BIOGRAFIA

18.4.24

TELEMELONI: REPRESSIONE, OBBEDIENZA, CONFORMISMO E FAKE NEWS DI STATO...!

 


 

di Gianni Lannes

Le manganellate agli studenti - ora all'Università La Sapienza, prima a quelli di Pisa e così via - che protestano civilmente nei confronti della collaborazione dual use con il regime di Israele, le querele per presunta diffamazione contro la critica politica (il caso del professor Luciano Canfora), le interferenze governative sulla libertà di stampa (la possibile  cessione al gruppo Angelucci - senatore di FI che già controlla alcuni giornali - dell'agenzia stampa Agi e la modifica della par condicio in Rai (trasformata in megafono dell'esecutivo post fascista) a favore dell'esecutivo che bivacca a Palazzo Chigi), ma soprattutto le fake news continue dell'esecutivo meloniano di stampo neofascista. Ecco l'Italietta odierna di Telemeloni, ovvero un potere telecomandato sempre più intollerante ai suoi limiti e alle contestazioni motivate, che disintregra gli spazi politici, quando non esercita, come nei casi citati, un'autentica "violenza istituzionale" contro chi osa alzare a buon diritto la testa.


 

In ogni caso è vietato obbedire: squadristi e camerati devono farsene una ragione perché vale soltanto la repubblicana Costituzione. La democrazia è conflitto e il dissenso ne rappresenta elemento coessenziale. La democrazia, appunto, si esprime nelle forme rappresentative, così come dal basso, attraverso l'esercizio dei diritti costituzionali: l'espressione del pensiero, lo sciopero, la manifestazione. Sono concretizzazioni effettive della partecipazione attiva e in prima persona, vale a dire il cuore, lo strumento effettivo e obiettivo della democrazia.

Studentesse e studenti che protestano (peraltro a ragion veduta) esercitano diritti costituzionali, sostanziano la democrazia, rendono effettiva la partecipazione, restituiscono agli atenei universitari il loro precipuo ruolo di sapere critico. Infatti, la libertà di ricerca e di insegnamento non è accettazione passiva e acritica dell'esistente nella finzione della neutralità, bensì azione di discernimento, discussione, dialogo, consapevole scelta; esattamente il contrario dell'adesione supina alla mentalità dominante. La libertà di manifestazione del pensiero è la pietra angolare dell'ordine democratico. Appunto in uno Stato democratico deve essere sempre garantito lo spazio per l'espressione pacifica dei conflitti. Sono invece i manganelli usati contro gli studenti a non essere accettabili: sono un fallimento ha dichiarato di recente il presidente della Repubblica italiana.

Insomma in uno Stato di diritto non è accettabile la violenza fisica delle forze dell'ordine, così come non è accettabile la violenza verbale sottesa al qualificare come "delinquenza" le manifestazioni. L'inquilina pro tempre di Palazzo Chigi, ossia chi occupa attualmente posizioni di potere istituzionale, può ovviamente obiettare a chi contesta, ma sempre nel presuppsoto che in uno Stato democratico il dissenso è non solo legittimo ma fondamentale e necessario; definire i manifestanti "delinquenti", o intolleranti e antisemiti (qui si mescolano malafede, ignoranza e strumentalizzazione), tentando di delegittimarli, ferisce la democrazia. Quando le istituzioni in carica criminalizzano coloro che contestano esercitano una violenza verbale. Si tratta di una delegittimazione funzionale alla privazioine dei diritti?

Infine la mobilitazione popolare per la Palestina contribuisce a mettere in luce la tragica ignavia di una società incivile che assiste muta a un genocidio in diretta. Tanti studenti italiani chiedono il rispetto del diritto internazionale contro la dittatura di Israele fatta di violenza e sopraffazione, proterva nel ritenersi immune dal diritto e dai diritti.

I diritti sono strumenti controegemonici. Se l'ordine pubblico esige addirittura l'ideintificazione con la ragion di Stato, le libertà costituzionali perdono il loro senso e si palesa l'arroganza di un potere che mira a imporre uno stato di passività e acquiescenza. Purtroppo il fascismo non è mai morto, comunque l'obbedienza non è una virtù.

Riferimenti:

Gianni Lannes, L'Italia trema, Edizioni Mondo Nuovo, Pescara, 2023.

Gianni Lannes, Israele. Olocausto nucleare?, Luigi Pellegrini editore, Cosenza, 2024.

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=meloni

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/02/regime-meloni.html

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/02/giovani-manganellati-per-le-loro-idee.html 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=fascismo

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=mussolini 

Nessun commento:

Posta un commento

Gradita firma degli utenti.