BIOGRAFIA

3.3.20

IL VIRUS DELLA CONOSCENZA!



di Gianni Lannes

Epidemia? No, pandemia di morbosa ignoranza virale diffusa ovunque. Grazie al delirio generale innescato dalle autorità di ogni ordine e grado, la tecnocrazia prende il posto della democrazia. Un coronavirus si era già manifestato in Italia (Toscana) nel 2013, come attestano i comunicati ufficiali del ministero della Salute, nonché le interrogazioni parlamentari datate 5 giugno 2013, numero 3/00095 e numero 3/00096. Allora perché oggi tutta questa confusione e contraddizione istituzionale? 

Questo nuovo virus mandato in onda è un prodotto naturale o da laboratorio? Il brevetto del Pirbright Institute (governo inglese) sostenuto da OMS, Gates Foundation, Commissione europea, CDC - suggerisce qualcosa? L'isolamento delle persone e delle comunità è forse un esperimento di ingegneria sociale, una sorta di finestra di Overton per saggiare le reazioni popolari, al fine di limitare le già risicate libertà civili, in nome di un'emergenza fabbricata a tavolino? Perché le autorità sanitarie italiane dipendono da quelle nordamericane? E perché mai l'OMS, dovrebbe godere di autorevolezza se non ha indipendenza, perché saldamente controllata dai produttori multinazionali di medicine?


Se il coronavirus è così tanto pericoloso, perché mai l'OMS non ha ancora dichiarato la pandemia da CoViD-19? La virologa Maria Rita Gismondo, in prima linea in qualità di responsabile del laboratorio dell'ospedale Sacco di Milano ha dichiarato: «A me sembra una follia. Si è scambiata un'infezione appena più seria di un'influenza per una pandemia letale. Non è così. Guardate i numeri. Non è pandemia! Durante la scorsa settimana la mortalità per influenza è stata di 217 decessi al giorno!». In effetti, basta compulsare i dati ufficiali del "sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera" in Italia, per rendersi conto che la vera emergenza è un'altra. Secondo la Gismondo, che ha invitato tutti ad abbassare i toni, all'Italia soprattutto «questa follia farà molto male, soprattutto dal punto di vista economico». Ma allora a chi giova questa situazione? Una distrazione di massa di simile portata mondiale, evita all'opinione pubblica di vedere le vere emergenze, a partire dall'inquinamento ambientale e dalle guerre in atto per il dominio su Gaia.


Ecco il vero bollettino di guerra con i dati ufficiali dell'Istat. In Italia esclusivamente nel 2017 i morti per polmonite sono stati 13.471 (Istat: “Mortalità per territorio di residenza: causa ed età”), che equivalgono a 1.122 morti al mese. Se invece contiamo il numero di morti causati dalle ‘malattie croniche delle basse vie respiratorie’, allora i morti (solo in Italia nel 2017) sono 25.823, ovvero 2.152 morti al mese.

Anche in Italia chi esercita il senso critico, chi non si allinea al pensiero unico e chi non si sottopone alla lobotomia collettiva - sotto dettatura del ministero della verità assoluta - viene perseguitato. «Continuo a subire attacchi personali e a ricevere insulti, si mette anche in dubbio la mia professionalità da parte di non addetti ai lavori. Questo perché cerco di spiegare che le infezioni da Covid-19 sono gestibili, in molti casi curabili e nella maggioranza dei casi di lieve impatto sulla salute. Certo, una piccola parte ha complicanze e può andare incontro a morte». Si è espresso così su Facebook Matteo Bassetti, direttore della Clinica delle malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e presidente della Società italiana terapia anti-infettiva (Sita). «La mia posizione non piace perché non è in linea con gli allarmismi di molti giornalisti e colleghi - aggiunge - Io continuo a fare il mio lavoro assistendo anche i pazienti con Covid-19 con il supporto di una squadra fantastica di medici e infermieri».

La scienza è ricerca, dubbi, interrogativi, non teologia sanitaria United States of America. I Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie statunitensi (CDC), sostengono che il nuovo coronavirus soddisfa già due dei tre criteri utilizzati per definire una pandemia: 1) si è diffuso tra persone, 2) ha provocato morti.

Comunque, secondo i rappresentanti dell'OMS, il virus «non si è ancora diffuso in modo così incontenibile da raggiungere la soglia della pandemia, e non ha ancora causato malattie gravi e decessi su larga scala». Allora perché in Italia gli esperti di turno o improvvisati (soprattutto i virologi e politicanti) fanno allarmismo sociale, alimentando il panico? Non esiste una definizione univoca di pandemia. L'OMS, ad esempio, definisce una pandemia come la "diffusione a livello globale di una nuova malattia": una spiegazione forse volutamente vaga, che permetterebbe all'organizzazione di gestire le diverse situazioni nel modo più opportuno. Tuttavia questo crea confusione, soprattutto perché molti esperti hanno iniziato a riferirsi alla CoViD-19 chiamandola "pandemia". Se il pericolo è cogente nel belpaese, c'è rischio anche per i trapianti di organi, nonché per le  trasfusioni di sangue ed emoderivati?

Vi ricordate nel 2009, la cosiddetta pandemia di influenza A/H1N1 - provvedimento non necessario, pericoloso e fallimentare - che ha ingrassato i produttori di vaccini, a partire dalla Glaxo Smith Kline e spaventato la gente? Chi sono i veri untori? Attenzione alla perfida Albione. L'antidoto? La contaminazione della conoscenza, il contagio del sapere.