di Gianni Lannes
Il Parlamento italiano ha ratificato con legge 145
del 2001 la Convenzione di Oviedo: essa vieta ogni obbligo nel campo della
salute, vaccinazioni comprese. Il Parlamento ha delegato il Presidente della
Repubblica a depositare presso il Consiglio d'Europa la ratifica, ma a tutt’oggi,
anche Sergio Mattarella (come Ciampi e Napolitano) ha dimenticato (omesso) tale dovere costituzionale (ineludibile). La Convenzione vieta la
clonazione umana, l’abuso della scienza e della ricerca, protegge i minori
dalla sperimentazione, impone la ricerca di sempre migliori cure, riconosce il
diritto alla dignità nel fine vita, impone il consenso informato e molto altro.
Come avevo rilevato già l'anno scorso, l’Italia, infatti, è uno dei pochi Paesi europei che non ha ancora depositato il protocollo di ratifica della cosiddetta Convenzione di Oviedo, anche se nel 2001 ha approvato la legge 145. Il belpaese attende che l’accordo entri in vigore. Anche il Comitato Nazionale per la Bioetica con una mozione il 24 febbraio 2012 aveva chiesto invano al Governo il completamento dell’iter di ratifica della Convenzione:
Come avevo rilevato già l'anno scorso, l’Italia, infatti, è uno dei pochi Paesi europei che non ha ancora depositato il protocollo di ratifica della cosiddetta Convenzione di Oviedo, anche se nel 2001 ha approvato la legge 145. Il belpaese attende che l’accordo entri in vigore. Anche il Comitato Nazionale per la Bioetica con una mozione il 24 febbraio 2012 aveva chiesto invano al Governo il completamento dell’iter di ratifica della Convenzione:
«SOTTOLINEA
LA NECESSITÀ di procedere al completamento dell’istruttoria per arrivare alla
possibilità di rendere pienamente e sotto ogni aspetto operativa la Convenzione
di Oviedo».
In Italia nonostante l'autorizzazione alla ratifica
intervenuta nel 2001, la Convenzione, in carenza del successivo deposito dello
strumento di ratifica in seno al Consiglio d'Europa, risulta priva di
efficacia. In sostanza la convenzione di Oviedo non è mai entrata
nell’ordinamento giuridico italiano. E non a caso, il governo Gentiloni nel
2017 ha sfornato il decreto legge 73 e poi la legge di conversione 119, in
palese violazione della Costituzione repubblicana, nonché della carta dei
diritti fondamentali dell’Unione europea.
Riferimenti: