BIOGRAFIA

1.11.19

ITALIA

foto Gilan
©
 
di Gianni Lannes

Italya: che vuole dire? Alla lettera: terra delle meraviglie. Ho concluso un viaggio nell'Italia dimenticata, una terra lambita dal Mediterraneo, unica al mondo, dove i popoli del Sud e dell'Oriente vanno a spiaggiarsi da millenni. E vi ho ritrovato tanti valori perduti, massacrati dalla modernità consumistica, ideali che nel belpaese trovano il loro ultimo disperato rifugio. Cose inestimabili come empatia con la natura, convivialità, accoglienza, amore per i luoghi, ritualità, gentilezza attraverso l'ascolto dell'altro. Persino brandelli di democrazia, lontano comunque dalle istituzioni. Mari, colline, montagne e boschi di silenzio: un sollievo per l'anima.

Nella stagione del disamore ho comunque trovato grandiosi presìdi dello spirito umano, circondati però dal frastuono del nulla assoluto. Minacciati non da orde di migranti, bensì dalla nostra folle corsa alla liquidazione della nostra civiltà. Ci sarà pure un motivo per cui l'Italia asfissiata dalle vetrine televisive, divorata dall'incuria, avviluppata dal degrado peggio di una cancrena, asfaltata dal cemento armato, bastonata dalle burocrazia dei politicanti nullafacenti, deviato dai servizi segreti, ostaggio di inamovibili gerontocrazie, azzoppato dalle mafie nostrane e straniere, bersagliato dall'evasione fiscale dei potentati economici, insomma un belpaese dove si malmenano le insegnanti e migliaia di giovani fuggono ogni all'estero, mentre scarseggia sempe pù il lavoro produttivo e la barbarie galoppa sul web, non pensa che ai duelli televisivi (finti) dei parassiti politici di turno.

Dallo Stato di diritto al regime ormai eterodiretto palesemente dall'estero. Siamo dinanzi al più colossale depistaggio della storia contemporanea, rispetto ai veri problemi elusi dall'agenda politica italiana.

Sono stanco di assistere “impotente” al declino accelerato dei nostri autentici valori, ma proprio per questa ragione, non posso far finta di niente, come tanti altri. La popolazione italiana ha bisogni di parole nuove e di azioni concrete, non di populismo a buon mercato propandato dai soliti imbonitori sfaccendati della partitocrazia. Non voglio che i miei figli un giorno mi dicano: "Papà, perché hai taciuto?". La libertà è partecipazione.