BIOGRAFIA

21.12.19

NATALE: LA RINASCITA DEL SOLE!

 foto Gianni Lannes  ©

di Gianni Lannes

Una menzogna in buona fede propagandata ad arte per sottomettere il prossimo nei secoli dei secoli? Prima di Gesù, c'era nelle diverse forme e con tanti nomi in tutto il mondo, il culto del Sole, presente dall'Egitto all'Anatolia, dal Sudamerica all'India, tra le popolazioni italiche, celtiche, arabiche, elleniche e così via.

Nell’emisfero settentrionale del pianeta Terra, nei giorni dal 21 al 24 dicembre il Sole sembra fermarsi in cielo: è il Solstitium (Sole fermo). In astronomia sono quei giorni in cui il sole inverte il proprio moto nel senso della declinazione In altri termini, è il punto dove il Sole raggiunge la massima distanza dal piano equatoriale. Il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima: la notte più lunga ed il giorno più corto dell’anno. Subito dopo il solstizio, la luce del giorno torna gradualmente ad aumentare ed il buio della notte a ridursi fino al solstizio d’estate, il 21 giugno (il giorno più lungo dell’anno e la notte più corta). Il solstizio d’inverno ai tempi significava che il Sole, giunto nella fase più debole come luce e calore, non sprofondava nelle tenebre dove sembrava precipitare, ma diventava con la sua vitalità “invincibile” (invictus) sulle stesse tenebre: il Sole“rinasceva”, aveva un nuovo “natale”. Le popolazioni antiche ben conoscevano questo fenomeno del solstizio e lo trasformarono in occasione di festa.

«...per inspiegabile che sembri, la data di nascita di Cristo non è nota. I Vangeli non indicano né il giorno né l’anno”; “fu assegnata la data del solstizio d’inverno perché in quel giorno in cui il Sole comincia il suo ritorno nei cieli boreali, i pagani che adoravano Mitra celebravano il Dies Natalis Solis Invicti” (giorno della nascita del sole invincibile)». Così è scritto testualmente nella Nuova Enciclopedia Cattolica dell’Ordine Francescano (edizione dell'anno 1941).

Nelle radici del Natale coabitano da millenni culture e religioni provenienti dalla Siria, dall’Egitto, dalla Mesopotamia, dalla Persia, dall’Arabia e dalla stessa antica Roma. Il 25 dicembre è la data di nascita e festeggiamento di personaggi divini precedenti la comparsa del Cristo: il Dio Horus egiziano, il Dio Mitra indo-persiano, il Dio babilonese Tammuz/Yule e Shamas. In questo giorno viene accreditata la nascita anche di Zarathustra e Khrisna, Dioniso, Adone, Attis, il Dio Freyr, secoli o millenni prima di Cristo. In corrispondenza del 25 dicembre, le popolazioni azteche e pre-azteche celebravano la nascita del Dio Sole Huitzilopochtli e di Bacab nello Yucatan.

Il 25 dicembre come giorno di festa grande compare in Italia ed in Europa per la prima volta nel 274 d.C. per ordine dell’ Imperatore Aureliano che fece diventare “Festa Ufficiale il Natale del Sole” e la volle celebrata in tutto l’Impero Romano: il Dies Natalis Solis Invicti.

Particolarmente solenni erano le celebrazioni del rito della nascita del Sole in Siria ed Egitto: i celebranti si ritiravano in appositi santuari da dove uscivano a mezzanotte, annunciando che laVergine aveva partorito il Sole (raffigurato dagli egizi come un bambino). La festa del Sol Invictus si affermò come la festa più importante dell’ Impero, con grande partecipazione popolare a Roma, anche perché si innestava ed concludeva la festa romana più antica, i Saturnali.

L’imperatore Costantino abbracciando la fede cristiana trasformò nel 330 la festa del Sol Invictus del 25 dicembre in festa cristiana. Nel 337 Papa Giulio I ufficializzò la data del Natale da parte della Chiesa Cattolica, come riferito da San Crisostomo nel 390: «In questo giorno, 25 dicembre, anche la natività di Cristo fu ultimamente fissata in Roma».

In tal modo, la chiesa cattolica ha strumentalizzato - a proprio uso e consumo - un fenomeno naturale: la rinascita del Sole. Alla luce di fatti storici documentati dall'antichità e non di mere opinioni, quella del Natale cristiano appare come un'immensa mistificazione del passato perpetuata nel presente e proiettata nel futuro. Il Medioevo tecnologico impone catene invisibili che condizionano l'esistenza. Perchè mantenere nell'oscurità l'umanità quando è possinbile liberarsi dalle tenebre per afferrare il senso della vita?

Festeggiare la rinascita del Sole sarebbe una festa per tutti i popoli della Terra - divisi sovente proprio dalle religioni (soprattutto monoteiste) nonché dall'egoismo - che unirebbe tutti togliendo potere alla istituzioni religiose. Il Sole è una Stella che brilla per tutti gli esseri viventi, non solo umani.