di Gianni Lannes
In fuga dalla guerra, dalla fame, dalle persecuzioni e dallo sfruttamento alimentate anche dall'Italia. A migliaia tra neonati e bambini sono morti nei
naufragi. Il Mediterraneo è un cimitero insepolto, aperto giorno e notte. Le statistiche, però, non registrano tutti i morti, ormai invisibili. Dopo le scioccanti foto del
piccolo Aylan che sconvolsero il mondo non è cambiato nulla: l'ecatombe
continua e l'Europa sta a guardare, mentre in Italia alcuni razzisti
governativi s'arrogano il diritto di vita e di morte sui migranti. Se oggi nel belpaese sempre più xenofobo salvare vite umane in mare è un reato, ebbene allora sono un "tassista del mare".