BIOGRAFIA

7.5.20

PAPPALARDATA GENERALE!


di Gianni Lannes

Bentornati nella colonietta Italia, dove Carnevale dura tutto l'anno. Niente di personale, ma quando è troppo, è davvero troppo. Dalla padella grillona alla brace pappalardina. Fuseruole, banderuole, stagnarole, insomma qualunquemente saltimbanchi della politica che approfittano della buona fede di tanti, dispensando illusioni, fumo negli occhi, populismo d'accatto e false informazioni. Da Ciampi alla prossima marcetta su Roma, ovviamente senza disturbare i manovratori. Attenti agli infiltrati di sistema che giocano a fare “i rivoltosi da barzelletta”. Nessuna protesta seria per ora, ma una passeggiata macchiettistica nella capitale, addirittura il 2 giugno prossimo, che esporrà gli eventuali partecipanti alle consuete repressioni poliziesche. Da grullini a grulloni: sveglia italopitechi! L'Italia ha bisogno adesso, ora, non domani o dopodomani, di sovranità, indipendenza e di un nuovo Rinascimento. Che fare per riprendersi la libertà? Occorre astuzia e strategia. Le scampagnate nella capitale non fanno il minimo solletico ai maggiordomi grulpiddini, tanto meno al sistema di dominio imperante. Il fenomeno è un classico dell'improvvisazione tricolore: come per il calcio, dove abbondano innumerevoli esperti della domenica, anche per il coronavirus, sono spuntati dal nulla molteplici soloni scalcagnati del web, a dispensare ricette del sabato sera. Peggio e molto meno di un'armata Brancaleone. Attenzione anche ai filosofi tanto di moda emersi dal niente, che si atteggiano a vip flirtando pure col neofascismo, ripetendo ovvietà scontate da falso pensiero alternativo, in realtà sempre e comunque nel solco unico. Nel belpaese chi comanda - sia pure per conto terzi - ha bisogno di pompare le eventuali macchiette fintamente antisistema, per conformare le persone e trasformarle in sudditi docili, cavie silenti e infine schiavi. Fenomeni da baraccone: tutto fa brodo. 

Comunque, le minoranze attive devono trasformarsi in massa critica. Attualmente la cosiddetta "società civile", in Italia, si è disintegrata o quasi; infatti non ha alcun peso politico. Per aprire le danze seriamente, si potrebbe partire immediatamente con uno sciopero generale di matrice fiscale, ad oltranza. Allora spegnete la televisione, accendete la mente e aprite il cuore, senza alcuna distanza sociale. Il passaggio cruciale è un cambiamento di paradigma: dall'economia all'etica. La prima rivoluzione è interiore e parte da ognuno di noi. Dal pensiero critico all'azione risolutiva. Per dirla con Gandhi: "siate il cambiamento..." per il bene comune dell'umanità.


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