L’Italia, succube delle guerre USA nonché
depositaria in violazione del TNP, di arsenali nucleari fuorilegge, è a buon
diritto il primo obiettivo di guerra atomica in Europa. Gli F-35 sono
cacciabombardieri nucleari. Ognuno avrà in dotazione, da Washington, due bombe
atomiche modello b 61 versione 12. Le macchine volanti di sterminio del genere
umano sono già state dislocate in Puglia, esattamente ad Amendola, e prossimamente atterreranno anche
a Grottaglie.
In una zona strategica, a meno di 10 chilometri in
linea d’aria il governicchio italiano eterodiretto dall’estero, autorizza in un’area
naturalistica (vincoli Sic e Zps) protetta almeno sulla carta dall’Europa
(precedentemente esclusa dall’area del parco nazionale del Gargano con apposito
decreto) l’installazione di un gigantesco impianto industriale di gas a
petrolio liquefatto. Esso movimenterà via mare e via terra ben 300 mila
tonnellate di esplosivo ed infiammabile gpl ogni anno, considerato dalle direttive Seveso, "a rischio di incidente rilevante".
Oggi alle ore 10,30 a Roma andrà in onda l’ennesima
farsa, poiché la decisione è stata già presa. La conferenza di servizi
conclusiva, fumo negli occhi dell’ignara popolazione, è indetta presso il ministero
dello sviluppo economico. A questo
punto, come avevamo già previsto dopo che 1389 cittadini di Manfredonia hanno
diffidato in punta di diritto le autorità italiane, incluso il presidente della
regione Puglia, la partita si sposta a Bruxelles, Strasburgo, L’Aja e New York
(peraltro l’accordo sul clima di Parigi non è acqua colorata, ma un impegno
preciso a ridurre drasticamente i gas serra, tra cui il gpl).
Per la cronaca documentata il ministro al ramo Carlo Calenda ha appena autorizzato con apposito decreto (Gazzetta ufficiale del 3 aprile 2017) le trivelle petrolifere in riva al mare.
riferimenti:
Gianni Lannes, ITALIA, USA E GETTA, Arianna editrice, Bologna, 2014.
Gianni Lannes, ITALIA, USA E GETTA, Arianna editrice, Bologna, 2014.
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