fatto davvero inquietante. Il suo ostinato silenzio sul fascismo è mera ipocrisia? Alla prova dei fatti acclarati, il razzismo fascista non spunta nell'Italietta di regime con le leggi razziali; basti ricordare ai camerati smemorati i discorsetti di Mussolini contro gli slavi già negli anni '20 o quelli che il ducetto orchestrava durante le guerre coloniali. Non è possibile condannare soltanto le leggi razziali senza condannare fermamente il fascismo. 

ADRIATICO: UN MARE DI FOGNA!

 

Abruzzo: Torre Cerrano: "area marina protetta" (30 giugno 2024) - foto Gilan

 

Torre Cerrano - foto Gilan

di Gianni Lannes

Domenica 30 giugno 2024: benvenuti a Torre Cerrano, territorio di Pineto in provincia di Teramo. La cosiddetta "area marina protetta" è diventata una cloaca a cielo aperto. Una trasformazione lenta, inesorabile e macroscopicamente visibile al punto da risultare incancrenita. In loco le schiume artificiali risultano sedimentate sui bassi fondali sabbiosi, tanto da rigonfiarsi spesso sulla battigia tra l'indifferenza generale, in particolare delle istituzioni, a partire dal capo della Regione Marsilio; irresponsabilità e disattenzioni equamente ripartite con la Meloni, inquilina pro tempore di Palazzo Chigi. Mucillagini naturali? Macché. E che dire delle continue esercitazioni militari, nonché dell'andirivieni incontrollato di navi da crociera?

 

foto Gilan