di Gianni Lannes
Mentre il governicchio Meloni rilancia il ponte mafiosoni sullo Stretto di Messina e al contempo latitano ancora le infrastrutture stradali in Calabria e Sicilia, proprio nell'isola di cosa nostra, le autorità hanno consentito l'abbattimento di un ponte medievale. Si tratta della vicenda allucinante della demolizione di un pregevolissimo e antico ponte nel territorio tra i comuni di Mezzojuso e Ciminna, in provincia di Palermo.
Il Ponte Garziolo è citato e descritto sin dallo storico volume «Ordinazioni e regolamenti della deputazione del Regno di Sicilia, Cura de' ponti e delle strade del Regno appoggiata alla deputazione», Reale stamperia, Palermo 1782. Il Ponte Garziolo - ponte citato e descritto già nel 1782 da pubblicazioni del Regno di Sicilia, che già si occupava della cura dei ponti, all'epoca - si trovava a 500 metri rispetto a un altro ponte di pari epoca, denominato Ponte della Spina, che permetteva di attraversare un affluente del torrente Azziriolo. Questa struttura di pregio aveva un'unica arcata in pietra da taglio e una forma originaria cosiddetta a schiena d'asino, successivamente modificata tra la fine del secolo XVIII e gli inizi del secolo XIX per adattarlo alle mutate esigenze viarie derivanti dalla realizzazione della prima parte della cosiddetta strada che collegava Catania e Messina attraverso la montagna.
Già nell'agosto del 2014 era stato evidenziato il pericolo di danneggiamento o di demolizione di due importanti ponti di arcaica fattura, antichi, insomma, del periodo medievale, in quanto l'area su cui essi insistevano era interessata dai lavori relativi al raddoppio della statale Palermo-Agrigento. Con una lettera inviata all'ANAS, all'epoca, nel 2014, al nucleo tutela patrimonio culturale dei Carabinieri, alla sovrintendenza beni culturali di Palermo e ai sindaci di Mezzojuso e Ciminna, comuni nei quali ricade il ponte, venivano richiesti appositi chiarimenti in ordine al pericolo sopra evidenziato. Nel riscontrare la nota, l'ANAS aveva allora rassicurato circa l'assenza progettuale di opere che avrebbero potuto comportare il danneggiamento e, addirittura, l'abbattimento delle due storiche architetture.
Nel mese di novembre 2022 Gaetano Lino e Salvatore Ferrara, membri dell'Associazione BCSicilia, hanno appurato l'abbattimento completo del Ponte Garziolo, con contestuale allocazione di gabbionate per la sistemazione dell'alveo del torrente, nell'ambito dei lavori di ammodernamento della statale Palermo-Agrigento.
Secondo quanto dichiarato dall'associazione BCSicilia, «già nell'agosto del 2014 era stato evidenziato il pericolo di danneggiamento o di demolizione». Con una lettera inviata all'Anas, al Nucleo tutela patrimonio culturale dei carabinieri, alla Soprintendenza di Palermo e ai sindaci di Mezzojuso e Ciminna venivano richiesti appositi chiarimenti.
Sempre secondo l'associazione BCSicilia, Anas s.p.a. appunto nel 2014 aveva offerto rassicurazioni circa l'assenza progettuale di opere che avrebbero potuto comportare il danneggiamento delle due storiche architetture.
Nonostante le garanzie offerte dalle autorità, il Ponte Garziolo è stato completamente abbattuto e l'associazione BCSicilia ha pertanto presentato una denuncia-querela alla procura della Repubblica presso il tribunale di Termini Imerese per accertare i fatti e gli eventuali rilievi penali.
La distruzione di un antico ponte dimostra totale insensibilità verso un'eredità culturale importante.
Il sottosegretario Barbaro ha confermato: “dalle informazioni acquisite per il tramite del Comando carabinieri tutela patrimonio culturale, l'abbattimento del Ponte Garziolo risulta essere stato regolarmente autorizzato, per causa di forza maggiore, nonché approvato in sede di Conferenza dei servizi con l'emissione di un decreto d'intesa Stato-regione in data 9 dicembre 2021. Naturalmente, anche al di là della stretta competenza tra Stato e regioni, il Ministero della Cultura resta sempre disponibile a collaborare con la regione siciliana nella tutela del patrimonio culturale della Nazione presente sul territorio insulare, in spirito di leale cooperazione”.
La Sicilia annovera 500 antichi ponti di questa fattura. L'auspicio è che realmente questi beni culturali vengano tutelati, anche per ripristinare primordiali percorsi che attraversavano tutta la Sicilia.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2023/05/meloni-e-il-ponte-mafiosoni.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2023/05/il-ponte-senza-fondo.html
Gianni Lannes, l'Italia trema, Edizioni Mondo Nuovo, Pescara, 2023.
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