BIOGRAFIA

28.5.24

EOLICO: ASSALTO ALL'ITALIA!

 

Italia: devastazione eolica - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)
 

di Gianni Lannes

Via col vento: regia del governino Meloni; però non è un film. Va in onda attualmente a reti unificate, un assalto ecomafioso senza eguali, col beneplacito delle autorità nazionali e regionali. Vantaggi per la collettività, le famiglie, cittadine e cittadini? Non pervenuti. Insomma, una speculazione in crasso stile a danno del territorio italiano. Per mare e per terra: un attacco avallato dalla massime autorità tricolori, a firma in primis dell'inquilina pro tempre di Palazzo Chigi. Risultato: annientamento di biodiversità e devastazione del paesaggio. Ecco qualche esempio documentato in giro per il Belpaese. Eppure il paesaggio italiano è tutelato dalla Costituzione repubblicana e antifascista.


Daunia: devastazione eolica - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

In Puglia, soprattutto in Capitanata ormai gli impianti industriali eolici cingono d'assedio paesi e città. Territorio già spremuto senza limiti dall'amministrazione Vendola, soprattutto nella Daunia, sono emersi problemi relativi a costruzione ed esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica della potenza pari a 43,20 MWe nel comune di Castelluccio Dei Sauri (FG), località «Cisterna-Posta Cisternola-Sterparo» con relative infrastrutture connesse ad opera di Wind Energy Castelluccio, ovvero una ditta a responsabilità limitata, attiva per conto terzi. Il progetto prevede la realizzazione di 12 torri eoliche di 200 metri d'altezza (tra le più grandi in Italia) su aree agricole del comune di Castelluccio dei Sauri interessate da produzioni agricolo-alimentari di qualità (produzioni biologiche, produzioni D.O.P., I.G.P., S.T.G., D.O.C., D.O.C.G., produzioni tradizionali). Nessuna indagine è stata eseguita dal proponente né dalla regione Puglia. Nelle immediate vicinanze del sito, la Wind Energy Ascoli srl intende realizzare un parco eolico identico, da connettere alla sottostazione di Deliceto. Due interventi fisicamente in due comuni differenti, ma contermini (Castelluccio Dei Sauri e Ascoli Satriano), a cui si aggiunge il parco eolico comunale di Deliceto, tanto da apparire un unico grande parco. Di questa circostanza il soggetto proponente non ha tenuto conto nella sua analisi degli impatti cumulativi, per la cui valutazione la DGR 23 ottobre 2012 n. 2122 «Indirizzi per la valutazione degli impatti cumulativi degli impianti a fonti rinnovabili» detta criteri con riferimento alla compresenza di impianti eolici e fotovoltaici al suolo già in esercizio, per i quali sia già stata rilasciata l'autorizzazione unica, e per i quali i procedimenti siano ancora in corso in stretta relazione territoriale e ambientale con il progetto. Infatti, dall'analisi degli impatti cumulativi si evince come, nel raggio pari a 50 volte lo sviluppo verticale complessivo (torre + elica) dell'aerogeneratore ricadano altre torri: ciò è da considerarsi una condizione critica. Nelle linee guida per la valutazione della compatibilità ambientale-paesaggistica di impianti di produzione ad energia eolica si legge: «il non soddisfacimento, anche di uno dei due criteri (eolico, 50 H; fotovoltaico, 2 chilometri) determina problematiche che evidenziano una elevata probabilità di esito negativo della valutazione tecnica – incompatibilità con gli obiettivi di protezione».

Daunia: devastazione eolica - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 
Daunia: devastazione eolica - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

Il comune di Castelluccio dei Sauri, con note prot. n. 5761 del 28 ottobre 2022 e n. 6442 del 12 dicembre 2022 (acquisita al prot. n. 13871 del 12 dicembre 2022), a firma del vicesindaco e di un consigliere, delegati ad esprimere la posizione dell'amministrazione nella conferenza di servizi del 20 ottobre 2022, ribadiva il dissenso alla realizzazione dell'impianto per i medesimi rilievi, approfondendoli. In data 14 dicembre 2022 il comune di Castelluccio dei Sauri (comunicazione firmata dal sindaco, nota prot. n. 6484 del 14 dicembre 2022) mutava opinione e informava il Servizio di transizione energetica della regione Puglia che «... la nota (...) pervenuta a Codesto Spettabile Ente, con il nostro protocollo n. 6442 del 12/12/2022, deve intendersi nulla e priva di effetti ...» in quanto i firmatari «... hanno agito senza una delega, e neppure in esecuzione di una delibera di Giunta o delibera di Consiglio ...». Tale devastante progetto, se realizzato, con l'inserimento di altri giganteschi aerogeneratori non è compatibile con il complesso delle componenti ambientali in quanto determina un impatto ambientale e cumulativo non sostenibile, che rischierebbe di divenire irreversibile.

Non è tutto in terra levantina. In data 9 maggio 2003 il comune della provincia di Foggia, Pietramontecorvino e la ditta Voreas srl, subentrata alla MF Power srl, stipulavano una convenzione avente ad oggetto la realizzazione eolico di proprietà della MF Power srl su aree di proprietà comunale e/o di privati, di una «centrale eolica comunale», il pagamento di un contributo annuo proporzionale all'energia venduta secondo le modalità di calcolo previste dall'articolo 11 e la costruzione di una «centrale eolica comunale» del comune di Pietramontecorvino costituita da 4 aerogeneratori da scindere dal parco eolico realizzato dalla ditta. In proposito l'articolo 12 della convenzione riporterebbe che la ditta «al nono anno di esercizio commerciale trasferirà a titolo gratuito la proprietà dei soli 4 aerogeneratori costituenti la Centrale eolica comunale, al comune di Pietramontecorvino il quale continuerà a proprio rischio e spese nella gestione della stessa». In data 1° gennaio 2017, maturato il termine del nono anno di esercizio commerciale, la Voreas, rifiutatasi di provvedere al trasferimento in questione, avrebbe sospeso il pagamento delle royalties, quantificabili fino a tale momento in circa 400mila euro all'anno, creando, un notevole ammanco all'erario comunale. Il 13 aprile 2021, a seguito di ripetuti solleciti, il comune di Pietramontecorvino avviava un'azione giudiziaria presso il Tar Puglia Bari al fine di ottenere il trasferimento coattivo dei 4 aerogeneratori costituenti la centrale eolica comunale, la condanna della ditta al pagamento dell'equivalente monetario dell'energia prodotta dalla centrale eolica comunale, che per il periodo dal 19 dicembre 2016 al 28 febbraio 2021 ammontava ad euro 4.813.131, oltre all'equivalente dell'energia prodotta fino al momento dell'effettivo trasferimento al comune della centrale eolica comunale. Ebbene, il comma 953 dell'articolo 1 della legge del 30 dicembre 2018, n. 145 ha espressamente affermato la validità di tali accordi come rivisti alla luce del decreto del Ministro dello sviluppo economico 10 settembre 2010, soprattutto per quanto attiene gli aspetti patrimoniali ivi pattuiti, e la Corte costituzionale ho confermato la legittimità costituzionale di tale previsione (sentenza n. 46 del 2021). Il mancato incasso degli introiti derivanti sia dalla produzione di energia elettrica da parte della centrale eolica comunale, sia dalla sospensione dei pagamenti delle royalties, incide notevolmente sul bilancio del comune, compromettendo non solo in termini di cassa lo stesso, esponendolo a possibili dissesti ma pregiudicando i programmi di modernizzazione dell'amministrazione diretti all'efficientamento energetico.

Da cuore verde d'Italia a gabbia metallica. Non bastava il terremoto e il metanodotto Targato Snam. Più di 60 torri eliche, alte fino a 200 metri, potrebbero essere installate sui monti nocerini e nei territori comunali della dorsale appenninica umbro-marchiana. Sono innumerevoli le richieste di autorizzazione per gli impianti industriali eolici giunte al vaglio del ministero dell'Ambiente e della regione Umbria, anche se non è stata approvata ancora nessuna Valutazione di impatto ambientale. “L'impatto sarebbe devastante andando a colpire paesaggio, ambiente, biodiversità, economia locale. Lasceremo depredare la nostra terra in nome del folle Green Deal europeo che serve solo alle multinazionali liv+bere di speculare e mettere le mani dove gli pare?”. Commentano dal comitato “Un'altra idea per l'Appennino”. “Il nostro green - spiegano - è rispetto del territorio, delle sue peculiarità ambientali e paesaggistiche oltre che storiche e archeologiche, e non certo disprezzo e predazione di queste ricchezze e tradizioni. Potremmo ritrovarci con questo maxi parco eolico tra i comuni di Nocera Umbra, Gualdo Tadino e Foligno, deturpando gli splendidi altipiani di Colfiorito, la Montagna di Nocera Umbra e il Monte Subasio”. Per la collocazione delle torri saranno necessari lavori con movimenti terra, abbatti,mento di alberi, alterazione di praterie naturali di alta quota, ovvero una radicale e permanente trasformazione tendente al degrado ambientale. L'incidenza di questo interventi speculativi non riguarderà solamente lo specifico sito d'installazione ma, vista l'levata visibilità e la dimensione delle pale, determinerà una trasformazione definitiva dell'Umbria.


E ancora o peggio. Il progetto di impianto eolico cosiddetto «Phobos», proposto dalla RWE Renewables Italia, prevede la realizzazione di n. 7 aerogeneratori e relative opere connesse, nel territorio dei comuni di Castel Giorgio (TR) e Orvieto (TR); ciascun aerogeneratore avrà un'altezza complessiva di circa 200 metri fuori terra e genererà una potenza nominale pari a 6 MW per un totale complessivo pari a 42 MW. Connessa al predetto impianto, è la realizzazione di un cavidotto interrato in media tensione per collegare le singole pale, attraverso il quale l'energia prodotta verrà trasmessa alla cabina di trasformazione ubicata nelle immediate vicinanze della futura stazione elettrica della RTN di proprietà Terna s.p.a. Tra le opere connesse all'impianto eolico, il progetto prevede anche la realizzazione di una nuova stazione elettrica di trasformazione, interventi di adeguamento in alcuni tratti di viabilità esistente, nuovi tratti stradali interni all'impianto; n. 7 piazzole destinate allo stoccaggio e al montaggio degli aerogeneratori, una rete di cavidotti interrati di media tensione, una sottostazione elettrica di trasformazione. Come da documentazione rinvenibile presso l'indirizzo web dedicato al procedimento autorizzatorio Via, ai sensi dell'articolo 23 del decreto legislativo n. 152 del 2006 del MASE alcune associazioni hanno palesato il proprio parere contrario alla realizzazione di tale impianto. Con nota prot. 6857-P del 13 dicembre 2022, la Soprintendenza speciale per il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ha espresso il proprio parere contrario ai fini della pronuncia di compatibilità ambientale ai sensi dell'articolo 25 del decreto legislativo n. 142 del 2006; nel dettaglio il parere è stato reso in considerazione dell'impatto negativo sulla percezione dei luoghi e dei valori culturali e paesaggistici ad essa associati, nonché per l'impatto sul contesto archeologico e sui beni storico culturali, caratteristiche che determinano una incompatibilità del progetto con la tutela e la conservazione dei valori paesaggistici ed archeologici dell'area interessata. In data 27 giugno 2023, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni ha espresso un giudizio positivo di compatibilità ambientale in merito al procedimento di Via riguardante il progetto Phobos. Ma quali sono le motivazioni sottese alla valutazione di compatibilità ambientale effettuata dal Consiglio dei Ministri sull'opera descritta in premessa alla luce del parere contrario espresso dalla Soprintendenza?


Torniamo al Sud. Mediante istanza pubblicata il 27 dicembre 2022 sul sito del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica è stato avviato il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA - Mite/163324) relativo al progetto di un impianto eolico di grande taglia da ubicarsi in località "Difesa" e "Maitine" del comune di Pietrelcina (Benevento) con opere connesse ricadenti nei comuni di Pesco Sannita (Benevento) e Benevento, presentato dalla società PLC Power S.r.l. con sede in Acerra (Napoli). Tale progetto prevede la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica costituito da nove aerogeneratori da 6,69 MW nominali ciascuno e di altezza pari a 200 metri, per una potenza nominale complessiva di 60,00 MW; l'impianto dovrebbe essere realizzato in una zona di grande pregio ambientale, storico e archeologico, ormai da anni interessata anche da rilevantissimi flussi turistici, segnatamente a pochissima distanza dal comune di Pietrelcina (a circa 1.600 metri) e da uno dei pochi giardini zoologici dell'intera Italia meridionale, lo "Zoo delle Maitine", sito nel comune di Pesco Sannita (a circa 300 metri), oggetto di specifica licenza rilasciata, ai sensi dell'art. 4, comma 1, del decreto legislativo n. 73 del 2005, proprio dal Ministero dell'ambiente con decreto 12 aprile 2016 e membro sia della "Unione Italiana dei Giardini Zoologici ed Acquari" (UIZA) sia della "European Association of Zoos and Aquaria" (EAZA), organizzazione che associa gli zoo e gli acquari dell'Unione europea. L'impianto, inoltre, ricadrebbe nella fascia di rispetto di moltissimi beni sottoposti a tutela siti nel comune di Pietrelcina (tra cui anche la famosa località di "Piana Romana", luogo simbolo di Padre Pio, uno dei santi più venerati della Cristianità); quasi tutti gli aerogeneratori che dovrebbero comporlo sono posizionati ad una distanza pericolosa per molte strade comunali di Pietrelcina e di Pesco Sannita, poiché incompatibile con il valore di "gittata" calcolato dalla stessa società proponente in 240 metri. Peraltro l'impianto eolico non è ricompreso in alcuna delle "aree idonee", di cui al decreto legislativo n. 199 del 2021 e successive modificazioni ed integrazioni, recante "Attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili" e, segnatamente, in nessuna delle aree indicate dal comma 8 dell'art. 20 del citato decreto legislativo, rubricato "Disciplina per l'individuazione di superfici e aree idonee per l'istallazione di impianti a fonti rinnovabili". Il PUC di Pietrelcina, stante la peculiare vocazione turistico-religiosa del comune (ormai noto in tutto il mondo), non prevede l'insediamento di impianti eolici; in particolare, Pietrelcina e i suoi dintorni sono visitati annualmente da non meno di 700.000 pellegrini, mentre lo "Zoo delle Maitine" (che copre un'area di circa 4 ettari, consta di 31 reparti contenenti 70 specie, per un totale di oltre 400 animali ospiti ed è dotato di area esterna dove viene esercitata la nobile e antica arte della "falconeria", nel 2010 riconosciuta dall'UNESCO come patrimonio dell'Umanità), dal 2017 ad oggi (senza contare gli oltre due anni di chiusura per la nota emergenza sanitaria da COVID-19) è stato visitato da circa 240.000 persone, per lo più bambini e ragazzi che vi si recano con le proprie famiglie e/o a seguito di specifiche gite organizzate da moltissimi istituti scolastici. Il consolidamento e la crescita esponenziale del turismo religioso in Pietrelcina ha determinato e continua a determinare una positiva ricaduta occupazionale, se si considera che nella zona sono sorti 15 agriturismi, 20 tra B&B e affittacamere, 15 bar, 30 esercizi di vicinato, 20 ristoranti, 3 attività di turismo rurale e un "Eco-Parco". Inoltre lungo l'asse viario di Via "Maitine" in Pesco Sannita, a pochissimi metri di distanza da dove dovrebbero sorgere alcuni aerogeneratori e nei pressi del giardino zoologico, trovano ubicazione altre attività turistico-ricettive avviate e in notevole incremento sia nelle strutture che nei servizi offerti al turista, tra cui, 2 agriturismi, 4 ristoranti, 2 affittacamere e 2 B&B e un'attività di ristorazione-affittacamere.

Alla luce dei fatti appare evidente l'impatto oltremodo negativo che l'impianto eolico avrebbe sull'attività turistica ormai consolidatasi nella zona (con conseguenti ricadute negative sulle moltissime strutture ivi operanti e, dunque, sull'occupazione) e ciò in considerazione, non solo del forte impatto paesaggistico, ma anche della compromissione della biodiversità ex situ (di cui il giardino zoologico è deputato alla conservazione) che da esso deriverebbe, dell'impatto acustico e dello shadow flickering ("ombreggiamento intermittente", l'espressione comunemente impiegata per descrivere l'effetto stroboscopico delle ombre proiettate dalle pale rotanti degli aerogeneratori eolici allorquando il sole si trova alle loro spalle). Il fenomeno si traduce in una variazione alternata di intensità luminosa che, a lungo andare, può provocare fastidio agli occupanti delle abitazioni, le cui finestre risultano esposte al fenomeno stesso. Esso, inoltre, interesserebbe i molti corpi ricettori posti a pochissima distanza dall'impianto eolico, con conseguente disturbo per la vita umana, dal momento che si tratta di una zona che vede costantemente la presenza di moltissime persone.


Riferimenti:

https://va.mite.gov.it/it-IT/Procedure/ViaElenco/1/9

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=eolico 

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