di Michel Chossudovsky (05/12/2009)*
Con il termine “tecniche di modificazioni ambientali” si fa
riferimento a qualsiasi tecnica per modificare – attraverso la manipolazione
deliberata dei processi naturali – le dinamiche, la composizione o la struttura
della Terra, della sua litosfera, idrosfera, ed atmosfera, o dello spazio
esterno. (Convenzione sulla proibizione dell’uso militare o di altra ostile
natura di tecniche di modificazioni ambientali,
Nazioni Unite, Ginevra: 18 maggio 1977).
"La guerra ambientale viene definita come la
premeditata modificazione o manipolazione dei sistemi naturali ecologici, come
quello climatico e meteorologico, della terra, della ionosfera, della
magnetosfera, del sistema tettonico a placche, e/o lo scatenamento di eventi
sismici (terremoti) per causare intenzionalmente distruzioni fisiche,
economiche e psico-sociali su prefissati obiettivi geofisici o su ambienti
popolati, come parte di azioni belliche di natura strategica o tattica.”
(Eco News)
"[La modificazione meteorologica] offre al combattente
bellico una larga serie di possibili opzioni per sconfiggere o reprimere un
avversario…La modificazione meteorologica diventerà parte della sicurezza
domestica ed internazionale e potrà essere messa in atto unilateralmente…Potrà
avere applicazioni offensive e difensive e anche essere usata per scopi di
deterrenza. La capacità di generare precipitazioni, nebbie e tempeste sulla
terra o per modificare le condizioni meteorologiche dello spazio…e la
produzione di condizioni meteorologiche artificiali, tutto fa parte di un
pacchetto integrato di tecnologie [militari]." (Documento AF 2025 del
Rapporto Conclusivo AF 2025 dell’Aviazione Militare degli Stati Uniti)
I dirigenti di tutto il mondo si incontrano a Copenhagen nel
dicembre 2009 con l’obiettivo di raggiungere un accordo sul Riscaldamento
Globale. Il dibattito sulle Variazioni Climatiche si focalizza sull’impatto
delle emissioni dei gas serra e sulle misure per ridurre le emissioni di CO2
prodotte dall’uomo, secondo il Protocollo di Kyoto.
L’opinione generale di base è che le emissioni di gas serra
costituiscono l’unica causa dell’instabilità climatica. Nessun governo o gruppo
di azione ambientalista ha sollevato il problema della “guerra ambientale” o
delle “tecniche di modificazioni ambientali (ENMOD)” a scopi militari.
Malgrado un vasto corpo di conoscenze scientifiche, il
problema delle manipolazioni del clima per scopi militari è stato escluso
dall’agenda delle Nazioni Unite sulle variazioni climatiche.
John von Neumann, al culmine della Guerra Fredda (1955),
sottolineava con tremenda preveggenza che : “Interventi in materia atmosferica
e climatica…si apriranno ai nostri occhi con una dimensione difficile da
immaginare al presente…Questo amalgamerà gli interessi di ogni nazione con
quelli di tutte le altre, in modo totale, più di quello che la minaccia
nucleare o una qualche altra guerra abbiano fatto fino ad ora.” (Citazione da
Spencer Weart, Guerra Ambientale: Schemi di modificazioni climatiche, Global
Research, 5 dicembre 2009)
Nel 1977, una Convenzione internazionale, ratificata
dall’Assemblea Generale dell’ONU, metteva al bando “l’uso militare, o di altra
ostile natura, di tecniche di modificazioni ambientali con effetti a larga
diffusione, di lunga durata o di violenta intensità.” (AP, 18 maggio1977).
Sia gli Stati Uniti d’America che l’Unione Sovietica
risultarono firmatari della Convenzione.
“Guidati dall’interesse di consolidare la pace,…e di salvare
l’umanità dai pericoli derivati dall’uso di nuovi strumenti di guerra, (…)
Riconoscendo che l’uso militare di tali tecniche di modificazioni ambientali
possa procurare effetti estremamente dannosi al benessere dell’uomo, (…)
Desiderando proibire efficacemente l’uso militare di tecniche di modificazioni
ambientali in modo da eliminare i pericoli all’umanità…e affermando la volontà
di lavorare per il conseguimento di questo obiettivo, (…) ogni Stato Parte
Contraente di questa Convenzione si impegna a non dedicarsi all’uso militare di
tecniche di modificazioni ambientali con effetti a larga diffusione, di lunga durata
e di violenta intensità, come mezzi di distruzione, di danneggiamento o di
lesioni nei confronti di ogni altro Stato Contraente.”(Convenzione sulla
proibizione dell’uso militare o di altra ostile natura di tecniche di
modificazioni ambientali, Nazioni Unite,
Ginevra: 18 maggio 1977. Entrata in vigore il 5 ottobre 1978).
La Convenzione definiva le “‘tecniche di modificazioni
ambientali’, facendo riferimento a qualsiasi tecnica per il cambiamento,
mediante la deliberata manipolazione di processi naturali, delle dinamiche
biochimiche, della composizione o della struttura della terra, della sua
litosfera, dell’idrosfera o dello spazio esterno.” (Gli Stati Contraenti
dichiarano l’Interdizione delle Modificazioni Ambientali formalmente osservata,
UN Chronicle, luglio 1984, Vol. 21, pag. 27)
La sostanza della Convenzione del 1977 veniva riaffermata in
termini veramente generali attraverso la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite
sulle Variazioni Climatiche (UNFCCC), sottoscritta nel 1992 al Summit sulla Terra
di Rio de Janeiro:
“ Gli Stati hanno…in accordo con la Carta delle Nazioni
Unite e i principi del diritto internazionale, la (...) responsabilità di
assicurare che le attività nell’ambito della loro giurisdizione o controllo non
procurino danni all’ambiente di altri Stati o di aree oltre i limiti della loro
giurisdizione nazionale.” (Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sulle
Variazioni Climatiche, New York, 1992)
Dopo il Summit sulla Terra del 1992, il problema delle
Variazioni Climatiche a Scopo Militare non è stato mai sollevato nei successivi
summit e convegni sulle variazioni climatiche sotto gli auspici dell’UNFCCC. Il
problema è stato cancellato, rimosso. Non fa parte del dibattito sulla
variazione del clima.
Tuttavia, nel febbraio 1998, la Commissione per gli Affari
Esteri, la Sicurezza e le Politiche di Difesa del Parlamento Europeo ha tenuto
sedute pubbliche a Brussels sulle capacità di guerra meteorologica espresse
dagli Stati Uniti e sviluppate secondo il programma HAARP, con base in Alaska.
[N.del tr.: il Programma HAARP è costituito da
un’installazione civile e militare in Alaska (Stati Uniti) per la ricerca
scientifica sugli strati alti dell’atmosfera e della ionosfera. Un altro scopo
è la ricerca sulle comunicazioni radio per uso militare. L'impianto HAARP è
costituito da un trasmettitore capace di trasmettere onde elettromagnetiche
sulle onde corte, quindi ad alta frequenza].
La “mozione ordine del giorno” della Commissione rimessa al
Parlamento Europeo “considera l’HAARP [The High Frequency Active Auroral
Research Program installato in Alaska]…, in virtù del suo impatto ambientale a
largo raggio, essere un problema di preoccupazione generale e richiede che
siano esaminate le sue implicazioni legali, ecologiche ed etiche da una struttura
internazionale indipendente…; [la Commissione] si rammarica per il reiterato
rifiuto dell’Amministrazione degli Stati Uniti…di dare assicurazioni alla
pubblica opinione…relativamente ai rischi pubblici ed ambientali del programma
HAARP.”
(Parlamento Europeo, Commissione per gli Affari Esteri, la
Sicurezza e le Politiche di Difesa , Brussels, doc. no. A4-0005/99, 14 gennaio
1999).
Però, la richiesta della Commissione di redigere una “Carta
Verde” sugli “impatti ambientali delle attività militari” veniva fortuitamente
accantonata sulla base che la Commissione Europea mancava della giurisdizione
opportuna a mettere sotto inchiesta “i collegamenti fra ambiente e difesa”.
Brussels era ansiosa di evitare uno scontro con Washington. (vedi European Report,
3 febbraio 1999).
Nel 2007, “The Daily Express” – in seguito alla
desecretazione e alla declassificazione di documenti del governo Britannico
dagli Archivi Nazionali – riferiva che: “I documenti declassificati rivelano
che sia gli USA, al primo posto, che l’Unione Sovietica possedevano programmi
militari segreti con l’obiettivo di controllare il clima del mondo.”
Uno scienziato ha dichiarato con vanto: “Dal 2025 gli Stati
Uniti governeranno il tempo atmosferico”.
Queste rivendicazioni sono respinte dagli scettici come
teorie di complotto fuori controllo e materia per film alla James Bond, ma
esistono sempre più evidenze che i confini fra fantascienza e realtà stanno
diventando sempre più indistinti.
Gli USAmericani ora ammettono di avere investito durante la
guerra del Vietnam sulla “inseminazione di nuvole” 112 milioni di dollari nel
corso di cinque anni – deliberatamente creando fortissime precipitazioni per
spazzare via con la pioggia i raccolti del nemico e distruggere le vie di
rifornimento del sentiero di Ho Chi Minh, in un’operazione nominata in codice
“Project Popeye”.
Veniva confermato che le precipitazioni erano aumentate di
un terzo nelle aree prese come obiettivo, conseguendo successi con queste armi di
manipolazione climatica. All’epoca, funzionari governativi asserivano che la
regione era stata messa in ginocchio da intense precipitazioni piovose.
(Weather War? – Guerra Meteorologica?, Daily Express, 16 luglio 2007)
La possibilità di manipolazioni climatiche e ambientali come
parte di una agenda militare, ammessa anche formalmente da documenti ufficiali
del governo e dell’esercito USA, non è stata mai considerata rilevante nel
dibattito sul Clima.
Gli analisti di cose militari al riguardo sono muti. I
meteorologi non fanno inchieste sull’argomento, e gli ambientalisti sono
invischiati sul riscaldamento globale e sul Protocollo di Kyoto.
Il Programma HAARP
Il Programma HAARP (High-Frequency Active Auroral Research
Program) di base a Gokona, Alaska, è apparso dal 1992. Il Programma fa parte di
una nuova generazione di sofisticati sistemi d’arma sotto il controllo della
SDI, la Strategic Defense Iniziative – Iniziativa di Difesa Strategica (“scudo
spaziale”) degli Stati Uniti.
Gestito dal Consiglio di Amministrazione dei Veicoli
Spaziali del Laboratorio di Ricerca dell’Aviazione Militare degli Stati Uniti,
l’HAARP costituisce un sistema di potenti antenne in grado di “controllare
modificazioni locali della ionosfera” [strato più alto dell’atmosfera].
L’HAARP è stato presentato alla pubblica opinione come un
programma di ricerca scientifica ed accademica.
I documenti militari USAmericani sembrano suggerire,
tuttavia, che l’obiettivo principale dell’ HAARP è di “sfruttare la ionosfera
per scopi del Ministero della Difesa.”
(Vedi Michel Chossudovsky, The Ultimate Weapon of Mass
Destruction: "Owning the Weather" for Military Use – L’ultima arma di
distruzione di massa: “Possedere il tempo atmosferico” a scopo militare, Global
Research, 27 settembre 2004)
Senza far riferimento esplicito al programma, uno studio
HAARP dell’Aviazione Militare degli Stati Uniti fa il punto sull’uso delle
“modificazioni ionosferiche indotte” come mezzo per alterare configurazioni
atmosferiche, e per disattivare le comunicazioni del nemico e i suoi sistemi
radar. (Ibid)
Inoltre, l’HAARP ha la capacità di provocare interruzioni di
energia elettrica e di mettere fuori uso sistemi di energia elettrica di intere
regioni.
Rosalie Bertell, presidente dell’Istituto Internazionale di
Interesse alla Salute Pubblica, afferma che l’HAARP agisce come “un gigantesco
riscaldatore che può causare sconvolgimenti nella ionosfera, producendo non
solo buchi, ma lunghe incisioni nello strato protettivo che impedisce a
radiazioni mortali di bombardare il pianeta.”
Il fisico Dr. Bernard Eastlund ha definito l’HAARP come “il
più esteso riscaldatore ionosferico mai costruito”.
Secondo un documento della Duma di Stato della Russia, “gli
Stati Uniti stanno pianificando l’esecuzione di esperimenti su larga scala,
secondo il programma HAARP, per creare sistemi d’arma in grado di interrompere
le linee di comunicazioni radio e di mettere fuori uso la strumentazione
installata su navicelle e razzi spaziali, per provocare seri infortuni alle
reti di elettricità e agli oleodotti e gasdotti, e per scatenare impatti
negativi sulla salute mentale di intere regioni.”
“La manipolazione del tempo atmosferico è un’arma preventiva
per eccellenza. Può essere diretta contro paesi nemici o “nazioni amiche” senza
che se ne rendano conto, può essere usata per destabilizzare sistemi economici,
ecosistemi e agricolture. Inoltre può sconvolgere i mercati finanziari e delle
materie prime. Lo sconvolgimento in agricoltura induce una più grande
dipendenza dagli aiuti alimentari e dai prodotti cerealicoli importati dagli
USA e da altri paesi occidentali.”
(Michel Chossudovsky, Weather Warfare: Beware the US
military’s experiments with climatic warfare – Guerra meteorologica: attenti
agli esperimenti dell’esercito USAmericano con sistemi d’arma climatici!, The
Ecologist, dicembre 2007)
Un’analisi della documentazione emanata dall’Aviazione
Militare degli Stati Uniti mette in evidenza l’impensabile: la manipolazione
segreta di configurazioni atmosferiche, dei sistemi di comunicazioni e
dell’energia elettrica, come arma in una condizione di guerra globale, che
consente agli Stati Uniti di danneggiare e dominare intere regioni del Mondo.
Secondo un documento ufficiale dell’Aviazione Militare degli
Stati Uniti, “ la modificazione del tempo atmosferico offre al combattente
bellico un’ampia serie di possibili opzioni per sconfiggere o reprimere un
nemico…Negli Stati Uniti, la modificazione del tempo atmosferico verosimilmente
diverrà parte di una politica di sicurezza nazionale con applicazioni sia
domestiche che internazionali. Il nostro governo perseguirà tale politica,
subordinando a questa i suoi interessi, a vari livelli.” (Aviazione Militare
degli Stati Uniti. Università dell’Aria dell’Aviazione Militare degli Stati
Uniti, AF 2025, Rapporto Conclusivo, http://www.au.af.mil/au/2025/)
Copenhagen; COP 15 [N.del tr.: la dicitura completa è
Conference of the Parties to the United Nations Framework Convention on Climate
Change, ovvero COP, COP 15 = Conferenza delle Parti alla15.esimaConvenzione
quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici]
La manipolazione del clima per scopi militari è
potenzialmente una minaccia più grave nei confronti dell’umanità rispetto alle
emissioni di CO2.
Perché questa questione è stata esclusa dal dibattito alla
COP 15, quando la Convenzione delle Nazioni Unite del 1977 stabilisce del tutto
esplicitamente che “l’uso militare o di altra ostile natura di tali tecniche
potrebbe avere effetti estremamente pericolosi per il benessere dell’umanità”?
(Convention on the Prohibition of Military or Any Other Hostile Use of
Environmental Modification Techniques – Convenzione sulla proibizione dell’uso
militare o di altra ostile natura di tecniche di modificazione ambientale,
Nazioni Unite, Ginevra, 1977).
Perché questa copertura?
Perché le tecniche di modificazione ambientale (ENMOD) non
sono state discusse dalla società civile e dalle organizzazioni ambientaliste
sotto gli auspici del Forum Alternativo sul Clima 2009?
Riferimenti:
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