BIOGRAFIA

15.5.24

C'ERA UNA VOLTA IL BELPAESE!

 

Venezia- foto Gilan

 

di Gianni Lannes

C'era una volta il Belpaese, ormai tanto tempo fa. L'Italia sarebbe oggi un paradiso, ma la vita (individuale e sociale), la politica, l'economia e altro vengono decise altrove. C'è tutto nel nostro antico cuore del Mediterraneo: mari, monti, colline, pianure, paesaggi, boschi, foreste, litorali, isole, clima, suoni, odori, colori, suggestioni, storia, tradizioni, cultura, opere d'arte, utopie, ingegno, genialità, sensibilità, estro e fantasia, pure empatia. Ma tutti i conflitti causati da fattori interni e soprattutto esterni non lo rendono possibile. Perché? L'Italia è priva di indipendenza, autonomia, sovranità e dignità. Peggio: l'ex giardino d'Europa alla mercé di una palese deriva autoritaria, sta scivolando dalla democrazia incompiuta alla tecnocrazia globale. 

 

Subalternità tricolore - foto Gilan

A che serve il famigerato premierato meloniano (alla voce Ddl Casellati) con tutti i gravi problemi che affliggono la nostra Patria? A smantellare definitivamente quel pò di buono sopravvissuto al peggio. Nel Belpaese ci sono molti aspetti cruciali che vengono decisi in altre parti del mondo, le scelte quotidiane vengono condizionate da questi fattori estranei all'Italia, ovvero che provengono da fuori (come ad esempio la fornitura di armi a chi commette un genocidio come nel caso di Israele contro il popolo di Palestina e la partecipazione alle guerre imperiali di Washington, Londra e Tel Aviv). Ovviamente è il caso della politica tricolore sempre più eterodiretta e condizionata dall'estero. Lo Stivale è ormai un baraccone turistico, in particolare un laboratorio mondiale: qui più che altrove il potere (delegato ossia per conto terzi) interpreta anche la parte della vittima del sistema di dominio. A chi contesta il poitere non rimane alcun ruolo. Così, i servi di chi comanda per davvero, mandano in onda a reti unificate e in scena omologata la neutralizzazione del dissenso critico attraverso la sussunzione del conflitto. Insomma, censura e repressione violenta (le manganellate agli studenti e il silenzio comandato per chi osa protestare sia pure pacificamente): i soliti ingredienti di una dittatura mascherata. Vero Giorgia? Mass media telecomandati e politica asservita recitano la parte loro assegnata dal sistema di dominio: il coro in una commedia dell'assurdo con spettatori passivi e critici acquiescenti. Comunque, non tutto è perduto. La Resistenza e il Rinascimento insegnano sempre il valore dell'etica.

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