I segni del tempo - foto Gilan |
di Gianni Lannes
Tecnocrazia globale al posto della democrazia incompiuta. Nell'epoca della disinformazione pilotata da mass media, governi telecomandati e censurata da chi domina il web, i poveri migranti sono la più formidabile arma di distrazione di massa che i politicanti d'ogni continente abbiano usato nel Ventunesimo secolo. La mafia controlla l'Italia (ovvero gran parte dell'Europa e del mondo) il Belpaese frana e finisce sott'acqua ad ogni temporale, negli ospedali si muore per un nonnulla, la violenza imperversa ovunque, le scuole cadono a pezzi, l'inquinamento pervade cielo, terra, mare e organismi viventi, la giustizia tricolore è un'ingiustizia infinita. La ricetta è banale ma collaudata da ogni regime: menzogne, repressione e rassegnazione. Basta puntare il riflettore spianato sugli stranieri che premono alle frontiere e il dibattito collettivo si sposterà altrove, vale a dire nel nulla del qualunquismo. E la salute a perdere? E il diritto alla libertà? E la mancanza di sovranità e indipendenza? E l'empatia verso il prossimo? E la pace? Qual è il senso della vita?
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