L’inquinamento atmosferico da biossido di azoto aumenta il rischio di mortalità in pazienti ospedalizzati per Covid-19. A dimostrarlo e' uno studio pubblicato su Environmental Science and Pollution Research. Secondo i ricercatori, l’esposizione all’inquinante nel corso di due settimane precedenti il ricovero per polmonite virale provoca delle alterazioni del sistema immunitario che incrementano la vulnerabilità dei pazienti ospedalizzati. Il biossido di azoto è emerso quindi come un co-fattore in grado di influenzare negativamente il decorso della patologia.
Precedenti evidenze hanno già suggerito che l’inquinamento atmosferico può influenzare sia l’incidenza che il decorso clinico della COVID-19 e che il rapido sviluppo della cosiddetta malattia in alcune regioni geografiche, come nel caso della Lombardia, potrebbe essere dipeso dall’inquinamento atmosferico nelle stesse aree. In uno studio temporale cinese, le esposizioni a breve termine a tre differenti inquinanti dell’aria sono state collegate con l’incidenza di Covid-19, mentre i dati di 33 paesi europei hanno indicato correlazioni dirette tra il numero cumulativo di decessi e le concentrazioni nell’aria di PM10, PM2.5, ammoniaca, biossido di zolfo, ossidi di azoto e composti organici volatili. Le correlazioni più forti sono emerse per gli inquinanti più comuni e abbondanti.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2020/04/virus-corona-e-inquinamento.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=aria%2Binquinamento
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