di Gianni Lannes
Ecco la mafia del gas: una rapina neocoloniale legalizzata. Trivelle e tutto spiano e terremoti indotti dalle multinazionali
dell’oro nero. Mentre la regione Emilia Romagna solo ora dice no, a nuove trivellazioni
per l’estrazione di idrocarburi, dopo il sisma del 2012, in Puglia, nella sola
provincia di Foggia (area a rischio sismico e pericolo idrogeologico) insistono
ben 125 pozzi operativi di metano. Proprio in loco, ovvero nell’antica Daunia,
dove l’Eni ha provocato numerosi disastri e praticato il fracking a Tertiveri e
dove sono attive due centrali turbogas, sono precipitate altre 7 richieste per
trivellare ancora il sottosuolo e pompare gas.
Ricerca e coltivazione di idrocarburi si inquadrano nel contesto
del cosiddetto diritto minerario ma rientrano anche nel settore energetico
(materia di legislazione concorrente
Stato/regioni secondo la Costituzione. Come purtroppo comune per molte materie,
per ottenere un quadro completo delle norme che regolano queste attività
occorre sovrapporre la lettura di un buon numero di leggi che si sono succedute nel
tempo (dal Regio Decreto 29 luglio 1927, n. 1443 alla Legge 23 luglio 2009, n.
99).
Riferimenti:
Gianni Lannes, TERRA MUTA, LPE, Cosenza 2013,
Gianni Lannes, TERRA MUTA, LPE, Cosenza 2013,