BIOGRAFIA

30.11.22

ITALIA: SEMPRE PIU' A RISCHIO!

 


di Gianni Lannes

Perchè in Italia un temporale provoca un disastro annunciato da tempo? Belpaese in agonia, grazie anche ad una pletora parassitaria di politicanti analfabeti, incapaci e telecomandati. L'ultimo rapporto dell'Ispra segnala che nel 2021 è aumentata la superficie nazionale potenzialmente soggetta a frane e alluvioni. E lo Stato che fa? Nulla di niente, in attesa dell'ennesima tragedia, a danno dell'ignara gente. Poi, dopo la solita catastrofe inizia il balletto delle irresponsabilità. Infine, la popolazione dimentica tutto in un amen. Insomma, Stato (autorità, governo, e così via) non rispettano le regole.

 https://www.isprambiente.gov.it/files2022/pubblicazioni/rapporti/rapporto_dissesto_idrogeologico_italia_ispra_356_2021_finale_web.pdf

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In Abruzzo il 15,4% del territorio, cioè 1.669 chilometri quadrati su una superficie totale di 10.831 chilometri quadri, è in area a pericolosità da frana “elevata e molto elevata”. Aree in cui risiede il 5,6% della popolazione regionale, cioè circa 73mila persone. La percentuale di territorio a rischio sale al 22,9% considerando nel complesso le aree a pericolosità da frana, ovvero considerando anche il rischio “medio” e “moderato”, zone in cui vive il 7,7% della popolazione (oltre centomila persone). Dall’analisi dei dati dell'Ispra emerge che l’11,3% degli edifici, in Abruzzo, si trova in aree a pericolosità da frana (8% considerando solo il rischio elevato e molto elevato). A rischio, inoltre, il 5,5% delle imprese (3,4% considerando solo la pericolosità da frana elevata e molto elevata). Discorso
analogo per i Beni culturali: il 14,3% è in area a rischio frana (10,9% rischio elevato e molto elevato). A livello provinciale, in testa c’è il Chietino, dove il 22,4% del territorio ricade in aree a pericolosità da frana “elevata e molto elevata”. Seguono la provincia di Pescara, con il 16,5%, il Teramano (15,8%) e l’Aquilano (11,4%). Sul fronte alluvioni, il 4% del territorio ricade in aree a pericolosità idraulica bassa, il 2,2% in aree a pericolosità idraulica media e l’1,3% in aree a pericolosità idraulica elevata. Per quanto riguarda i 130 chilometri di costa, il 62,8% risulta modificata nel periodo 2007-2019: il 41,1% è interessato dal fenomeno dell’avanzamento e il 21,7% dal fenomeno dell’erosione. Nel complesso, 132 comuni ricadono in aree a pericolosità da frana “molto elevata” ed “elevata”, dato che sale a 152 considerando anche la pericolosità idraulica media. In conclusione, su 305 comuni, il 99,7% si trova in aree interessate da pericolosità da frana, idraulica ed erosione costiera.

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