Otto bambini di età compresa tra i 7 mesi e gli 11
anni, sono morti per tumore in questi ultimi giorni nelle provincie di
Napoli e Caserta. Bentornati nella “terra dei fuochi”, dove lo Stato italiano (o meglio parecchi politicanti parassiti di destra, centro e sinistra)
ha consentito agli industriali del Nord ma anche stranieri (soprattutto tedeschi e svizzeri), di seppellire nella terra giganteschi quantitativi di
rifiuti pericolosi e scorie radioattive provenienti anche da ospedali pubblici
e cliniche private. A Pagare le conseguenze con la perdita della salute e della
vita, è in particolare l’infanzia.
L’ultima contestazione arriva dalle madri aderenti al comitato “Vittime della terra dei fuochi”, che ieri hanno giustamente protestato dinanzi alla prefettura di Napoli. «Questi bambini non riposeranno in pace. Per loro non c’è giustizia». Una denuncia che conferma i dati resi noti dall’Istituto Superiore della Sanità nel 2016, in uno studio in cui si evidenziava l'insorgenza di tumori tra i bambini già all’età di 1 anno. Il dato è contenuto nell’ultimo aggiornamento del progetto Sentieri (studio epidemiologico nazionale dei tumori e degli insediamenti esposti a rischio di inquinamento) risalenti allo scorso anno, per i 55 Comuni della terra dei fuochi, redatto dall’ISS.
L’ultima contestazione arriva dalle madri aderenti al comitato “Vittime della terra dei fuochi”, che ieri hanno giustamente protestato dinanzi alla prefettura di Napoli. «Questi bambini non riposeranno in pace. Per loro non c’è giustizia». Una denuncia che conferma i dati resi noti dall’Istituto Superiore della Sanità nel 2016, in uno studio in cui si evidenziava l'insorgenza di tumori tra i bambini già all’età di 1 anno. Il dato è contenuto nell’ultimo aggiornamento del progetto Sentieri (studio epidemiologico nazionale dei tumori e degli insediamenti esposti a rischio di inquinamento) risalenti allo scorso anno, per i 55 Comuni della terra dei fuochi, redatto dall’ISS.
Il rapporto riguarda 32 comuni della provincia
di Napoli e 23 della provincia di Caserta, e conferma come questa zona
tristemente famosa per lo smaltimento illegale della spazzatura industriale del
Settentrione, si muore di più, si registrano più ricoveri e in cui ci si ammala
molto di più di tumori che altrove.
L’allarme riguarda in primo luogo i
bambini già nel primo anno di vita vengono colpiti da vari tipi di cancro molto
più frequentemente rispetto alla media. le patologia oggetto dello studio sono
state indagate utilizzando tre indicatori: la mortalità, i ricoveri ospedalieri
e l’incidenza dei tumori. La mortalità generale «è in eccesso - si legge nel
rapporto - rispetto alla media regionale in entrambi i gruppi di Comuni, sia
tra gli uomini che tra le donne». Varie le neoplasie per le quali si registra
un maggiore rischio in queste aree: tumore maligno dello stomaco, del fegato,
del polmone, della vescica, del pancreas, del rene e della mammella». Ma l’allarme
riguarda innanzitutto i più piccoli: «Eccesso di bimbi ricoverati nel primo anno
di vita per tutti i tumori ed eccessi di tumore del Sistema nervoso centrale
nel primo anno di vita e nella fascia di età 0-14 anni» attesta l’Istituto superiore
di Sanità. Ed ancora l’ISS rileva pure «un’elevata prevalenza alla nascita di
malformazioni congenite in aree a caratterizzate anche dalla presenza di siti
di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi».
Il perverso modello istituzionale “terra
dei fuochi”, affidato alla manovalanza criminale locale della cosiddetta “camorra”,
è stato incoraggiato e coperto dalle autorità dello Stato tricolore, in primis
dai servizi segreti di sicurezza, a tutela degli interessi dei grandi inquinatori
nazionali (Montedison, Eni, Fiat, eccetera) ed internazionali (ad esempio Dupont).
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