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photo NASA |
di Gianni Lannes
Quattro secoli fa tutti potevano vedere le stelle ma
solo Galileo aveva il cannocchiale. Oggi tutti hanno più o meno la disponibilità di un binocolo, ma nessuno però riesce a vedere le stelle ad occhio nudo come una volta, soprattutto negli
Stati Uniti d’America e in Europa.
Attenzione: c’è anche l’inquinamento luminoso con
cui fare i conti nei tempi correnti. A causa dell’eccessiva luce artificiale
notturna, non è possibile vedere la Via Lattea, anche nel belpaese, soprattutto nella Pianura
Padana. In altri termini, l’illuminazione artificiale sta facendo svanire la
nostra esperienza naturale della notte e del buio. Oggi le persone che sopravvivono nelle
città sono immerse in un tale profluvio di luce artificiale che i loro occhi,
quando si trovano all’aperto non passano alla modalità notturna.
I ritmi circadiani sono collegati al nostro
orologio interno. Gli esseri umani sono dotati di due tipi di fotorecettori: i
coni per la visione diurna ed i bastoncelli - in via di
atrofizzazione - per quella notturna. Infatti, l’eccesso di luce innaturale può avere un impatto
negativo sull’organismo, alterando i bioritmi.
Riferimenti: