di Gianni Lannes
Dalla democrazia incompiuta alla tecnocrazia imperante. Dal sonno della ragione alla rassegnazione di regime. Stato d’emergenza per conto terzi o meglio di Polizia, prorogato al 15
ottobre 2020 grazie ad un Parlamento silente e ad una società civile inesistente. L’articolo 3
del decreto legge 83, datato 30 luglio 2020 (Gazzetta Ufficiale numero 190),
emanato dal capo dello Stato, recita: «… e sarà presentato alle Camere per la
conversione in legge».
Tuttavia, l’articolo 77 della Costituzione repubblicana italiana
non ammette deroghe o abusi di potere:
«Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria. Quando, in casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere».
«Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria. Quando, in casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere».
Inoltre, l’ennesima norma di rango giuridico minore - che sarà convertita a scatola chiusa in legge ordinaria il prossimo 31 agosto - non può annichilire libertà e diritti civili, peraltro confondendo ancora il nuovo coronavirus, denominato Sars CoV2 con la malattia detta Covid 19. Infatti, non esiste il virus Covid 19, confuso dalle autorità tricolori palesemente eterodirette, a partire da Mattarella, Conte bis, Speranza e Gualtieri. Nel belpaese il livello di impunità istituzionale è pari solo all'ignoranza abissale dei politicanti italidioti.
Riferimenti: