di Gianni Lannes
E’ un giro d’affari usurati ma “legalizzati” (si
fa per dire) che brucia vite, persone, famiglie producendo povertà e
disperazione. Dal gratta e vinci alle scommesse sportive, ai giochi perversi on line gestiti dalla mafia istituzionale.
Ora la conferenza Stato-Regioni discuterà a breve
una proposta dalla quale non emerge la volontà governativa di contrastare né
eliminare il fenomeno. I Comuni e le Regioni, infatti, sono espropriati della
loro potestà regolamentare e legislativa. La pubblicità dell’azzardo non è
vietata, bensì è dilagante. Lo Stato ha consentito alla agenzie di scommesse, spesso
controllate direttamente dalla criminalità organizzata, grazie alla tacita
omertà istituzionale, di acquistare negli Stati Uniti d’America, addirittura
apparecchiature sofisticate per un valore di 4 miliardi e 700 milioni di euro. Attualmente sono più di un milione gli italiani
che si sono ammalati a causa di tali macchinette. Le slot in Italia nel 2016 vantano
un giro d’affari da 94 miliardi di euro.
Bisogna contrastare effettivamente le cause che
producono indebitamenti, usura e disperazione. Invece la casta parassitaria dei
politicanti genera ludopatici con la sua prassi senza scrupoli.
Il profitto è fine a se stesso se non riconosce i
diritti fondamentali della vita, della salute, della dignità e della libertà
delle persone. Non è dell’essere umano il profitto per pochi, ma il profitto è
autenticamente umano quando genera il bene comune.
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