BIOGRAFIA

6.12.22

ITALIA: MAL'ARIA!

 


di Gianni Lannes

Italia fa rima con mal'aria (nel senso di pessima aria)? Un'emergenza italiana sempre più cronica - attestata a più riprese dai rapporti "Air Quality in Europe" - in cui gli squalificati politicanti tricolore - nel rasentare l'analfabetismo funzionale e la manifesta incompetenza - sono sempre più latitanti. Ecco un'altra conferma negativa. Secondo il dossier di Legambiente «Mal'aria di Città 2022», pubblicato nel febbraio 2022 e riferito a dati rilevati nel 2021, su 102 città analizzate solamente 5 rientravano nei parametri fissati dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per il particolato fine (PM10) e per il biossido di azoto (NO2), mentre nessuna rientrava per il particolato fine PM2,5.

Nel medesimo dossier, le riduzioni delle concentrazioni di inquinanti necessarie a livello nazionale per rispettare i criteri stabiliti dall'Oms sono stimate del 33 per cento per il PM 10, del 61 per cento il PM 2,5 e del 52 per cento per il biossido di azoto.

Il perdurare di questa situazione pone l'Italia al primo posto in Europa per morti premature legate all'inquinamento atmosferico: infatti, secondo l'Agenzia europea per l'ambiente nel 2019 sono stati 49.900 i decessi prematuri causati da polveri sottili, 10.640 quelli riconducibili anche al biossido d'azoto, e 3.170 quelli dovuti all'ozono.

E il diritto dei bambini, dei giovani e dei cittadini a un ambiente non inquinato?

Signora Giorgia Meloni, lei in qualità di presidendessa del consiglio dei ministri, quali iniziative di competenza intende assumere concretamente con estrema urgenza, affinché l'Italia rientri nel più breve tempo possibile all'interno dei limiti di qualità dell'aria stabiliti dall'attuale normativa europea e in quelli previsti dall'adozione dei nuovi standard di qualità dell'aria da parte della Commissione europea, al fine di impedire che muoiano prematuramente e si ammalino migliaia di persone in Italia?

Nel corso del 2022, su 13 città considerate dall'analisi di Legambiente nessuna rispetta i criteri dell'Oms per la tutela della salute per quanto riguarda il PM10, il PM 2,5 ed il biossido di azoto, mentre 31 città hanno già superato il limite di 35 giorni di superamento del valore limite giornaliero per il PM 10.

La Repubblica italiana è stata condannata dalla Corte di giustizia dell'Unione europea il 10 novembre 2020 in quanto: «non avendo adottato, a partire dall'11 giugno 2010, misure appropriate per garantire il rispetto dei valori limite fissati per le concentrazioni di particelle PM10 in tutte tali zone, è venuta meno agli obblighi imposti dalla direttiva 2008/50, letto da solo e in combinato disposto con l'allegato XV, parte A, di tale direttiva, e, in particolare all'obbligo previsto da detta direttiva, di far sì che i piani per la qualità dell'aria prevedano misure appropriate affinché il periodo di superamento dei valori limite sia il più breve possibile».

La Repubblica italiana è stata anche successivamente condannata il 12 maggio 2022 in quanto: «è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza (...) della direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa, e, non avendo adottato, a partire dall'11 giugno 2010, misure appropriate per garantire il rispetto del valore limite annuale fissato per il NO2 in tutte le suddetto zone e, in particolare, non avendo provveduto affinché i piani per la qualità dell'aria prevedessero misure appropriate affinché li periodo di superamento di detto valore limite fosse il più breve possibile, è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza dell'articolo 23, paragrafo 1, di tale direttiva, letto da solo e in combinato disposto con l'allegato XV, punto A, di quest'ultima».

La Commissione europea ha avviato nel settembre 2021 un processo di revisione degli standard di qualità dell'aria in modo da adeguarli a quanto previsto dagli Standard pubblicati dall'organizzazione mondiale per la sanità. La consultazione pubblica della Commissione europea ha visto una grande partecipazione di cittadini e portatori di interesse italiani, che hanno manifestato la loro preoccupazione per le conseguenze sulla salute dell'attuale situazione.

L'adozione di standard maggiormente restrittivi metterà l'Italia in una situazione di ancora maggiore difficoltà e la esporrà ad ulteriori procedure di infrazione.

 

Riferimenti:

https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/malaria-2022-edizione-autunnale-verso-citta-mobilita-emissioni-zero/ 

https://www.eea.europa.eu/publications/air-quality-in-europe-2022 

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=COM%3A2022%3A542%3AFIN 

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