di Gianni Lannes
Meno risorse
pubbliche all'istruzione e più soldi pubblici ai nullafacenti italidioti. Il Centro Studi
Unimpresa prendendo in considerazione il triennio 2020 – 2022, ha
individuato l’ammontare dei fondi statali, ovvero dei contributi
pubblici, utili per finanziare il parassitismo delle card imposte dai 5 stelle.
Secondo il rapporto di
Unimpresa, il Reddito di Cittadinanza nei prossimi tre anni costerà
ben 26 miliardi di euro all’Erario, vale a dire agli italiani che
lavorano e pagano le tasse. Nello stesso arco di tempo, tra le voci
di uscita che verranno inserite nel bilancio pubblico, vanno inoltre
annoverati i 9,7 miliardi di euro destinate alle politiche attive per
il lavoro. Più di 35 miliardi di euro, dunque, verranno spesi, o
meglio, dilapidati per mantenere a sbafo, come i politicanti, masse di nullafacenti.
Questa spartizione economica è un campanello d’allarme, soprattutto se i fondi destinati al Reddito di Cittadinanza, o in generale alle politiche assistenziali, si paragonano a quelli che invece verranno impiegati per altri settori, come – per esempio – quello relativo a istruzione e ricerca (25,5 miliardi per l’Università e 11,6 miliardi per la ricerca). È evidente che questo squilibrio genererà dei problemi: il nostro diventa un belpaese che non investe nel futuro e che, quindi non è destinato volutamente, dal sistema istituzionale, a progredire. Insomma, un fallimento economico, peraltro pedagogicamente diseducativo a livello sociale.
Riferimenti: