Cortina d'Ampezzo - foto Gilan |
di Gianni Lannes
Accade ancora in Italia. All'insaputa di tutti coloro che amano gli alberi hanno iniziato a tagliarli. Requiem per i monumentali larici di Cortina d'Ampezzo, abbattuti a partire da ieri per far posto al circuito di bob, dove probabilmente, non saranno disputate gare olimpiche, dirottate altrove. Intanto, alle 6:45 del mattino le motoseghe hanno squarciato il silenzio naturale del bosco di Ronco. Fra i presenti alla strage dei giganteschi alberi, anche il presidente del Coni, Malagò che, solo quattro mesi fa, aveva dichiarato ufficialmente che questa pista da bob non si sarebbe fatta. Il progetto distruttivo non vanta sostenibilità economica, sociale e ambientale. E i costi sono lievitati, per ora, da 81,6 agli attuali 126 milioni di euro; senza contare le future spese di manutenzione che si aggireranno su un milione e 400 mila euro all'anno. La scelta imposta dall'alto, nonostante le pacifiche proteste civili annienterà una foresta secolare. Peraltro questa impresa distruttiva va ad aggiungersi alle opere pubbliche incompiute e/o inutilizzate già presenti su un territorio dove adesso non c'è neve bensì fango.
Comunque sul tavolo del procuratore Paolo Luca è finito un esposto per “distruzione e deterioramento di beni paesaggistici e disastro ambientale riferito al bosco di Ronco”. A firmarlo sono quattro esponenti del gruppo dei Verdi, i deputati Angelo Bonelli e Luana Zanelli, la senatrice Aurora Floridia e la consigliera regionale del Veneto Cristina Guarda. Anche l'associazione Mountain Wilderness ha presentato un esposto alla magistratura competente. Il procuratore ha disposto verifiche ad ufficiali della polizia giudiziaria. L’esposto mette sotto tiro la determina con cui la società Infrastrutture Milano Cortina 2026 (Simico), a firma del commissario straordinario Luigivalerio Sant’Andrea, ha affidato i lavori per il taglio del bosco, preliminari all’intervento di costruzione affidato con un appalto da 81,6 milioni di euro al gruppo parmense Pizzarotti. Simico ha scelto la procedura dell’affidamento diretto, senza appalto, individuando in LGB Forestal Service di Luca Ghedina Broco (fratello del campione di sci, Kristian), la ditta “di comprovata esperienza” che eseguirà l’intervento. L’importo dei lavori è di 98.780 euro, che con l’iva raggiungono una spesa di 120mila euro.
Il deleterio intervento prevede il taglio di ben 500 larici secolari ai piedi delle Tofane in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale per il quale è necessaria l’acquisizione dell’autorizzazione paesaggistica. A proposito: che c'entra lo sport gli sporchi affari che uccidono la Natura? PerchP l'Italoietta dell'eterodiretto governino Meloni punta sui combustibili fossili e sull'evidente deforestazione?
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