Casillo in Italia (nella mappa non sono presenti i depositi a Monfalcone e Trieste) |
di Gianni Lannes
Ecco il primo nemico dei coltivatori di grano italiano. E' questo sodalizio che determina il prezzo al ribasso nel belpaese. 3,3 milioni di tonnellate di cereali movimentati
soltanto nel 2014. E’ l’ultimo numero noto della multinazionale Casillo, tratto
dal sito web dell’azienda a cui ho scritto per avere informazioni, ma da cui non ho avuto risposta, alla faccia della trasparenza. Il
core business dell’azienda Casillo è
il grano duro per il 62,82 per cento. Nella ripartizione per origine degli
acquisti di Casillo, Canada e Messico primeggiano, mentre l’Italia risulta
rappresenta soltanto con un 8 per cento al pari della Francia e dell’Argentina,
contro il 24 per cento di destinazione delle merci. Casillo, dunque, è un
importatore di cereali dal resto del mondo, provenienti anche da aree
notoriamente inquinate dalla chimica e dalla contaminazione radioattiva. Controlli sanitari sul frumento? Latitanti.
La movimentazione e lo stoccaggio della materia prima sono affidati ad una società satellite della Casillo, la “Silos Granari della Sicilia”, rilevata nel 2012 dalla Terminal Cereali S.r.l, società specializzata nello stoccaggio di granaglie sul territorio italiano, appartenente al Gruppo Casillo, oggi leader mondiale nell’acquisto, trasformazione e commercializzazione del grano. La sua rete logistica comprende i silos granari dei principali terminal portuali Italiani del comparto cerealicolo. Ecco i dati aziendali:
«L’attività di stoccaggio dei cereali è
fondamentale ed è fortemente sinergica all’attività molitoria e di trading, in
quanto permette di acquistare varie ed ingenti quantità di cereali in ogni
periodo dell’anno…
TERMINAL
PORTUALI
•
Barletta: 22.000 t
•
Bari: 28.000 t
•
Ancona: 46.000 t
•
Catania: 49.000 t
•
Palermo: 70.000 t
•
Monfalcone: 70.000 t
SILOS
DI STOCCAGGIO
•
Altamura: 30.000 t
•
Gravina: 30.000 t
•
Pozzallo: 24.000 t
•
Corato: 66.000 t
•
Ortona: 60.000 t
I conti non tornano, almeno per il frumento, se la
capacità dichiarata di stoccaggio annuale ammonta a 451 mila tonnellate, e se,
appunto come certifica Casillo, il 62,82 per cento riguarda l’importazione di
grano duro, un altro milione e mezzo di tonnellate in entrata in Italia dove va
a finire, o meglio dove viene conservato? In Sicilia, ad esempio, Pozzallo funziona
come terminal portuale, anche se i silos non sono ubicati nelle banchine del
porto ma nell’area industriale.
Casillo è di fatto, in palese violazione di legge,
un monopolista nel settore strategico dell’approvvigionamento delle materie
prime agricole. Un broker che concentra
l’offerta di materia prima estera, influenza significativamente, a scapito dei
produttori cerealicoli italiani, la formazione del prezzo di mercato del grano
duro. A chi vende in Italia Casillo? E' facile indovinare.
Quanto ai controlli sanitari inesistenti, è interessante rileggere alcuni atti parlamentari significativi: peraltro l’interrogazione a risposta scritta numero 4/19519 del 12 gennaio 2006, non ha mai avuto risposta dal governo italiano.
Nell’interrogazione a risposta immediata in assemblea numero 3/05295 del 18 gennaio 2006, a firma di 8 deputati del Pds, si legge a chiare lettere:
Quanto ai controlli sanitari inesistenti, è interessante rileggere alcuni atti parlamentari significativi: peraltro l’interrogazione a risposta scritta numero 4/19519 del 12 gennaio 2006, non ha mai avuto risposta dal governo italiano.
Nell’interrogazione a risposta immediata in assemblea numero 3/05295 del 18 gennaio 2006, a firma di 8 deputati del Pds, si legge a chiare lettere:
«… nel porto di Bari nel mese di settembre
2005 la nave Loch Alyn, proveniente dal Canada, ha sdoganato 58.000 tonnellate
di grano duro, in assenza di controlli sanitari, così come previsto dalle norme
vigenti».
Dopo 11 anni, ancora oggi, i controlli del grano
duro importato sono rari, anzi un buco nero. In un documento della
Casillo è scritto:
«
Tutti
i terminal portuali di Silos Granari della Sicilia sono autorizzati dalle
competenti autorità doganali all’esercizio di deposito doganale per
immagazzinare merci non comunitarie con effetto sospensivo del pagamento dei
diritti doganali, dell’iva e di qualsiasi alta imposizione eventualmente
prevista dalla loro immissione in libera pratica. Le merci pertanto sostano nel
territorio nazionale conservando il loro stato estero e possono essere
negoziate come se si trovassero ancora all’estero con il vantaggio della pronta
disponibilità nel territorio nazionale».
Ma l’aspetto che più sorprende è il cosiddetto accertamento
qualitativo della Casillo nei suoi silos di stoccaggio. Come si può leggere nei
documenti interni, «gli impianti di stoccaggio sono dotati di Inframatic per la
determinazione dei principali parametri commerciali del grano…»: si tratta di
una strumentazione molto per differenziare commercialmente le partite di grano.
Un accertamento qualitativo, in senso più ampio, dovrebbe considerare altri e
più importanti parametri. Nel caso in cui vi fosse qualche partita contaminata,
come potrà Casillo, con la strumentazione limitata in suo possesso, evitare che
questa merce alimentare possa essere commercializzata ed introdotta sul
mercato?
Tra i parametri qualitativi che contraddistinguono
il grano non ci sono soltanto temperatura, peso specifico, proteine, umidità,
glutine accertati da Inframatic ma parecchi di più. Tra questi possiamo notare
il DON o deossinivalenolo, ossia una micotossina. Nel 2014 il DON medio alla
raccolta del grano duro U.S.A. era mediamente pari a 2,10 ppm. In Italia il
limite massimo di Don per la commercializzazione del grano duro è pari a 1,75
ppm. In pratica le partite di grano USA, non potevano essere utilizzate in
Italia. Eppure, nella campagna di commercializzazione 2014/2015 l’Italia è
stata il principale importatore di grano duro USA.
Infine, ecco la situazione odierna in alcuni porti
italiani, secondo la banca dati dei Lloyd’s di Londra.
POZZALLO
L’AT27 (IMO: 9136539, MMSI: 312255000) è una bulk
carrier costruita nel 1997 che naviga attualmente sotto la bandiera ombra del Belize. L’AT27, partita il
6 aprile scorso da Nikolaev in Ucraina ha lunghezza totale di 170 metri e
larghezza massima di 26. La stazza lorda è di 15935 tonnellate, mentre la
portata è di 26551 tonnellate.
La CHALLENGER 1 (IMO: 7396642, MMSI: 374676000) è
una nave general cargo costruita nel 1975 che naviga attualmente sotto bandiera
della Panama. La CHALLENGER 1, partita da ha lunghezza totale di 82 metri e
larghezza massima di 14. La stazza lorda è di 1982 tonnellate, mentre la
portata è di 3050 tonnellate.
CATANIA
La CENGIZ BEY (IMO: 9301342, MMSI: 518100116) ex
Brave Ocean, è una nave general cargo costruita nel 2004 che naviga attualmente
sotto la bandiera delle Isole Cook. La CENGIZ BEY partita il 10 aprile da
Sousse in Tunisia, ha lunghezza totale di 109 metri e larghezza massima di 20.
La stazza lorda è di 7823 tonnellate, mentre la portata è di 10308 tonnellate.
La PUFFY (IMO: 9513373, MMSI: 249801000) è una nave
general cargo costruita nel 2009 che naviga attualmente sotto la bandiera
fuorilegge di Malta. La PUFFY, partita il 6aprile da Biserta in Tunisia, ha
lunghezza totale di 140 metri e larghezza massima di 20. La stazza lorda è di
7988 tonnellate, mentre la portata è di 11500 tonnellate.
MONFALCONE
La JORK (IMO: 9535606, MMSI: 305656000) è una nave
general cargo costruita nel 2010 che naviga attualmente sotto la bandiera della
Antigua & Barbuda. La JORK ha lunghezza totale di 146 metri e larghezza
massima di 18. La stazza lorda è di 8059 tonnellate, mentre la portata è di 10872
tonnellate. Il 4 aprile è partita da Novorossiysk in Russia.
ANCONA
La KURUOGLU 3 (IMO: 8512047, MMSI: 271000325) è
una nave general cargo costruita nel 1990 che naviga attualmente sotto la
bandiera della Turchia. La KURUOGLU 3 ha lunghezza totale di 97 metri e
larghezza massima di 16. La stazza lorda è di 4456 tonnellate, mentre la
portata è di 7634 tonnellate. Il 29 marzo è partita da Yuzhnyy in Ucraina.
ORTONA
La MINANUR CEBI 1 (IMO: 9480564, MMSI: 271042761)
è una nave bulk carrier costruita nel 2011 che naviga attualmente sotto la
bandiera della Turchia. La MINANUR CEBI 1 ha lunghezza totale di 181 metri e
larghezza massima di 30. La stazza lorda è di 23322 tonnellate, mentre la
portata è di 33811 tonnellate. Il 29 marzo è partita da Nikolaev in Ucraina.
BARI
La NAVIOS MAGELLAN (IMO: 9214068, MMSI: 357951000)
è una nave bulk carrier costruita nel 2000 che naviga attualmente sotto la
bandiera ombra di Panama. La NAVIOS MAGELLAN ha lunghezza totale di 216 metri e
larghezza massima di 32. La stazza lorda è di 39052 tonnellate, mentre la
portata è di 74333 tonnellate. Il 25 febbraio è partita da Vancouver in Canada.
L’EVALUNA
(IMO: 9590773, MMSI: 215562000) è una nave general cargo costruita nel 2011 che
naviga attualmente sotto la bandiera fuorilegge di Malta. L'EVALUNA ha
lunghezza totale di 134 metri e larghezza massima di 19. La stazza lorda è di
7450 tonnellate, mentre la portata è di 10810 tonnellate. Il 2 aprile è partita
da Berdyansk in Ucraina.
riferimenti:
http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/19519&ramo=CAMERA&leg=14
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=grano
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=grano
I nosti politici? Che fanno ? Guardano da un altra parte? E quanto intascano per guardare da un altra parte? Eh si consentitemi il dubbio!?
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