di Gianni Lannes
Oggi 11 settembre 2018 i soliti criminali in divisa e doppiopetto ci hanno dato dentro a più non posso, al punto che anche i ciechi se ne sono accorti usando l'olfatto. Velivoli a bassa quota, solcando le aerovie militari, seguitano ad irrorare l'Italia. Le previsioni metereologiche odierne dell'Aeronautica militare tricolore davano cielo sereno su gran parte dello Stivale isole comprese. invece col passare delle ore l'orizzonte è diventato plumbeo, ovvero una coltre chimica. Veleni che inaliamo giorno e notte. La prima complicità è dell'Arma azzurra che ha in teoria il controllo dello spazio aereo nazionale, comunque soto l'egida della NATO. L'Europa
assomiglia sempre più ad una gigantesca camera a gas, insomma cielo
offuscato dalla NATO, a cui il nuovo governo Salvimaio ha confermato
fedeltà. Va in onda la guerra ambientale, non convenzionale e
non dichiarata vietata dalla Convenzione Enmod dell’Onu (risalente al
1978)
ratificata dalla legge italiana 962 del 1980, a firma del presidente
della Repubblica Sandro Pertini. Pensate solo per un attimo al crescente
bombardamento elettromagnetico indotto dall’uomo, e al conseguente
inquinamento dell'aria in seguito al rilascio ormai continuo di sostanze
aerodisperse sui centri abitati. Tempo fa ho coniato un
neologismo: aerosolchemioterapia bellica.
“Non esistono più le mezze stagioni”: è una frase fatta, anzi un tormentone divenuto luogo comune. Eppure la locuzione cela una verità scientifica. E lo sappiamo quasi tutti benissimo, solo che facciamo finta di ignorarlo, salvo imprecare quando si verificano - come da copione bellico - disastri ambientali.
“Non esistono più le mezze stagioni”: è una frase fatta, anzi un tormentone divenuto luogo comune. Eppure la locuzione cela una verità scientifica. E lo sappiamo quasi tutti benissimo, solo che facciamo finta di ignorarlo, salvo imprecare quando si verificano - come da copione bellico - disastri ambientali.
La
gente è spaventata, e così tende a rimuovere i
problemi, a non riflettere, soprattutto a non pensare, a distrarsi
continuamente. Uno scrittore, però, scrive quando quello che ha in testa
, ovvero
che si agita nella realtà sociale, diventa la quotidianità. Sono proprio
i
bambini, perché gli adulti codardi si fingono ciechi, a parlarmi dei
tanti
aerei che ininterrottamente ronzano sulle nostre teste a spargere
veleni. Basta
etichettare chi vede nel cielo le “scie belliche” - parte di un
programma di
guerra vietata almeno sulla carta dall’ONU - come un eretico, per
neutralizzare
una scomoda verità divenuta un tabù. Ma il trucchetto si è ormai
inceppato.
Oggi nel mondo - secondo stime delle Nazioni Unite -
ci sono 65 milioni e passa di profughi climatici, ma nessuno ne parla
seriamente, andando alla radice del dramma. Pensiamo alla guerra in Siria: i
mass media non dicono come è spuntata, e cioè il fatto che tra il 2000 e il
2011nella culla della civiltà, il bacino tra il Tigri e l’Eufrate si è
verificata una siccità mai registrata prima dall’uomo. Di conseguenza migliaia
di esseri umani si sono inurbati verso Aleppo. Il resto è cronaca dei nostri
giorni.
Non
esiste un problema più globale del cambiamento climatico. E fino a quando non
avremo compreso ciò in pieno, non riusciremo ad arginare quello che sta
accadendo secondo una regia militare ormai palese. Occorrono interventi radicali non
palliativi, bisogna sgretolare i dogmi.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2017/03/inquinamento-dellaria-21-mila-morti-in.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=enmod
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