BIOGRAFIA

11.7.24

AL SUD: BIBLIOTECHE FANTASMA!

 

foto Gilan
 


Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che, da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”.

Marguerite Yourcenar, 

Memorie di Adriano, 

(anno 1951).

di Gianni Lannes

In Italia un terzo dei Comuni non ne ha neanche una e chi ne ha qualcuna la tiene chiusa o l'abbandona. Abruzzo, Molise, Calabria e Basilicata sono il fanalino di coda del Belpaese. A Bussi sul Tirino in provincia di Pescara la biblioteca comunale intitolata a Luigi Necco è chiusa da anni, nonostante un importante lascito testamentario datato 2018 del noto giornalista televisivo, con indicazioni non rispettate dall'amministrazione comunale: oltre 3 mila preziosi libri e materiale video della RAI assai raro a tutt'oggi non consultabili. Il pretesto ufficiale è addirittura la mancanza di personale. Sorte beffarda nella vicina Popoli (ribattezzata "Terme" di recente), dove la biblioteca civica è stata trasferita - per decisione municipale con vocazione a una miriade di autovelox per battere cassa) - dalla sua sede in riva al fiume Pescara in un orrendo prefabbricato, solo per lasciare il posto ad una caserma della Guardia di Finanza.

In ogni caso, in particolare nel Mezzogiorno la mancanza di strutture aggregative aumenta l’emarginazione sociale soprattutto dei giovani. A fare peggio sono le biblioteche scolastiche, costantemente inaccessibili (non fruibili) ai comuni mortali. Il problema: i politicanti tricolore sono allergici alla cultura.

Altri esempi inqualificabili. La biblioteca pubblica Pasquale Albino di Campobasso risulta serrata da otto anni. «Era un punto di riferimento per la città», ha detto Francesco Angeli, che lo scorso anno ha lanciato una raccolta firme per farla riaprire. «La petizione ha avuto un buon seguito, raccogliendo migliaia di firme, e una promessa del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano avvenuta a ottobre 2023, con cui promise che si sarebbe occupato del tema. Purtroppo nessuna azione, dopo quasi un anno, è seguita», ha spiegato Angeli. Purtroppo, quella di Campobasso non è l’unica biblioteca in Italia a essere chiusa al pubblico.

Anche la Biblioteca Civica di Cosenza è sigillata da quattro anni. Luoghi di ritrovo e apprendimento, le biblioteche possono svolgere un ruolo sociale e culturale rilevante. L’accesso gratuito a cataloghi più o meno vasti di libri, riviste e quotidiani, la disponibilità di sale e scrivanie per leggere, studiare e lavorare, l’organizzazione di eventi culturali e di socializzazione rendono le biblioteche un importante centro di apprendimento e confronto per le comunità locali, e in particolare per le persone che provengono da contesti di emarginazione economica e sociale.

In Italia però questi spazi e le opportunità che possono offrire non sono davvero garantiti a tutti. Come riportano gli ultimi dati Istat, infatti, un terzo dei Comuni italiani non ha una biblioteca, le aree più sprovviste sono quelle interne, e cioè le zone periferiche con un minore accesso ai servizi essenziali, e tra Centro e Sud Italia si trova meno del 40 per cento delle biblioteche di pubblica lettura presenti in Italia.

L’assenza di servizi educativi e opportunità di apprendimento gratuite e accessibili, come quelli che una biblioteca aperta e funzionante può garantire, incide fortemente sulla crescita, le conoscenze e l’autodeterminazione delle persone e sul futuro dei infanzia e adolescenza, in particolare di quelli che non hanno il privilegio di accedere a strumenti formativi a pagamento.

Oltre all’accesso gratuito allo studio e al sapere, una biblioteca ricopre la sua utilità sociale anche quando diventa luogo di aggregazione. Oggi avremmo più che mai bisogno di biblioteche nel senso di luoghi sociali, in grado di intercettare i bisogni della collettività.

La biblioteca dunque come luogo dove, ad esempio, ragazzi e ragazze possono incontrarsi, crescere e socializzare; e dove le donne, soprattutto se vivono in zone periferiche e in piccoli borghi, possono trovare altre donne e conoscere altre vite. Le biblioteche possono essere un’occasione di emancipazione, in quanto luoghi di lettura e riflessione, ma anche di dialogo e confronto.

In questo modo, le biblioteche diventerebbero anche uno strumento fondamentale di contrasto alla solitudine. Luoghi aperti alla collettività, in grado di accoglierne i bisogni e di «abbattere le barriere sociali e culturali. Le biblioteche devono trasformarsi in luoghi dello spirito e diventare case di tutti. 

Riferimenti:

https://sindacatogiornalisti.it/la-donazione-della-biblioteca-luigi-necco-al-comune-bussi-sul-tirino-pe/ 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2020/07/due-eroi-italiani.html


2 commenti:

  1. Anonimo7/11/2024

    Pensi invece,signor Lanne, che a Milano abbiamo questa nostra bellissima realtà socioculturale, una biblioteca condominiale privata (ma riconosciuta dal Comune come bene culturale anche dopo il trapasso del suo ideatore, fondatore, Deus ex machina Roberto ) che è aperta al pubblico da 17anni oltre che essere presente su facebook e organizzare eventi culturali in presenza e on line. Tra l'altro è stata riconosciuta come la prima biblioteca condominiale creata in Italia e forse in Europa, ricavata dai locali e abitazione della portineria dismessa per contenere le spese condominiali nel 2007. Imitata in Italia da molti altri condomìni.
    I condòmini avrebbero potuto affittare i locali guadagnando un canone notevole (le ricordo , siamo a Milano!) , ma hanno preferito destinare altruisticamente quei locali al servizio gratuito di tutti, condòmini e non, alla cultura.
    Ecco il link fb se volesse dare una occhiata, abbiamo in corso rubriche fisse, una tenuta da me il venerdì, recensioni di libri e film, contest di poesia e narrativa, evento culturali e presentazioni di libri: https://www.facebook.com/BibliotecaRembrandt12
    Buona giornata e complimenti per il suo blog Sulatesta.
    Cordialità Fabrizio Bianucci, Milano

    PS: ho appena acquistato (e già ricevuto) il suo libro USTICA E BOLOGNA, però 28€ non sono poche anche se il suo impegno è stato notevole.

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