BIOGRAFIA

9.12.19

PLASTICA ASSASSINA NEL MARE DEL GARGANO!

foto Gianni Lannes (9 dicembre 2019) ©


di Gianni Lannes


Sembrano innocue e pure colorate, ma sono letali fino al soffocamento per le creature che popolano il Mediterraneo. L'ultima vittima a causa dell'ingerimento dell'onnipresente plastica - spiaggiata a Rodi Garganico (sul litorale di levante) - è una tartaruga Caretta, ormai al limite dell'estinzione nelle acque territoriali italiane. Lungo l'Adriatico basta percorrere a piedi il litorale del Gargano, da Lesina a Manfredonia ma anche altrove, per vedere la disseminazione di plastica, in particolare delle reste usate nella mitilicoltura, sparse in rilevante accumulo anche sui fondali unitamente ad altri rifiuti di vario genere. Insomma, un ecocidio in piena regola, per far profitto a scapito della natura in cui l'ecosistema viene usato ed al contempo degradato.
 foto Gianni Lannes (9 dicembre 2019) ©

Gli allevamenti giacciono in mare nei pressi di Mattinata, Manfredonia, Capojale e Torre Mileto. Le tecniche di allevamento sono regredite ecologicamente nel tempo con il superamento degli impianti classici a favore della coltura basata sull'utilizzo delle «reste», dette più comunemente «calze» all'interno delle quali crescono fino a 50 chilogrammi di molluschi. Queste sono costituite da retini tubolari in polipropilene della lunghezza di qualche metro. Durante le fasi della lavorazione, quella più critica per l'ambiente è la fase del «reincalzo» che consiste nella progressiva sostituzione dei retini con altri retini dalle maglie più larghe. Proprio in questa fase individui senza scrupoli gettano in mare quintali di retini che, giorno dopo giorno, mettono in serio pericolo la sopravvivenza della fauna e della flora marina e finiscono per arenarsi sulle spiagge del Gargano, in particolare in prossimità dello specchio di mare di Torre Mileto, dichiarato dalla Regione Puglia sito di interesse comunitario e inserito nella lista degli habitat marini da tutelare (solo in teoria). 


 foto Gianni Lannes (9 dicembre 2019) ©

Da tale situazione discendono notevoli conseguenze per l'economia della zona; infatti, gravi danni sono arrecati alla meccanica delle barche e dei pescherecci e si registrano variazioni negative allo stock ittico in termini di quantità e qualità del pescato e soprattutto un aggravio di costi per gli enti locali che si vedono costretti a prendere in carico lo smaltimento dei rifiuti speciali, che, una volta arenati sui litorali, diventano rifiuti urbani e pertanto di competenza dei comuni. Senza tralasciare le conseguenze sul turismo a causa del degrado che i rifiuti marini arenati comportano. I retini della mitilicoltura sono i rifiuti speciali più pericolosi che si depositano lungo le spiagge del Gargano; essi andrebbero smaltiti in porto dai singoli pescatori dediti a tale attività. Il grave inquinamento determinato dalla mitilicoltura continua a persistere e non accenna a diminuire, poiché tollerato dalle istituzioni - a partire dai ministri dell'ambiente e dell'agricoltura - preposte al controllo ed alla repressione del fenomeno. A proposito: la Guardia Costiera che fa?

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Gargano 


Gianni Lannes, La montagna profanata, Il Rosone, Foggia, 2015. 

  foto Gianni Lannes (9 dicembre 2019) ©

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