Basilicata: centro nucleare - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
di Gianni Lannes
Fior di magistrati l'hanno cercata, ma non l'hanno mai trovata. Forse perché era ben mascherata nel vasto ed impenetrabile - se non per l'ecomafia di Stato - centro Enea della Trisaia, ed è stata confusa con l'Itrec. La documentazione ufficiale e un'ispezione del sito ne provano l'esistenza e le ignote attività. In altri termini: un sito di produzione industriale di combustibile nucleare mimetizzato dentro un centro di ricerca. La popolazione della Lucania, ovviamente, non è stata ma informata sul conto di queste pericolose attività.
In Basilicata l'Eni ha fabbricato combustibile nucleare destinato alla centrale atomica di Latina, al fine di produrre plutonio. Infatti, il 7 ottobre 1967 fu costituita la società
Combustibili Nucleari fra l’UKAEA, ente di Stato inglese per l’energia atomica,
e la società Somiren del gruppo ENI con quote paritetiche del capitale sociale.
Attività prevista per la società: assemblaggio e fornitura all’Enel del
combustibile nucleare necessario per alimentare la centrale a sistema Magnox.
La centrale di Latina fu costruita dalla società Agip Nucleare Spa del gruppo
ENI e dalla società inglese NUCLEAR POWER PLANT Company, su know-how inglese.
Il combustibile per alimentare centrali a grafite di quel tipo era fornito
esclusivamente dall’UKAEA.
Nel luglio 1968 il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare (in seguito denominato ENEA) concesse in locazione all’ENI un’area compresa nel centro di sperimentazione nucleare della Trisaia, in agro di Rotondella (provincia di Matera), al fine di installarvi un impianto per la fabbricazione di combustibile nucleare. Successivamente l’ENI cedette il predetto contratto con tutti gli obblighi conseguenti alla Combustibili Nucleari. Il 15 febbraio 1969 lo Stato rilasciava l'autorizzaizone a fabbricare combustibile nucleare.
Nel corso del tempo l’UKAEA è stata costituita nella
Combustibili Nucleari dalla British Nuclear Fuel Ltd (BNFL), sua controllata al
cento per cento. La partecipazione dell’ENI è transitata da Somiren all’Agip
Nucleare, e infine all’Agip, overo semrpe ENI. I due soci della Combustibili Nucleari, ossia
quello inglese e quello italiano, sono stati proprietari paritetici al 50 per
cento fino al 22 aprile 1988, quando l’Agip acquisì l’intera quota inglese,
divenendo l’unico azionista della Combustibili Nucleari. L’organico della
Combustibili Nucleari (una società privata) è stato assunto in blocco dall’Enea
(lo Stato) nel 1988. Lo stabilimento di assemblaggio fu costruito dalla
Combustibili Nucleari (che aveva sede legale a Milano e sede operativa a
Rotondella) su di un terreno di proprietà dell’Enea, sito dentro il centro
Ricerche Enea della Trisaia, in riva al mar Jonio. La Combustibili Nucleari ha
svolto attività di assemblaggio e fornitura di combustibile Nucleare all’Enel
per la centrale di Latina, è in liquidazione dal 22 gennaio 1994.
Nel decreto di sospensione della licenza di
esercizio datato 18 aprile 1988, si legge:
«Visto il proprio decreto n. VIII – 18 del 15.2.1969
con il quale la Combustibili Nucleari S.p.A., con sede in Rotondella (Matera),
è stata autorizzata a costruire un impianto per la fabbricazione di elementi di
combustibile nucleare (Magnox) nel proprio stabilimento di Rotondella… E’ fatto
obbligo alla predetta Società, decorsi cinque anni dalla data di rilascio della
nuova licenza di esercizio, citata in premessa, di presentare una relazione
sullo stato di conservazione delle condizioni di sicurezza e di radioprotezione
dell’impianto».
Oggi per lo Stato, in ragione dei soliti giochi di prestigio, questo fantasma nucleare dell'ENI
che ha operato per 18 anni, non esiste, ma la popolazione italiana è obbligata a farci i conti in termini di salute perduta per sempre.
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