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di Gianni Lannes
Morte naturale? Morire in circostanze poco chiare: il
fatto in discussione è questo. Occorre stare sul pezzo e prestare
attenzione. Il ruolo del giornalismo è controllare il potere, ovvero
ogni sistema di dominio. Questo non è un ambito geopolitico da
tifoserie covidiote o da azzeccagarbugli sdraiati in salotto, o peggio da non esperti in materia. Sia chiaro: non
ho alcuna simpatia per i criminali di caratura mondiale: da
Biden/Trump a Netanyahu fino a Putin e Zelensky.
Una macabra coincidenza? Alexey Navalny (a prescindere dalla sue idee politiche aberranti) è morto a un mese esatto dalle elezioni presidenziali russe, proprio alla vigilia dell’anniversario dell’assassinio di un altro oppositore politico: Boris Nemtsov, ucciso il 27 febbraio 2015 con quattro colpi di pistola in pieno centro a Mosca, due giorni prima della “Marcia contro Vladimir Putin”.
Le autorità russe stanno facendo di tutto per non consegnare alla famiglia (alla madre) il corpo di Navalny. La causa della morte è stata indicata in prima battuta dai notiziari filo-governativi come Russia Today nella “rottura di un coagulo di sangue” e in un “blocco di un'arteria”; poi, il Comitato investigativo che ha in custodia il corpo ha invece riferito agli avvocati della vittima e alla madre che si è trattato di una non meglio specificata “sindrome da morte improvvisa”. A rigor di logica ragioni di decesso come quelle riportate dai notiziari ufficiali statali di Mosca non possono essere stabilite senza autopsia. Inoltre, il fatto che la morte sia stata caratterizzata come “improvvisa” e immediata non quadra con il resoconto diramato venerdì 16 febbraio 2024 dal Servizio penitenziario federale, secondo cui avrebbe prima perso conoscenza per poi non farcela nonostante i soccorsi.
Altro fatto ineludibile: il corpo di Alexey Navalny “ora non si trova”: ha denunciato la famiglia. La strategie del cosiddetto “avvelenamento del pozzo” ormai non funziona più. Lo scrivo e lo confermo non solo in veste di giornalista, ma da analista trentennale di quel contesto internazionale.
Quando una persona (simpatica o meno alle pulci da tastiera mascherate da pseudonimi che non hanno mai messo piede in Russia e starnazzano ovunque) sotto custodia statale, peraltro in una prigione di massima sicurezza, assolutamente inaccessibile ai comuni mortali, è lo Stato stesso che occorre considerare responsabile in via preliminare.
L’avvelenamento, il ritorno in patria, la detenzione disumana, rinchiuso per trecento giorni in una gelida cella d’isolamento di due metri per tre nel remoto Artico. Quello che resta di Navalny, oltre alla sua eredità di lotta politica, è l’ironia che lo ha sempre contraddistinto e l’invito a non arrendersi mai. E quando il regista Daniel Roher, che nel 2023 ha vinto l’Oscar con il film “Navalny”, gli ha chiesto cosa direbbe ai russi nel caso in cui venisse assassinato, Navalny ha risposto: “Direi di non arrendersi mai. Se succede, se decidono di uccidermi, significa che in quel momento siamo incredibilmente forti. E bisogna utilizzare questa forza! Non bisogna arrendersi. Ricordatevi che siamo una forza enorme”. Chissà se i russi, alle presidenziali di marzo 2024, ricorderanno queste sue parole, ora che tutti gli oppositori politici di Putin sono stati eliminati uno alla volta.
Per sapere e non dimenticare un'altra vittima del dittatore Putin. Era davvero una grande, temeraria e umana giornalista invisa al potere. Il 7 ottobre 2006 Anna Politkovskaja (giorno del compleanno di Putin) è stata ritrovata nell’androne della sua casa moscovita, uccisa da quattro colpi di arma da fuoco. Dopo pochi giorni avrebbe pubblicato sul giornale “Novaja Gazeta” i risultati di un'inchiesta sulle torture perpetrate in Cecenia dai militari russi.
Riferimenti:
Gianni Lannes, Il grande fratello. Strategie del dominio, Draco edizioni, Modena, 2012.
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2022/04/reporter-per-amore.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/02/julian-assange-libero.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=biden
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=zelensky
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=putin
https://www.agensir.it/europa/2024/02/16/chi-era-alexei-navalny/