BIOGRAFIA

5.5.22

NEL NOME DELLA VITA!

 

Montedison (Bussi sul Tirino): anno 2000 - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 

di Gianni Lannes


La maestra Lola Di Stefano quella mattina del 19 gennaio 1954 salvo' 60 figli di operai della scuola elementare di Bussi Officine, in Abruzzo, ma la grande fuga di cloro alla micidiale Montecatini poi Montedison (priva di misure per la sicurezza) le fu fatale. Le esalazioni della nube tossica a lei costarono la vita a 34 primavere. Tanti fuggirono. Lei, invece, mise in salvo gli alunni della piccola scuola.

Lola Di Stefano


Il cloro divoro' i suoi polmoni: Lola di Stefano mori' 10 giorni dopo, il 29 gennaio dopo atroci sofferenze, priva di cure adeguate, mentre giaceva in ospedale a Sulmona. A tenere viva la memoria della maestra, tuttavia, ci pensarono i suoi alunni, che non poterono dimenticare la donna che aveva sacrificato la sua esistenza per salvare le loro giovani vite. 

 

Il Messaggero (4 aprile 2000)



Per onorare un appuntamento con la vita, il destino mi aveva gia' condotto per un'inchiesta giornalistica nel cuore dell'Abruzzo alla fine degli anni '90, sulle tracce dell'iprite e sull'inquinamento, avallato per un secolo dal governo tricolore e da ogni autorita' nazionale a livello centrale, regionale, provinciale e comunale.

Tirino - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 

Montedison (Bussi sul Tirino): anno 2000 - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)
 

Lola Di Stefano: questa giovane insegnante e' stata insignita di medaglia d'oro al valor civile alla memoria e le sono state intitolate tre scuole: a Bussi, a Sulmona e a Roma. Davvero poco per un'autentica eroina dei nostri tempi.

Orchis Italica: foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 

Orchis Italica - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

Comunque, a rimediare in qualche modo ci ha pensato madre Natura. Qui la Primavera, nonostante le ferite inferte dall'uomo per ingordigia di profitto, ha portato la fioritura di una meravigliosa microrchidea, la Orchis Italica, che nel suo insieme racchiude e simboleggia l'abbraccio dei bambini.

Orchis Italica - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 

Nel Belpaese che non c'e' piu', da cui si parte e non si torna, come per altri buchi neri del secolo breve, come il colonialismo, l'imperialismo, il totalitarismo, il fondamentalismo, il fascismo, il nazismo, lo stalinismo e i genocidi, anche per il lato oscuro dell'industrialismo con licenza di uccidere la vita, il primo compito di un ricercatore della verita', e' combattere l'oblio generale.



Le vicende drammatiche di Bussi sul Tirino e dell'Italia su cui non si sono fatti ancora i conti fino in fondo, sono emblematiche dei costi umani e ambientali insostenibili, provocati dall'industrializzazione forzata e indiscriminata, incurante della dignita' umana e della sacralita' della Natura.

Se quel passato sgradevole venisse cancellato definitivamente dalla memoria collettiva, ogni speranza di risanamento ambientale e civile sarebbe vana, e ancora piu' difficile sarebbe il cammino umano. La vera rivoluzione e' il mutamento di paradigma: dal profitto all'etica della vita.


Riferimenti:

Gianni Lannes, Bombe a...mare, Nexus edizioni, Battaglia Terme, 2018. 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=tirino 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=abruzzo 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=iprite 

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