BIOGRAFIA

18.12.19

TEMPO: PASSATO, PRESENTE, FUTURO!

   foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) ©
Ieri, oggi, domani: il senso della vita. Sono trascorsi dieci mesi dall'improvvisa partenza di Ros. Lei vive in un'altra dimensione a noi quasi impercettibile; di tanto in tanto si manifesta ai nostri figli e a me con pensieri, segnali, essenze. Ros vive nei suoi bambini, Ros è nell'aria che respiriamo in mare, sulle montagne e nei boschi. Le sue tracce ci seguono ovunque, soprattutto nella Natura. Ros ha sempre avuto un interesse etico e una cura umana per gli altri (familiari, amici, colleghi, alunni) che trasparivano con spontaneità e schiettezza dai suoi atteggiamenti di generosità altruistica, sempre in relazione al “ben-essere” del prossimo. Alcuni di loro mi scrivono, comunicano, riflettono nell'introspezione, piangono, non dimenticano; tanti altri hanno già ipocritamente seppellito il ricordo nell'oblìo.

L'eternità del tempo è la pienezza di una vita coincidente con se stessa, sostenuta da una memoria aperta alla speranza. Infatti, la contemporaneità è appunto, la “com-presenza” di tempi diversi. Il già vissuto allude alla presenza del passato nell'attualità del presente.

Le epoche del mondo non si succedono nel tempo, ma sono i diversi angoli di visuale da cui un medesimo microcosmo può essere osservato. Il ricordo del passato conficcato nel cuore della contemporaneità, è la soglia critica attraverso la quale non aderiamo mai completamente alla superficie degli eventi. Non ci appiattiamo sui miti artificiali dell'oggi, poiché conserviamo la facoltà critica del giudizio logico.

Il passato non è ciò che precede il tempo e neanche l'inizio, bensì il limite, anzi lo spartiacque che lo individua, rendendoci capaci di sapere dove siamo, cosa ci appartiene e a chi ci riferiamo navigando nell'empatia.

Amore non è solo un sentimento che non muore mai, amore è ciò che, nella scomparsa dalla dimensione terrena ci rimanda sempre all'esistenza. Insomma, che c'insegna cosa significa vivere e morire (tra-passare). Che espone la vita alla prova della morte e che riconosce anche nella morte il profilo della vita.