BIOGRAFIA

16.10.24

LUPI IN ITALIA: LI ABBATTE LA SVIZZERA!


 

di Gianni Lannes

In Ticino, tra Onsernone, Valcolla e Carvina, l'Ufam (Ufficio federale ambiente) della Svizzera ha rilevato la presenza di tre nuclei familiari di lupi alpini «transfrontalieri», che vivono prevalentemente in territorio italiano.

Due nuclei familiari su tre hanno avuto una cucciolata e lo stesso Ufam ha autorizzato, in data 18 settembre 2024, l'abbattimento selettivo dei cuccioli nati, fino ad un massimo di due terzi del totale, mentre ha già disposto in via preventiva l'eliminazione dei cuccioli del nucleo senza figli, non appena venga accertata la loro nascita.

Nel caso specifico del gruppo transfrontaliero di Onsernone l'Ufam aveva ricevuto dal Canton Ticino la richiesta di abbattere l'intera famiglia nonostante negli ultimi dodici mesi non si fossero verificate predazioni, famiglia che vive quasi esclusivamente sul territorio italiano, con limitate e brevi incursioni sul suolo cantonale.

L'uccisione stabilita a tavolino dovrebbe avvenire entro il 31 gennaio 2025 e portato a termine da guardacaccia selezionati tra cacciatori formati attraverso un corso di formazione della durata di 1 ora.

Sia l'Italia sia la Svizzera hanno aderito alla Convenzione di Berna che riconosce il lupo come specie superprotetta.

La direttiva europea habitat (92/43/CEE) proibisce la cattura, l'uccisione, il disturbo, la detenzione, il trasporto, lo scambio e la commercializzazione dei lupi, obbligando gli Stati membri ad adottare provvedimenti di rigorosa tutela della specie, la quale comprende anche il divieto di «qualsiasi forma di cattura o uccisione deliberata di esemplari nell'ambiente naturale».

Il decreto del Presidente della Repubblica numero 357 dell'8 settembre 1997 ha recepito la direttiva habitat stabilendo, all'articolo 11, che l'abbattimento «in deroga» alle norme di tutela va inteso come una extrema ratio e spetta ai Ministri interrogati in accordo con l'Ispra.

Almeno sulla carta, ovvero in teoria, Francia, Italia e Svizzera hanno attivato una forma di cooperazione transfrontaliera per la gestione della popolazione di lupi nelle Alpi, con l'obiettivo di garantirne la conservazione, promuovendo la coesistenza tra lupo e attività antropiche, attraverso la collaborazione dei tre Paesi.

I lupi svolgono un ruolo cruciale nell'ecosistema poiché controllano le popolazioni di ungulati, cervi e cinghiali, garantendo l'equilibrio della fauna locale e dell'ecosistema. Diversi studi dimostrano che la presenza del lupo ha effetti positivi anche sulla vegetazione e sulla stabilità delle sponde fluviali, limitando anche il dissesto idrogeologico.

L'abbattimento, anche se selettivo, crea squilibri nel branco, portandolo ad orientare la predazione verso il bestiame in quanto preda più facile, viceversa l'aumento naturale dei lupi si accompagna ad una diminuzione del fenomeno, come certificato dai dati del Gruppo lupo svizzero del 2023 (aumento dei lupi da 240 a 300 e contestuale diminuzione di predazioni del 25 per cento).

È assai difficile, se non quasi impossibile per un cacciatore sia pure esperto riconoscere al buio ed in movimento un lupo adulto da un cucciolo, soprattutto se non adeguatamente formati, pertanto vi è il concreto rischio che vengano erroneamente abbattuti anche gli esemplari adulti.

Domanda finale: quali enti e istituzioni italiane forniscono informazioni alla Svizzera circa il numero e la localizzazione dei nuclei familiari transfrontalieri e delle cucciolate, a danno della specie «superprotetta» del lupo alpino in Italia?

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=LUPI 

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