BIOGRAFIA

1.4.21

OMS: BUIO VIRALE!

 





di Gianni Lannes

Un anno e mezzo dopo il primo allarme ora c’è un rapporto OMS che però brancola nel buio, sull’origine del nuovo coronavirus. Più ombre che luci, più menzogne preconfezionate che verità. Oggi un fatto è ufficialmente sicuro: sono ancora molto più numerose le domande irrisolte rispetto alle risposte istituzionali e mediche. Non ci sono prove eppure si iniettano preparati sperimentali a milioni di persone.

A tutt'oggi, nessuno ha ancora effettivamente isolato il SARS CoV-2. Nessuno conosce l'effettiva origine ed il vettore. Inoltre, nessuna autorità sa dove si sia verificato il primo caso di Covid-19 e come il nuovo virus si sia insinuato nell’organismo umano. 

Il documento dell’Oms diffuso a Ginevra ha affrontato le quattro ipotesi: 1) trasmissione diretta del coronavirus da una specie animale all’uomo; 2) salto attraverso una specie intermedia; 3) diffusione lungo la catena alimentare dei surgelati; 4) errore di laboratorio durante la fase di sviluppo di un virus. Si è verificato un incidente all’Istituto di virologia di Wuhan, il famigerato laboratorio dove si studiavano anche i pipistrelli. Come hanno ricavato questa «quasi certezza» i ricercatori dell’OMS se sono stati ammessi soltanto a gennaio 2021 e per due settimane a Wuhan? «Il quadro è parziale, le autorità cinesi non sono state trasparenti, non hanno cooperato fino in fondo, mancano dati cruciali», ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca. Subito l’Amministrazione Biden ha coalizzato un gruppo di 14 Paesi nella denuncia di ritardi e omissioni e invocato una Fase 2 di inchiesta in Cina. Tra i firmatari della dichiarazione del Dipartimento di Stato di Washington, i governi di Australia, Canada, Giappone, Gran Bretagna e Sud Corea. Anche l’Unione Europea ha espresso le sue preoccupazioni, ma in forma più sfumata: «La missione è stata un primo passo utile», ma ha subito l’impatto negativo del ritardo nella partenza della ricerca sul campo e del «limitato accesso ai primi dati e campioni raccolti» a Wuhan all’inizio dell’epidemia. Ha cambiato improvvisamente linea Tedros Adhanom Ghebreyesus, il direttore generale dell’Oms che nel gennaio del 2020 era andato a Pechino a congratularsi con Xi Jinping per la risposta “efficace” della Cina: durante la presentazione del rapporto, martedì 30 marzo, ha detto che bisogna tornare ad indagare, «tutte le ipotesi sono ancora sul tavolo», servono «dati più robusti».

I ricercatori dell’Oms non sono certi che il coronavirus sia partito dal mercato Huanan di Wuhan. Il loro studio, però ammette la carenza di «raw data», dati grezzi sulle cartelle cliniche dei primi 174 pazienti individuati. «Ci hanno dato solo un riassunto», ha detto alla Reuters l’infettivologo Dominic Dwyer dal team Oms. La parte cinese del team di indagine replica. «In base alla nostra legislazione, alcuni dati non potevano essere consegnati o fotografati, ma li abbiamo analizzati insieme ai colleghi stranieri a Wuhan e tutti hanno potuto vedere il database». E quel database segnala che dei 174 primi casi, registrati dai cinesi a partire dall’8 dicembre 2019, solo il 28% aveva un collegamento con il mercato Huanan; il 23% era passato attraverso altri mercati di Wuhan e il 45% non aveva «una storia di esposizione» ad alcun mercato. «Non c’è una chiara conclusione sul ruolo del mercato», si legge nel rapporto Oms. I dati sono invece sufficienti per far concludere al professor Liang Wannian, capo del team cinese che ha affiancato passo dopo passo gli esperti internazionali: «Il lavoro in Cina è terminato, ora bisogna cercare risposte in altri Paesi, il mercato di Wuhan non è il luogo dove è stato individuato il primo caso di infezione». Perché la prima esplosione dell’epidemia avrebbe investito proprio Wuhan? Dopo 16 mesi mentre il mondo aspetta ancora una risposta ed è prigioniero di un incubo totalitario, latitano le prove, i riscontri e le evidenze scientifiche.


Riferimenti:

https://www.who.int/publications/i/item/who-convened-global-study-of-origins-of-sars-cov-2-china-part




 
Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012.
 
Gianni Lannes, VACCINI DOMINIO ASSOLUTO, Nexus Edizioni, Battaglia Terme 2017.

Gianni Lannes, VACCINI CAVIE CIVILI E MILITARI, Nexus Edizioni, Battaglia Terme 2018. 



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