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di
Gianni Lannes
C'era una volta
il
Capodanno primordiale che segnava la chiusura della stagione estiva e
l'inizio di un nuovo anno in corrispondenza del primo novembre.
Origini ignorate ai nostri giorni: alla voce di significati dimenticati. Fine
dell'estate: la ricorrenza pagana fu assorbita dalla religione
cattolica, mediante la nascita della festa religiosa di Ognissanti,
con l'intento di oscurare le antiche usanze tradizionali del passato.
Alla stregua della rinascita del sole a Natale, vale a dire un'altra
festa pagana traslata nella nascita di Cristo. Il sincretismo del Cristianesimo non è un fenomeno astratto. Soprattutto in questa
stagione che apre le porte al generale inverno, basta attraversare un
bosco senza traccia dell'uomo, per sentire l'energia vitale di Gaia.
Nel presente: colori, odori, sapori, suoni di madre Natura sono echi del
passato ormai ignorato dalle masse, ingrassate nell'ignoranza del medioevo tecnologico. Siamo simili ai nostri simili: dalle gocce
d'acqua alle stelle!
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