BIOGRAFIA

13.9.18

ITALIA: BASE USA DI GUERRA NUCLEARE



di Gianni Lannes

Sono tra noi e potrebbero esplodere in qualsiasi momento. Un solo ordigno potrebbe disintegrare una città come Brescia o Milano. Le bombe atomiche B61-12, che sostituiranno le attuali B-61 schierate dagli Usa in Italia, Germania, Belgio, Olanda e Turchia, in palese violazione del TNP, rappresentano - nelle intenzioni del Pentagono - «un chiaro segnale di deterrenza a qualsiasi potenziale avversario, che gli Stati uniti posseggono la capacità di rispondere da basi avanzate alla escalation».

foto Gianni Lannes (tutti i diritti risevati)

Anche nell’ultimo piano di guerra nucleare del Pentagono, il cosiddetto «Nuclear Posture Review 2018», validato di recente dalla White House, l’Italia è il primo avamposto contro la Russia. Dal 2021 - specifica il Pentagono - le B61-12 saranno disponibili anche per i caccia degli alleati, tra cui i Tornado italiani PA-200 del 6° Stormo di Ghedi (con piloti italiani dell'AMI che da decenni si addestrano in Sardegna e Friuli Venezia Giulia allo sganciamento degli armamenti nucleari). Ma, per guidarle sull’obiettivo e sfruttarne le capacità anti-bunker, occorrono i caccia F-35A. «I caccia di nuova generazione F-35A - sottolinea il rapporto del Pentagono - manterranno la forza di deterrenza della Nato e la nostra capacità di schierare armi nucleari in posizioni avanzate, se necessario per la sicurezza».

Il Pentagono annuncia quindi l'offensiva di schierare F-35A, armati di B61-12 (inidonei alla difesa aerea ma votati esclusivamente all'attacco), a ridosso della Russia. Ovviamente per la «sicurezza» dell’Europa. Nel rapporto del Pentagono, che il senatore democratico Edward Markey definisce «roadmap per la guerra nucleare», c’è dunque in prima fila l’Italia, un autentico obiettivo militare nel Mediterraneo.
 
Non a caso Washington ha lanciato nel 2014 - sotto l’amministrazione Obama - il maggiore programma di riarmo nucleare di tutti i tempi, dal costo attuale di oltre 1000 miliardi di dollari.

«Il programma di modernizzazione delle forze nucleari Usa - ha documentato Hans Kristensen della Federazione degli scienziati americani - ha già permesso di realizzare nuove tecnologie rivoluzionarie che triplicano la capacità distruttiva dei missili balistici Usa».

La finalità fondamentale della ristrutturazione bellica è quella di acquisire «capacità nucleari flessibili», sviluppando «armi nucleari di bassa potenza» utilizzabili anche in conflitti regionali o per rispondere a un attacco (vero o presunto) di hacker ai sistemi informatici. La principale arma di questo tipo è la bomba nucleare B61-12 che, conferma il suddetto rapporto, «sarà disponibile nel 2020», ovvero prossimamente.

Come attesta la Federazione degli scienziati United States of America, quella che il Pentagono schiererà nelle «basi avanzate» in Italia ed Europa non è solo una versione ammodernata della B61, ma una nuova arma con una testata nucleare a quattro opzioni di potenza selezionabili, un sistema di guida che permette di sganciarla a distanza dall’obiettivo, la capacità di penetrare nel terreno per distruggere i bunker dei centri di comando.

La guerra fredda non è mai finita, mentre il belpaese privo di sovranità e con governanti accucciati sotto la NATO e telecomandati dall’estero, è ormai ridotto peggio di una portaerei a stelle e strisce.


Riferimenti:




Gianni Lannes, ITALIA USA E GETTA, Arianna editrice, Bologna 2014.

https://www.macrolibrarsi.it/libri/__italia-usa-e-getta-libro.php