BIOGRAFIA

29.7.20

PROVE DI REGIME TRICOLORE!



di Gianni Lannes

Nell'assordante silenzio impastato di subordinazione e rassegnazione generale, poteri speciali e straordinari all'inquilino pro tempore di Palazzo Chigi. Come da copione ma senza alcun fondamento scientifico o medico, il Conte bis preannuncia - grazie all'inconsistente opposizione politica e all'apatia sociale - la proroga dello “stato d'emergenza”, in palese violazione dei dettami costituzionali. Il sedicente “avvocato del popolo” ha sentenziato che «Ragionevolmente, ci sono le condizioni per proseguire lo stato di emergenza per il coronavirus dopo il 31 luglio. Lo stato di emergenza serve per tenere sotto controllo il virus». O piuttosto a sorvegliare ed annichilire meglio la popolazione italiana, visto che negli atti ufficiali Conte e la sua accozzaglia di in-competenti confondono ancora il nuovo coronavirus (Sars CoV2) con la conseguente malattia (Covid 19)?
 
Il 31 gennaio 2020 il governo ha dichiarato, per la durata di 6 mesi, quindi fino al 31 luglio, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili (Sars CoV2). Il decreto legislativo numero 1 del 2 gennaio 2018 (Codice della protezione civile), all'articolo 7 (Tipologia degli eventi emergenziali di protezione civile), lettera c) dispone che gli eventi emergenziali di protezione civile sono «emergenze di rilievo nazionale connesse con eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall'attivita' dell'uomo che in ragione della loro intensita' o estensione debbono, con immediatezza d'intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo».

Lo Stato d'emergenza, sconosciuto alla Costituzione repubblicana italiana, attribuisce al governo e alla Protezione civile dei 'poteri straordinari' o 'speciali'. Per l'attuazione degli interventi si provvede in deroga a ogni disposizione vigente. La durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non può superare i 12 mesi, ed e' prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi (articolo 24 comma 3 del Codice della protezione civile).
Senza lo stato di emergenza però il governo sarebbe privo di uno strumento rapido per attuare misure di prevenzione mentre ci sono ancora focolai nel Paese, come e' successo nei giorni scorsi per il controllo e il blocco dei voli da paesi a rischio. Ovviamente l'uso dei Dpcm dovrebbe essere limitato allo stretto necessario, come del resto e' avvenuto negli ultimi due mesi.

Si è ginti al paradosso giuridico che nel decreto “ Covid 19”è stato inserito un emendamento, approvato da Camera e Senato, che 'parlamentarizza' addirittura i Dpcm. La norma dispone che «Il Presidente del Consiglio o un Ministro da lui delegato illustra preventivamente alle Camere il contenuto dei provvedimenti da adottare, al fine di tenere conto degli eventuali indirizzi dalle stesse formulati. Ove ciò non sia possibile, per ragioni di urgenza connesse alla natura delle misure da adottare, riferisce alle Camere entro 15 giorni».

Insomma, nel belpaese grulpiddino con un banale provvedimento amministrativo, si annulla la libertà e si sospende la democrazia (incompiuta). Un primato assoluto, anzi totalitario: i politicanti fantoccio italidioti, eterodiretti e telecomandati dal potere economico, hanno imposto la pagina più buia dal 1948.


Riferimenti: