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foto Gilan |
di Gianni Lannes
Non solo vittime ebree. Lo sterminio tedesco in Europa ha riguardato tanti esseri umani, senza distinzione di età, sesso, etnia e religione. Ben 650 mila soldati italiani furono internati in Germania per ordine di Hitler dopo l'8 settembre 1943. Sepolti dall'oblio ancora oggi: imprigionati in Italia ed eliminati in Germania. Una verità indicibile occultata da Berlino e nascosta da Roma. Ecco il convoglio fantasma finito in un lager via Roma, Firenze, Verona e Trieste. Il 9 ottobre dell'anno 1943 dalla stazione ferroviaria di Sulmona partì un treno per Dachau: campo di annientamento disumano e fabbrica d'omicidio stragistico delle SS di Himmler. Il convoglio trasportava ufficialmente 391 persone non ebree, ammassate dai tedeschi alla stregua del bestiame: detenuti politici e comuni prelevati dal carcere della Badia e rastrellati in Abruzzo, provenienti dai territori occupati della Jugoslavia, della Grecia e dell'Italia. A bordo di quel trasporto della morte c'erano anche 9 giovani cittadini di Roccacasale. Tra loro un ragazzo di appena 16 anni: Angelo De Simone. E poi Erminio Spadino, Sabino Di Filippo, Michele Scarpone, Carlo D'Ascanio, Mario Colella, Ettore De Simone, Carmine Santilli, Egidio Casasanta. Angelo De Simone non ha avuto il tempo di scrivere un diario.
Appennino - foto Gilan |
Quando cala la morbida neve invernale qualsiasi paesaggio assume un'aria musicale, dalla montagna al mare.
Quando dal cielo all'improvviso planano i candidi fiocchi vellutati anche la pianura con lo sguardo dei sensi e la delicatezza sublime si fa accarezzare. Allora, in un attimo di struggente bellezza naturale che oltrepassa l'umano orizzonte ancestrale, il senso della vita diviene cristallino non solo al mattino.
Quando l'armonia è visibile la dolcezza del ricordo affiora alla memoria e si mescola al sogno per sprigionare linfa vitale che infonde energia a chi veleggia nella comprensione dell'amare!
Gilan
Appennino - foto Gilan |
foto Gilan |
di Gianni Lannes
C'era una volta il tempo ciclico, non lineare. Le stagioni un tempo erano la quotidianità e la leggenda attingeva dalla realtà. I giorni della merla sono i più freddi dell'anno. Questo detto vanta origini antichissime. La credenza popolare trae le sue radici nel mito di Persefone e Demetra. Nella cultura rinascimentale, invece, Gennaio (o l’Inverno) è rappresentato come un vecchio che scatena pioggia, nevicate e vento gelido contro la merla, perché l’uccello annuncerebbe l’arrivo della primavera: in anticipo o in ritardo a seconda dell’attesa. Narra la leggenda, se in quei tre giorni le temperature sono miti, allora l’inverno sarà ancora lungo, se invece farà freddo, allora la sua fine sarà prossima. Come molte credenze, la leggenda prende varie sfumature e significati a seconda dei luoghi e delle culture popolari. Nel calendario romano, il mese di Gennaio aveva solo 28 giorni. La merla per non patire il freddo e rimanere nel nido fece scorta di cibo, e Gennaio per dispetto decise di prolungare di tre giorni la sua durata.
Freddo e caldo, cosa è mutato? Ai giorni nostri l'uomo in divisa a stelle e strisce induce artificialmente i cambiamenti climatici (effetto serra) per sottomettere l'umanità e dominare il mondo.
Forca di Penne (24 gennaio 2023) - foto Gianni Lannes |
di Gianni Lannes
Uno scempio montano alla luce del sole, sotto gli occhi distratti di tanti. Meraviglie naturali e degrado ambientale grazie all'uomo. Benvenuti a Forca di Penne, antico valico del Gran Sasso che apre il cammino verso il mare Adriatico, crocevia della plumillenaria transumanza pastorale dall'Abruzzo verso il Tavoliere di Puglia. E prim'ancora, in tempi primordiali, dalla Daunia all'Appennino centrale.
Forca di Penne (24 gennaio 2023) - foto Gianni Lannes |
Ora, proprio a ridosso del Tratturo
Magno in territorio di Capestrano, addirittura nel sentiero che sale a Monte
Picca, un mastodontico escavatore meccanico ha già smembrato pietra
e terra, esattamente dove sopravvivono rare piante montane e svetta
una torre medievale in disfacimento dopo il terremoto del 6 aprile
2009, ai cui piedi è sorto l'ennesimo ristorante. Un atto
migliorativo, vandalico, speculativo o inutilmente distruttivo? Una gita in ruspa? Non c'è neppure un cartello informativo a illustrare un intervento antropico che deturpa la bellezza e annichilisce l'armonia. Ma di che lavoro frantumativo si tratta in un ecosistema così delicato e fragile a rischio idrogeologico e sismico? L'intervento serve solo ad "abbottare" (gonfiare) il portafoglio di qualche tecnicuolo e politiculo locale? Oppure è soltanto qualcuno che si diverte azionando una pala meccanica che sbriciola il suolo? Forse i vincoli ambientali in un'area protetta non valgono niente? Per caso i carabinieri forestali sono in letargo? E l'ente parco sonnecchia fuoristrada?
Forca di Penne (24 gennaio 2023) - foto Gianni Lannes |
Tricolore - foto Gilan |
di Gianni Lannes
Carcere duro nel Belpaese per chi annienta la vita umana? Ma quando mai. Criminali, mafiosi e terroristi premiati con la scarcerazione a piacimento e a discrezione giudiziaria. Accade in Italia, dove i tentacoli della piovra criminale albergano nelle istituzioni. La Corte costituzionale, con la
sentenza numero 253 del 2019, seguendo l'impostazione di quanto già
affermato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo nella sentenza 13
giugno 2019 (Viola contro Italia), in materia di concessione dei
permessi premio, ha dichiarato incostituzionale l'articolo 4-bis,
comma 1, della legge 26 luglio 1975, numero 354, in materia di
ordinamento penitenziario, nella parte in cui "non prevede la
concessione di permessi premio in assenza di collaborazione con la
giustizia, anche se sono stati acquisiti elementi tali da escludere
sia l'attualità della partecipazione all'associazione criminale sia,
più in generale, il pericolo del ripristino di collegamenti con la
criminalità organizzata. Sempre che, ovviamente, il condannato abbia
dato piena prova di partecipazione al percorso rieducativo", con
la conseguenza, quindi, che i capi mafiosi, condannati all'ergastolo
per stragi e omicidi, potranno ottenere permessi premio, anche se non collaborano con la
giustizia. Il governo Meloni ha promosso il decreto legge 31 ottobre 2022 numero 162, promulgato dall'inquilino del Quirinale - Mattarella - e il Parlamento tricolore ha approvato la relativa legge di conversione numero 199, datata 30 dicembre 2022. Infine, si è gettato fumo negli occhi della popolazione con l'arresto dopo 30 anni di dorata latitanza del boss stragista Matteo Messina Denaro specializzato nella carcerazione, nella tortura e nell'uccisione di bambini previo scioglimento nell'acido (ormai degradato dai vertici mafiosi di manovalanza sporca del potere dominante).
di Gianni Lannes
Un primato bellico: la vendita italiana di armi alimenta le guerre nel mondo provocando morte e distruzione, in barba alla pandemia covidiota e alla Costituzione repubblicana. Invece di esportare cultura, bellezza, pace e ingegnosità, l'Italia vende strumenti atti a uccidere la vita umana e semina violenza per trarre un profitto economico intascato da un branco di prenditori senza scrupoli (allevati, avallati e protetti dallo Stato tricolore). La Presidenza del Consiglio, il 13 maggio 2022, ha inviato al Parlamento una versione (sbianchettata) della «Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento», relativa alle operazioni svolte nell'anno 2021 contenente correzioni e integrazioni un'ampia serie di informazioni errate e mancanti nel testo inviato precedentemente alle Camere. Il primo dei due volumi riporta una pagina di «Errata corrige», che sostituisce in particolare tutti i dati, comunicati dall'Agenzia delle dogane riguardanti le operazioni di esportazione effettiva di armamenti.
di Gianni Lannes
Censure, segreti e sparizioni. A Roma nei palazzi ministeriali sono scomparse carte ufficiali e documenti scottanti sulle stragi in Italia, relative al periodo che va dalla fine degli anni '60 agli anni '90. Dagli attentati sui treni (orchestrati dai servizi segreti italiani telecomandati da quelli anglo-americani), alle stragi di Ustica e Bologna, inclusa la P2 di Gelli e così via, fino alla svendita dello Stivale a partire dal 1992, orchestrata sul Britannia (Windsor) da mister Draghi. Il fatto è pure attestato dalla relazione annuale (datata 12 ottobre 2022) del Comitato consultivo sulle attività di versamento all'Archivio centrale dello Stato. Il governo targato Meloni, interrogato e interpellato in Parlamento a più riprese, prontamente tace. Una singolare coincidenza? O c'è dell'altro, ossia di peggio per seguitare ad occultare verità istituzionalmente indicibili in un Belpaese a sovranità azzerata?
Stralcio della Relazione (12 ottobre 2022) del Comitato consultivo sulle attività di versamento agli archivi di Stato e all'Archivio centrale dello Stato |
Non è tutto. Risultano smarriti addirittura alcuni atti di indagine relativi alle stragi di Firenze e Milano del 1993 (successive all'eliminazione dei magistrati Falcone e Borsellino) nel transito dalla Procura di Firenze alla Corte di Cassazione, come attesta una nota del ministro Nordio datata 16 gennaio 2023.
Nello specifico, sarebbe sparito il fascicolo relativo alla richiesta di annullamento dell'attività di perquisizione effettuata nei confronti dei signori Graviano Nunzia e Benedetto, fratelli del boss Giuseppe Graviano, condannato per le stragi, contenente documenti provenienti dal cosiddetto dossier 4703 del 2020, informative della Direzione antimafia su Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi, entrambi attualmente coinvolti nell'inchiesta per le stragi del ’93, deposizioni sui rapporti tra mafia e politica di alcuni collaboratori di giustizia, nonché una consulenza recente di due «esperti in materia bancaria sui flussi finanziari dell'inizio della storia del gruppo Berlusconi negli anni settanta».
Inoltre, si è appreso della recente nomina alla guida della segreteria tecnica del Ministero della cultura di Emanuele Merlino. Tale individuo è il figlio di Mario Merlino, esponente di Avanguardia Nazionale, fondatore del circolo XXII Marzo, condannato per associazione per delinquere nei primi due gradi di giudizio sull'eccidio di piazza Fontana, poi assolto in via definitiva. Tale decisione desta molta preoccupazione in quanto Merlino potrebbe, nel ruolo rivestito, avere accesso alla stagione giudiziaria stragista che ha coinvolto anche suo padre, avendo il Ministero un ruolo nella desecretazione degli atti sulle stragi, gestita presso l'Archivio Centrale di Stato da un comitato che rappresenta associazioni delle vittime e istituzioni. Il periodo stragista costituisce il periodo più buio della nostra storia; la nomina in discussione appare certamente censurabile in termini di opportunità, rischiando addirittura di configurare un'ipotesi di conflitto d'interessi.
foto Gilan |
Il fluire della vita
danza al suono dell'acqua cristallina che scorre dal fiume al mare nell'Italia centrale
E l'albero parlante contempla vibrante tanta bellezza naturale senza fiatare
Poi la neve a minuscoli fiocchi inizia a calare in un volo a planare nell'abbraccio ancestrale con la terra primordiale
Così grandi e piccini tornano a sognare prendendosi per mano in un canto universale sciogliendo il gelo del vano e rovinoso guerreggiare!
Gilan
foto Gilan |
foto Gilan |
di Gianni Lannes
Passato il finto e trito buonismo natalizio, l'egoismo con implacabile ferocia abbranca gli inermi. Ora nevica nella penisola tricolore. Avanza il freddo e non fa sconti ad anima viva, soprattutto ai diseredati, ai dimenticati, insomma agli ultimi che vagano nell'addiaccio rischiando l'assideramento. Tantissimi non hanno da mangiare e rovistano tra la spazzatura urbana. Almeno 100 mila persone, tra cui
minori, ossia bambini esposti al gelo dell'inverno e al cinico egoismo generale, senza una casa, mentre milioni
di abitazioni nello Stivale risultano disabitate. L'ultima fotografia dell'Istat
risalente al 2021, è una stima approssimata per arido difetto.
Accade in Italia avviluppata dall'insensatezza covidiota delle diseguaglianze sociali, dove circa 10 milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà materiale, nella
solita indifferenza generale (stile distrazioni di massa),
lobotomizzata dalle canzonette sanremesi (propinate addiritura un mese prima della kermesse televisiva), dai vippetti telecomandati
e dai soliti politicanti-fantoccio che hanno portato questa nazione d'Europa alla rovina. E lo Stato sociale? E l'altruismo, la generosità, il bene comune, il diritto alla vita dignitosa se avanza soltanto l'ingordigia? A quando un risveglio di coscienza collettivo? Perché non aiutare il prossimo e alimentare il profitto?
Riferimenti:
https://www.adnkronos.com/censimento-istat-96mila-i-senzatetto-in-italia_11S3MhDMH3efLQWqdFdV3p
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=povert%C3%A0
foto Gilan |
di Gianni Lannes
Nel Belpaese le migliori menti creative sopravvivono ai margini della società o emigrano all'estero, mentre i peggiori individui bivaccano nei punti chiave delle istituzioni. L'eterodiretta Italia nel 2023 (succursale e colonia United States of America), priva di indipendenza e libertà dove avanza la povertà materiale e culturale, dove domina il pervasivo profitto economico e le persone si trasformano in merci a buon mercato, è ormai luogo di malessere, infatti il benessere è in fondo alle priorità di tutto il sistema, a partire da quello scolastico sempre più arretrato, dove contano soltanto le prestazioni in termini di meri voti e gli studenti di ogni età sono confinati in gabbie mascherate, prive di socializzazione spontanea. Da noi prevale ancora il familismo amorale e il nepostismo sfacciato sovente sospinto dalla corruzione dilagante, mentre si favorisce la competizione e le capacità individuali vengono misurate sulla base di voti più o meno alti, che ne condizioneranno il percorso di studi. In tal modo gli individui - a partire dall'infanzia - vengono plasmati sui risultati ottenuti, non in base alle reali capacità, doti e inclinazioni. Occorre, invece coltivare talenti per arrestare il declino e la fuga dei cervelli. In un mondo a misura di essere umano, tutti devono avere le stesse opportunità di istruzione, nelle medesima condizione di poter apprendere in armonia e condivisione. Bisogna osare e andare contro la corrente di massa. Il futuro a partire dal presente è nel valore dei giovani.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2021/01/giovani-senza-futuro.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2020/11/giovani-italiani-in-fuga.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=povert%C3%A0
L'Aquila (7 aprile 2009) foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
Una richiesta economica a dir poco vergognosa. Il comune aquilano guidato dal sindaco Pierluigi Biondi, del partito "Fratelli d’Italia" sulla base della sentenza 676 del 2022 con la quale il giudice ha attribuito il 30 per cento di colpa ai 27 morti, per lo più giovani studenti, del crollo della palazzina di via Campo di Fossa 6/B ha chiesto soldi alle famiglie delle vittime del terremoto del 6 aprile 2009. Secondo l'incredibile sentenza le vittime ebbero “condotta incauta di trattenersi a dormire” in casa. I familiari delle vittime, nel procedimento per la richiesta di danni, avevano chiamato in causa anche il Comune dell’Aquila perché “aveva rilasciato il certificato di abitabilità dell’edificio, nonostante le difformità” tra il fabbricato realizzato e quello progettato.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=L%27Aquila
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2023/01/litalia-trema_17.html
COMUNICATO STAMPA
“L’ITALIA TREMA”
Un viaggio documentato dentro le “macerie” del Belpaese
Il primo capitolo dell’opera è dedicato al terremoto di L’Aquila
Dal 13 gennaio in libreria
A quasi 14 anni dal devastante terremoto di L’Aquila, esce in questi giorni in tutta Italia il libro L’Italia Trema di Gianni Lannes, giornalista d’inchiesta, all’epoca inviato del quotidiano La Stampa.
L’autore porta il lettore dentro le “macerie” di un Belpaese a rischio idrogeologico e sismico in cui a dettare legge sono solo il profitto e il potere; dove la verità non ha alcuna cittadinanza mediatica
e la coscienza collettiva è anestetizzata e lobotomizzata di fronte a tragedie che ci riguardano e sono sotto gli occhi di tutti, ma di cui accettiamo solo la versione ufficiale, edulcorata e semplificata, mentre ci abituiamo sempre di più a vivere in un perpetuo stato di emergenza.
Terremoti naturali o artificiali? È in atto una guerra ambientale non dichiarata, sottoposta al segreto di Stato nazionale e internazionale? C’è uno schema e una regia dietro ai principali eventi catastrofici che hanno colpito e continuano a colpire il nostro Paese con una frequenza sempre più sospetta, provocando vittime e danni incalcolabili? Esistono armi ambientali in grado di provocare sismi? Sono questi gli inquietanti interrogativi che serpeggiano tra le pagine de L’ITALIA TREMA e che prendono spunto dai terremoti degli ultimi decenni che hanno caratterizzano la nostra penisola: dal sisma di L’Aquila del 2009 a quello del 2016 che ha colpito il centro Italia interessando i territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.
Il libro, ampiamente documentato, nasce con lo scopo di stimolare la consapevolezza del lettore, provando ad arricchire la percezione degli eventi, scatenati da una singolare sequenza di terremoti che si stanno consumando sotto i nostri occhi.
Gianni Lannes è scrittore, fotografo, documentarista, esploratore, subacqueo, ex giornalista investigativo. Ha mosso i primi passi da fotoreporter a metà degli anni ‘80, in Francia terra dei suoi avi. In Italia ha lavorato con RAI, LA 7 e le testate giornalistiche: Panorama, Famiglia Cristiana, L’Espresso, Il Venerdì di Repubblica, D – La Repubblica delle Donne, La Repubblica, Io Donna, Diario della Settimana, Avvenimenti, Left, Airone, Il Manifesto, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Corriere del Mezzogiorno, Il Messaggero, L’Indipendente, Liberazione, L’Unità, La Nuova Ecologia, Medicina Democratica, Il Gargano Nuovo.
https://www.edizionimondonuovo.com/prossime-uscite/litalia-trema/
di Gianni Lannes
L'Italia è un Belpaese di smemorati o di conclamati covidioti? Ulteriori armamenti per la guerra in barba all'articolo 11 della Costituzione repubblicana: nuovi caccia e carri armati; e poi ancora devastazione dell'ambiente col beneplacito dello Stato tricolore, sconti ai mafiosi incluso l'arresto farsa dopo 30 anni di latitanza del boss Messina Denaro (nomen omen), servizi pubblici regalati alle multinazionali, licenza di inquinamento all'ex Ilva di Taranto, niente aumento di pensioni ma lievitazione a dismisura del costo della vita, nonché carburanti, gas e corrente elettrica a prezzi stellari. E così via: sempre peggio. Una politicante voltagabbana da fumo negli occhi? La Meloni non ha mantenuto fede a nessuna delle sue promesse da campagna elettorale e persevera nella propaganda di regime.
Gargano (dicembre 2009): uno dei sette capodogli trucidati e vivisezionati - foto Gianni Lannes |
di Gianni Lannes
Stracci di righe dalle conseguenze distruttive inserite nel decreto "Aiuti quater" dal governicchio Meloni: una norma mascherata su cui la Camera dei deputati ha dato il via libera definitivo rilancia le attività estrattive off shore nei mari italiani a ridosso delle coste. Insomma, il Draghi bis sotto mentite spoglie.
I mari Adriatico e Ionio rivestono un ruolo ecologico cruciale: essi regolano i regimi correntizi dell'intero Mediterraneo orientale. In tali aree marine soggiornano rilevanti popolazioni di cetacei.
Adesso questi mari sono nuovamente minacciati dalle trivelle che accentuano inoltre, un fenomeno noto come subsidenza, ovvero un irreversibile abbassamento del terreno, causato da fattori geologici e localmente aggravato dall'azione deleteria dell'uomo, tramite estrazioni di fluidi dal sottosuolo. Le attività di ricerca e di coltivazione degli idrocarburi rappresentano un gravissimo e irreversibile danno per l'ecosistema marino, anche perchè spesso provocano terremoti e incideranno in modo irreparabile sull'habitat di tanti esseri viventi.
Questa situazione era ben nota a Giorgia Meloni che nel 2016 fece campagna elettorale per abrogare la legge sulle trivelazioni, predicando (a chiacchiere morte) "la difesa del nostro ambiente e del nostro mare... perché non si può contnuare a inquinare il nostro mare" .
Soltanto incoerenza? Ora che è assisa sulla poltrona di Palazzo Chigi per la stessa Meloni, tali concessioni non sono più un aiuto ai "poteri forti", come affermava qualche tempo fa, ma addirittura la chiave per "ampliare le fonti di approvvigionamento".
Una mera politicante eterodiretta e voltagabbana? Si tratta di una falsità e un dietrofront che tradisce l'Italia. Una scelta che è solo l'ennesimo regalo alle industrie petrolifere e che non porterà benefici alla popolazione italiana. Infatti, sommando riserve certe e probabili, avremmo così meno di un anno di consumi di gas, con impatti minimi su indipendenza e costo dell'energia. Il prezzo che pagherà il mare italiano sarà invece salatissimo.
foto Gilan |
Lacrime nella pioggia
Pensieri nel vento
Sogni nel tempo
Suoni nel mare
Ruvidezze nella montagna
Silenzi nella nebbia
Gioie nella festa
Calori nel Sole
Colori nell'arcobaleno
Fantasie nella creatività
Bambini nel gioco
Orme nella sabbia
Traversate nel deserto
Visioni nella Luna
Cromatismi nel bosco
Geometrie nel cielo
Memorie nell'acqua
Sorgenti nel fiume
Odori nel passato
Tenerezze nella vita
Origami nelle nuvole
Foglie nell'erba
Umani nel treno
Cantilene nel ricordo
Incanti nell'infanzia
Magie nella fiaba
Racconti nel futuro
Desideri nel sogno
Libertà nel presente
Gilan
di Gianni Lannes
Tutto previsto: propaganda di regime in salsa tricolore. L'arresto di Matteo Messina denaro era programmato? E' vergognoso che tale mafioso venga arrestato a Palermo dai carabinieri dopo appena 30 anni di dorata latitanza in Italia. Ma da chi era protetto "u siccu"? A proposito: la mafia è dentro lo Stato italiano, telecomandato da lontano. Non è un successo, bensì una clamorosa sconfitta della legalità nello Stato di diritto. Attenzione alle solite distrazioni di massa che mandano in onda nel Belpaese.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=falcone
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=mafia
Post scriptum
Matteo Messina Denaro, latitante da 30 anni si trovava in una clinica di Palermo per sottoporsi a delle cure mediche, ma in qualche modo la sua cattura era stata “profetizzata” solo due mesi fa. A parlarne era stato Salvatore Baiardo, il pentito che aiutò la latitanza dei Graviano. Il filmato è emerso in queste ore ed è subito diventato virale. Durante una puntata di ‘Non è L’Arena’ di novembre 2022, Massimo Giletti aveva intervistato Salvatore Baiardo, il gelataio piemontese che ha coperto i fratelli Graviano. Baiardo aveva parlato direttamente della situazione dei condannati per Mafia: “L’unica speranza è che venga abrogato questo ergastolo ostativo” aveva detto il pentito. Il conduttore aveva sottolineato che forse il nuovo Governo avrebbe potuto smuovere le cose. “Chissà che non arrivi un regalino – aveva aggiunto Baiardo – che un Matteo Messina Denaro, che presumiamo sia molto malato, faccia una trattativa lui stesso di consegnarsi per un arresto clamoroso“. In questo modo, diceva l’oggi 65enne, qualcuno in ergastolo ostativo potrebbe uscire “senza che si faccia troppo clamore”. La premonizione di Salvatore Baiardo si è avverata: da Giletti aveva aggiunto che “Tutto potrebbe già essere programmato da tempo” e che le trattative Stato-Mafia non si sarebbero mai veramente fermate.La fonte non è esattamente sconosciuta agli ambienti di Mafia. Baiardo, ex gelataio di Omegna, è stato per lungo tempo il factotum dei fratelli Graviano. È stato lui a parlare con i magistrati fiorentini dei motivi dietro alle stragi del 1993.
Gran Sasso d'Italia - foto Gilan |
Briciole di gioia. Poi un alito di vento cambia tutto. A
volte la vita ti mette in ginocchio con una tragedia che non ti
aspetti, con la disperazione ti porta più in basso di quanto si
possa umanamente immaginare. La vita è un narratore assolutamente inaffidabile,
perché in ogni momento prova a disorientare, a confondere; ci
trascina in un vaggio in cui è impossibile predire cosa succederà
in seguito. Nessuno sa dove andranno a finire le storie, né quali
saranno i protagonisti che le vivranno. Eppure, proprio quando
sembrano prevalere la malinconia e la tristezza, l'amore ci sorprende
e ci fa vivere attimi di felicità indimenticabile.
Gilan
foto Gilan |
https://www.edizionimondonuovo.com/prossime-uscite/litalia-trema/
https://www.edizionimondonuovo.com/autori/gianni-lannes/
Chi desidera prenotare una copia del volume in uscita oggi 13 gennaio 2023, può contattare la casa editrice Edizioni Mondo Nuovo (https://www.edizionimondonuovo.com/). Chi invece vuole organizzare una presentazione dell'autore, può rivolgersi a questo diario internautico, scrivendo al seguente indirizzo: sulatestaitalia@libero.it
Grazie!
di Gianni Lannes
Fumo negli occhi dell'ignara gente? L'attuale sindaco di Manfredonia ha cambiato idea o specula a danno della Daunia e di Manfredonia? Per caso Rotice prende in giro i manfredoniani? Il 19 dicembre 2019, nel corso della conferenza stampa di fine anno della Confindustria locale, proprio Giovanni Rotice (allora presidente) si esprimeva così in merito al progetto Energas, facendo intendere di essere favorevole alla realizzazione del deleterio impianto che invece nel novembre 2016 circa 25mila manfredoniani, pari al 95 per cento dei votanti, avevano respinto attraverso un referendum consultivo. E Foggia Today titolava, appunto testualmente: “Si deve fare”.
«Ci sono gli aspetti tecnici e quelli territoriali, quelli territoriali sono stati espressi in un referendum in maniera molto particolare, adesso quello che noi dichiamo è qualcosa di diverso. Apriamo una discussione su quelli che sono le valutazioni costi-benefici di questo investimento. Qui nessuno sta imponendo su un territorio qualcosa, qualcuno sta dicendo soltanto di aprire una discussione e valutare attentamente quello che è stato fatto. E' logico che le condizioni del territorio in questo momento particolare, dove c'è un rilancio del mondo industriale, dove c'è un rilancio delle aziende che devono venire a investire sul territorio, soprattutto un rilancio di una struttura portuale che in qualche maniera sta iniziando a dare dei frutti, allora capiamo anche qual è il contributo che questo progetto può dare a questo rilancio complessivo dell'industria e del nostro territorio. Certo è che se oggi abbiamo sul nostro territorio la Sisecam che ha riaperto vuol dire che ci sono dei segnali positivi su quelli che possono essere occupazioni in forza lavoro o quello che può essere l'investimento di società esterne che vogliono fare sul nostro territorio. Confindustria non esclude alcun progetto ma dice sui progetti noi dobbiamo fare delle valutazioni attente. Il confronto con la cittadinanza possiamo farlo ma deve avvenire in maniera serena, perché ogni progetto ha necessità di valutazioni serene».
Da tempo si sarebbe potuto mettere definitivamente fine all'incubo Energas se la regione Puglia (ovvero il governatore Emiliano del piddì) avesse effettivamente formalizzato con un atto amministrativo il proprio diniego al distruttivo progetto napoletano, come richiesto nella conferenza di servizi del Mise, datata 5 dicembre 2018: “... si chiederà di esprimere l'Intesa posigtiva o negativa ivi comrpesi gli aspetti paesaggistici...”. Il governicchio della Regione levantina non ha nesppure accolto l'invito delle associazioni territoriali. Anche la richiesta avanzata dalla Lipu all'amministrazione Rotice di riportare Santo Spiriticchio alla sua naturale vocazione agricola, annullando la scelta di chi (amministrazione del centro-sinistra col favore della finta opposizione di destra) scelleratamente per favorire l'insediamento Energas, ha trasformato sulla carta un'area di pregio ambientale addirittura in zona industriale, avrebbe rappresentato un ostacolo insormontabile a tale insediamento esplosivo. Del resto, la via di revisione del PUG con cambio d'uso della zona non è stata presa in considerazione e neppure la proposta di qualificare Santo Spiriticchio - come era un tempo - area contigua del Parco nazionale del Gargano.
Per la cronaca documentata: la ditta palazzinara Rotice è quella che ha spalmato cemento armato sul territorio dauno e che ha venduto i terreni (feudo della paglia) ai Marcegaglia per impiantare illegalmente l'inceneritore di rifiuti.
Riferimenti:
https://www.foggiatoday.it/politica/confindustria-foggia-conferenza-stampa-fine-anno-2019.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2023/01/s-vendola-puglia.html
foto Gilan |
di Gianni Lannes
Spaesati, disillusi, tagliati fuori dalla vita. Molti, tanti, troppi. In Italia un giovane su tre risulta
disoccupato: più di tutti, le donne e quelli del sud svantaggiati o spesso ostacolati
già alla partenza. E lo Stato tricolore (telecomandato) che fa?
Non investe nella gioventù, ovvero nel futuro e nella qualità. Inaccettabile.
Senza contare i milioni di individui inattivi (non studiano e non lavorano) che regalano all'Italia il primato europeo e quelli a migliaia che ogni anno fuggono all'estero dopo aver concluso un ciclo di studi. Apatia, sfiducia, attesa, conformismo, paura? Incombe più di tutto la rassegnazione.
Nel Belpaese non vige la pena di morte, bensì la morte per pena. Che fare? Non esiste una ricetta perfetta. Intanto, reagire: combattere le ingiustizie, azzerare le ineguaglianze sociali, riformare dalle fondamenta la scuola (puntare sulla pedagogia e la qualità innovativa della didattica), democratizzare la politica, puntare sulla cultura per contrastare l'analfabetismo dominante (un terzo degli studenti italiani non sa leggere e scrivere), il senso di autoresponsabilità, la pratica attiva dello sport e della musica; insomma non rassegnarsi al peggio. In una parola: passare dall'economia all'etica. I giovani nel cuore del Mediterraneo, sono una risorsa fondamentale, i veri protagonisti del cambiamento per un nuovo rinascimento.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=pedagogia
foto Gilan |
di Gianni Lannes
Raggiri, inganni e finzioni? Di sicuro un autentico disastro per l'intera Daunia. Una gigantesca bomba ad orologeria in una terra ad elevato rischio sismico in riva al mare
Adriatico, nel cuore di un'area archeologica di elevato valore
naturalistico, ad una manciata di chilometri da un obiettivo
sensibile: la strategica base aerea militare dove albergano
caccabombardieri a capacità nucleare F-35. Proprio qui, tra Manfredonia e
Siponto, torna in auge (grazie anche a Emiliano che alla Ponzio Pilato non si è opposto), l'impianto a gas di petrolio liquefatti - a
rischio di incidente rilevante (direttive Seveso) - dell'Energas del napoletano Diamante Menale (Kuwait
Petroleum), già bocciato a più riprese in passato ma sponsorizzato da un branco di politicanti italidioti venduti al peggior offerente (della serie "tentacoli sulla città"), basato su una
tecnologia obsoleta che inciderebbe in modo residuo sulle necessità
energetiche italiane. La parola d'ordine nello Stivale è improntata al lucro economico: devastare il territorio e di conseguenza annichilire la popolazione.