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di Gianni Lannes
Aveva 400 anni la Quercia delle Streghe, la monumentale roverella di ben 6,40 metri di diametro del fusto, il gigante di Loreto Aprutino, vicino al passo Cordone, in Abruzzo. Tra magia e storia, leggende e bellezza naturale, si è schiantata a causa della solita negligenza e imperizia disumana. La leggenda vuole che l'albero portasse questo nome perché tanto tempo fa, le donne si radunavano sotto i suoi imponenti rami per preparare pozioni magiche. La grande quercia era circondata da molte leggende; si racconta che avendo il fusto cavo, in tempo di guerra vi si nascondesse all'interno grano e altri generi alimentari, e a volte anche i partigiani.
Era stata censita
negli anni '80 nel registro degli alberi monumentali. Più grande di
lei, in Abruzzo, la regione che ne possiede di più, è il Piantone
di Nardò, un castagno monumentale che vegeta in località Morrice,
nel Comune di Valle Castellana (Teramo) e vanta una circonferenza che misura oltre 12 metri. Gli alberi sono esseri viventi straordinari e sensibili. Purtroppo nel Belpaese i giganti arborei testimoni del passato, non godono di tutela effettiva e concreta, ma sono preda della stupidità e della speculazione.
https://www.agi.it/cronaca/news/2023-01-31/cade-quercia-delle-streghe-monumento-abruzzo-19891042/
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