Su La Testa!: CALABRIA: FANTASTICA EPPURE IGNOTA!

Calabria: Alto Jonio (5 aprile 2024) - foto Gilan

“Sono pochi i paesi d'Italia che abbiano conosciuto meglio della Calabria l'ingiustizia, il sopruso, la violenza... in Calabria invece i venti del mare e la luce e il sole hanno compiuto l'opera, l'hanno risecchita, mondata, invecchiata, mummificata, come in quella scogliera e nel pietrisco di Scilla”:

Corrado Alvaro, Itinerario italiano, Bompiani, Milano, 1941, II edizione, pagine 345 e 348.

di Gianni Lannes

Una terra antica, ricca di storia e fascino mediterraneo. Lontana dal frastuono, incastonata nel Mezzogiorno d'Italia, avvolta dall'aspra bellezza naturale e ignota a tanti che si accontentano degli stereotipi criminali. Dimenticata dalla frenesia moderna, divorata dallo sviluppo speculativo, ma senza progresso evolutivo. Comunque sfruttata all'inverosimile da mafiosi pidocchiosi, al contempo tradita da politicanti svenduti e sovente analfabeti. Eppure fantastica e arcigna dove gli estremi si sfiorano e le contraddizioni abbondano. La Calabria è uno scrigno di emozioni ctonie che si svela ascoltando il vento di mare in riva allo Jonio, dove l'acqua ha levigato le pietre ruzzolate dalla montagne. Ogni sasso contiene una storia. Basta compulsarlo per mettersi in ascolto nel silenzio dei suoni profondi e vivere l'arcaica magia dell'infinito fuori dal tempo ordinario. La schietta ruvidezza d'animo dei Bruzi (almeno quelli non omologati, standardizzati e rassegnati al peggio) rivela un animo non comune che disinnesca il pregiudizio di massa. Forme primordiali mai ammorbidite più che suoni e colori d'incanto. Oltre le apparenze turistiche: misteriosa, indimenticabile e unica al mondo disvela senza clamore il suo volto autentico al viaggiatore solitario.