di Gianni Lannes
Alcuni veleni entrano negli esseri umani attraverso la pelle, come ben 17 diversi tipi di Pfas (sostanze poli e perfluoroalchiliche). I Pfas sono largamente usati nelle industrie e nei prodotti di consumo, inclusi cosmetici e prodotti per l'igiene personale. Ora (giugno 2024) la rivista scientifica Environment International ha pubblicato la ricerca intitolata “Dermal bioavailability of perfluoroalkyl substances using in vitro 3D human skin equivalent models”. I ricercatori dellUniversità di Birmingham hanno dimostrato che questi pericolosi composti possono superare la barriera epidermica e fluire nel sangue.
Non è tutto. Una nuova indagine di
Greenpeace incentrata sui dati Ispra raccolti tra il 2019 e il 2022
ha attestato che la contaminazione da Pfas è presente in tutte le
regioni italiane, non solo in Veneto (Miteni) e Piemonte (Solvay),
dove sono state effettuate indagini nei corpi idrici. Malgrado
l'ubiquitario inquinamento, tuttavia i controlli sono frammentari o
addirittura assenti, come nel caso di Puglia, Sardegna, Molise e
Calabria, mentre le maggiori criticità sono presenti in Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Abruzzo. In ogni caso, i dati relativi alla presenza di Pfas in
Italia confermano un'emergenza nazionale ampiamente diffusa e fuori
controllo. Per quale ragione il governo tricolore non limita o bandisce l'uso e la produzione di queste pericolose sostanze? Perché l'esecutivo di Giorgia Meloni non tutela effettivamente l'ambiente e la salute umana? Il ponte sullo Stretto e il nucleare di ultima generazione sono armi di distrazione di massa?
Riferimenti:
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0160412024003581
https://echa.europa.eu/it/hot-topics/perfluoroalkyl-chemicals-pfas
https://www.isprambiente.gov.it/files2023/pubblicazioni/rapporti/r_305_19_progettaz_pfas.pdf
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