di Anna Turletti
La censura avanza in tutto il mondo. La verità non deve essere detta, scritta e letta.
Ogni forma di pensiero critico, ogni forma di dissenso, ogni domanda che metta in discussione qualsiasi affermazione insensata, proposta da potenti, non può essere vista, udita, ascoltata e diffusa.
Quello che dichiarano i giornali di regime è legge e come tale nessun altro tipo di informazione può essere accettata nonostante ci siano prove inconfutabili e tangibili. Ma il gioco è proprio questo: negare l'evidenza corrompendo persone e gruppi di professionisti a tutti i livelli.
La storia raccontatami da un conoscente che vive in Egitto da alcuni mesi, non fa che avallare le mie parole: siamo di fronte a una vera e propria manipolazione della comunicazione.
Chiamerò questo conoscente Ac. Per questioni di sicurezza e di privacy non posso inserire il suo nome per esteso.
Di origini italiane, per motivi professionali si è dovuto stabilire in Egitto, paese ritenuto "stabile" per la presenza del noto canale di Suez e dei relativi "commerci".
Proprio in quello stato, collocato a metà tra il Medio Oriente e l'Africa, esiste però, un controllo governativo spaventoso riguardo l'informazione che viene fornita dai Media.
Risulta infatti che l'unica informazione vera sia quella ufficiale. L'unica considerata autentica seppur priva di fonti.
Il problema a me pare comune con l'Italia e con altri paesi del mondo, dichiarati "democratici".
I giornali mainstream e i signori giornalisti, nonostante abbiano il loro "quadernetto" deontologico, che probabilmente non hanno mai aperto, scrivono notizie al condizionale senza apportare al fondo dei loro articoli nessun riferimento o fonte che possa essere verificata o verificabile.
In altri casi nemmeno si sprecano a trovare un lessico diversificato e con il copia e incolla, senza controllare il tipo di informazione che stanno per propinare, pubblicano il loro pezzo copiato e ripreso da altre testate giornalistiche.
Questa tendenza di raccontare l'un per cento di verità, sembra essersi sviluppata ovunque: in Egitto come altrove.
A conferma di ciò, Ac mi riporta che da alcune settimane si è visto bloccare l'accesso internet a certi specifici blog e siti che seguiva, di libera informazione. Ac parla italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco e comprende il portoghese ma non conosce la lingua araba, oltre al fatto che i blog da lui letti sono di scrittori italiani ed europei e quindi con l'Egitto poco centrano. Sembra essere una di quelle situazioni inspiegabili, assurde, nemmeno lui fosse un'agente della Cia, del Sisde o del Sismi o fosse un infiltrato parcheggiato nei pressi del canale di Suez con lo scopo di ottenere verità per la morte organizzata e concordata tra stati di Giulio Regeni...
Verità? Sì, quella narrata dai potenti. Il problema è capillare e tocca tutti. Se sei giornalista e dichiari la verità, svolgendo in modo onesto il tuo lavoro, vieni bannato, censurato, spesso criticato o deriso, considerato demente o pezzente.
A questo proposito esiste in Italia un blog intitolato "Indipezzenti".La scelta del nome è già un "programma". Un pavido omuncolo con fare saccente e cafone gestisce l'abominevole "blog", riproponendo con copia e incolla articoli, scritti e riflessioni di altri, senza previa autorizzazione, aggiungendo pressoché nulla di suo.
In alternativa, se sei un blogger o un you-tuber onesto vieni oscurato, ti chiudono il canale, ti eliminano gli iscritti, le visualizzazioni, i "like" fino a sospenderti la monetizzazione (opera normalmente YouTube). Insomma devi stare muto, obbedire e non replicare; la mascherina ha anche questo scopo.
Su Facebook invece, il social più demente e controllato che ci sia, sono approdati i controllori della verità assoluta, i cosiddetti "fact checker", personaggi venduti a varie agenzie governative per pochi spiccioli, che controllano ogni notizia che viene condivisa sul celebre e squallido social, seguitissimo dalle "starlette" dell'editoria per bambini e ragazzi che propongono bamboloni gonfiabili per sostenere e promuovere la campagna di Biden. Libri per bambini e politica internazionale... un nesso illogico ma forse utile per arrivare a vincere il "Premio Strega".
Che dirti caro Ac? Devi leggere un certo tipo di informazione. Devi seguire pedissequamente le masse e non ti sarà permesso di pensare in modo diverso. Non ti sarà permesso di ragionare o di scoprire verità differenti. Sarebbe un abominio, sarebbe un danno, non per te, che pur essendo piccolo, sei una goccia essenziale che forma l'Oceano, quanto per i professionisti della manipolazione a libro paga dei governi, che ti confezionano verità corrotte, controllate e manipolate.
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