BIOGRAFIA

9.5.24

DA PESCARA A ROMA: PAROLA D'ORDINE SVENTRARE IL MONTE MORRONE

 

Monte Morrone (inquadrato dalla Maiella) - foto Gilan
 

di Gianni Lannes

Quale progresso? Dopo la riserva naturalistica del Borsacchio in riva all'Adriatico ridotta dalla Regione Abruzzo - a fine anno 2023 - ad un fazzoletto striminzito, arriva il colpo grosso con buona pace di Pietro da Morrone, meglio noto come Celestino V. Ecco i maldestri bonificatori della Natura al governo del Belpaese. Sventrare un'antica montagna dell'Abruzzo sperperando denaro pubblico è un vanto da campagna elettorale per Meloni e Marsilio e al contempo una violenza istituzionale contro la storia in un'area notoriamente ad elevato rischio sismico? Le ferrovie rappresentano il progresso quando non degradano l'ambiente, o più precisamente se non distruggono un monte ricco di acqua salutare alterando le sue sorgenti idriche. 

 


 

La società Rete ferroviaria italiana (RFI), insieme al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, alla Regione Abruzzo e alla Regione Lazio, ha presentato il progetto per la realizzazione di uno nuovo tracciato ferroviario da Roma e Pescara. Si tratta di oltre centosessanta chilometri di nuova ferrovia, che passerà per Sulmona e Avezzano. Verrà raddoppiata la linea, sono previste nuove gallerie per un totale di cinquantatré chilometri e un incremento della velocità dei treni fino a punte di centosettanta chilometri orari. Secondo le previsioni ufficiali (scientificamente non dimostrate), il tempo di percorrenza da Roma a Pescara scenderà a due ore e quaranta minuti, quella da Roma ad Avezzano a cinquanta minuti, quello da Pescara a Sulmona a cinquanta minuti.

Il tempo di realizzazione previsto è di sette anni, più altri cinque per la progettazione, l'iter realizzativo e la gara d'appalto; il costo totale previsto nell'anno 2022 è di 6 miliardi e 564 milioni di euro, finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.


 

Il tracciato previsto nel progetto di pre-fattibilità della ferrovia Roma-Pescara prevede due gallerie, lunghe rispettivamente 9,8 chilometri e 1,4 chilometri, da Scafa a Pratola Peligna, all'interno del massiccio del Monte Morrone, proprio dove passa una celebre faglia sismica attiva. Costo complessivo di 930 milioni di euro per traforare la montagna, salvo probabili imprevisti e sicuro rialzo dei costi.

Il traforo interessa completamente le sorgenti del Giardino, col rischio che, in presenza di drenaggi, le stesse possano addirittura seccarsi. Il nuovo tracciato, infatti, andrebbe a intercettare trasversalmente il flusso della grande falda idrica del monte Morrone.

Le falde del Giardino, con acque oligominerali di eccezionale qualità chimico-fisica, sono captate fin dal 1958 a uso potabile e distribuite tramite il principale acquedotto d'Abruzzo. Alimentano i rubinetti di tutti i centri abitati della Valle del Pescara, inclusi i capoluoghi Chieti e Pescara e con le interconnessioni acquedottistiche, i sessantaquattro Comuni dell'Ambito Ottimale gestito dall'ACA. Vengono immessi in rete 88.000.000 di metri cubi all'anno a beneficio non solo di tutti i comuni della provincia di Pescara, ma anche di popolosi comuni della costa (Francavilla a Mare), dell'interno (Bucchianico) e parte di quella di Teramo (Silvi e Atri). La popolazione residente, che utilizza l'acqua del Morrone, è di circa 450.000 abitanti, con punte di oltre 650.000 nei periodi estivi.

La necessità di drenare l'acqua, svuotando la montagna per le gallerie, mette a rischio di scomparsa completa o parziale di gran parte delle trentasette sorgenti censite alimentate dalla stessa falda, la scomparsa degli habitat con la loro biodiversità nelle pregevoli zone umide della Valle Peligna all'interno del Parco nazionale della Majella-Morrone. Scontata pure la diminuzione, a tratti drastica, delle portate idriche fluviali dei fiumi Sagittario, Vella, Pescara. L'esperienza del Gran Sasso ha mostrato inoltre come neppure le acque drenate ed eventualmente recuperate a uso potabile dalle gallerie siano immuni da impatti perché soggette a episodi d'inquinamento;

Per comprendere la gravità dei rischi, si ricorda che nella tratta Firenze-Bologna, a causa dei tunnel ferroviari, il Mugello è divenuto una terra devastata per lo sconvolgimento dell'intero equilibrio idrogeologico del territorio. La diminuzione dell'acqua ha comportato ricadute pesanti sull'ecosistema montano, influendo negativamente sulla flora e sulla fauna, anche in aree a tutela naturalistica; ha costretto aziende agro-zootecniche a chiudere i battenti. Le gallerie principali del TAV hanno svuotato la montagna e provocato scomparse di sorgenti, pozzi e torrenti. Diversi corsi d'acqua sono stati dichiarati biologicamente morti, a causa della perdita totale del deflusso estivo. La falda si è abbassata di almeno duecento metri e grandissimi volumi di acqua sono andati perduti per sempre. È cambiato persino il percorso sotterraneo.

Infine, a quanto risulta dagli atti tecnici il progetto di pre-fattibilità esclude dal collegamento ferroviario prossimale i comuni di Tocco da Casauria, Bussi sul Tirino e di Popoli, per l'abbandono dell'attuale linea ferroviaria, coi loro centri limitrofi. Per i cittadini di quest'area è una disincentivazione all'utilizzo del treno e la preclusione futura all'utilizzo del sedime ferroviario in funzione integrativa metropolitana per contenere il trasporto privato e le emissioni inquinanti. Insomma è un incentivo all'abbandono delle aree interne, per carenza di servizi.

Poiché il devastante impatto ambientale di quest'opera su quelle aree geografiche non è stato adeguatamente calcolato, perché il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Salvini non propone un percorso ferroviario alternativo? Al peggio non c'è mai fine?

Riferimenti:

Gianni Lannes, L'Italia trema, Edizioni Mondo Nuovo, Pescara, 2023. 

https://www.edizionimondonuovo.com/catalogo/litalia-trema/

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=morrone 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Abruzzo

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=marsilio 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=meloni

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