BIOGRAFIA

12.10.22

GAS E TERREMOTI IN ITALIA!

di Gianni Lannes

C'e' un nesso fra i terremoti provocati in Italia e lo sfruttamento del gas?

Nel territorio del comune di Minerbio (Bologna) negli anni '50 fu scoperto un giacimento di gas naturale (metano) che si estende per 68 chilometri quadrati, ed il cui sfruttamento si protrasse per circa 20 anni, fino al suo esaurimento, avvenuto nel 1971; a partire dai primi anni '80, e fino ad oggi, tale giacimento è stato usato come deposito di stoccaggio geologico del gas di importazione per garantire l'immagazzinamento di circa 2,5 miliardi di metri cubi di metano all'anno. 

Ogni 12 mesi si ha un ciclo di riempimento ed uno di svuotamento del deposito, i quali causano uno spostamento verticale fino a 2 centimetri del piano di campagna al di sopra del giacimento. A serbatoio pieno è ripristinata la pressione statica di fondo originaria del giacimento (153,4 bar); da settembre a novembre 2011 l'impianto venne sottoposto in via sperimentale ad un incremento della pressione massima di esercizio oltre la pressione statica di fondo originaria del giacimento (pressione massima di esercizio di 1,06 pari a pressione statica del 106 per cento). 

In quell'intervallo temporale la "capacità naturale" del deposito venne così aumentata di 356 milioni di metri cubi; nel settembre 2012 Stogit SpA, la società concessionaria del deposito, presentava il progetto "Concessione Minerbio stoccaggio - ampliamento capacità di stoccaggio mediante incremento della pressione massima di esercizio (pmax) oltre la pressione statica (pi) di fondo originaria del giacimento". L'esercizio in sovrappressione consentirebbe un incremento della "capacità naturale" del deposito di circa 420 milioni di metri cubi. Tutto questo, nel contesto della tendenza al ribasso della domanda italiana di metano nei prossimi anni, certificato da SNAM.

Il progetto è stato valutato con esito positivo dalla commissione tecnica di valutazione dell'impatto ambientale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ed è attualmente fermo al Ministero dello sviluppo economico in attesa della definitiva autorizzazione.

Tuttavia la Regione Emilia-Romagna non ha firmato l'atto di intesa che sancisce la sua approvazione al progetto; date le caratteristiche del progetto, il profilo tecnico più idoneo per la sua valutazione sembra essere quello di chi ha competenze geologiche; esaminando i curricula dei geologi presenti nella commissione ministeriale, il più autorevole membro risulta senza ogni dubbio il professor Andrea Borgia. Proprio il professor Borgia ha espresso parere contrario sia nella fase di seduta decisoria della commissione (marzo 2016, settembre 2016) che in quella di verifica di ottemperanza (aprile 2018); in particolare, in data 20 luglio 2015 il professor Borgia evidenziava numerose e variegate criticità in merito al progetto, scrivendo, con specifico riferimento al rischio sismico, che: "Dalla documentazione presentata si evince che il giacimento di Minerbio è caratterizzato da un contesto strutturale con faglie che tagliano, delimitandolo, il serbatoio di stoccaggio, e che i dati presentati potrebbero far supporre che esse siano sismogenetiche, cioè in grado di generare terremoti, oltre che tutt'ora attive. Il proponente inoltre non sembra dar sufficientemente peso al fatto che la struttura geologica di Minerbio fa parte di un ampio sovrascorrimento a scala regionale con vergenza NNE, il quale è attivo ed ha dato origine ad un'innumerevole serie di terremoti distruttivi sia storici che recenti. In particolare, parrebbe che proprio lungo la continuazione sud-orientale della stessa struttura di Minerbio vi siano stati almeno due terremoti negli ultimi 300 anni (il 22/10/1796 e il 13/01/1909) con Mw > 5.5".

Nella fase di verifica di ottemperanza, in merito alla "tenuta del serbatoio" il professor Borgia, nel dare l'ennesimo parere negativo, chiese che fosse verbalizzato come segue il suo intervento critico: "Considerato che il modello presentato non è un modello tridimensionale polifasico-policomponente reattivo delle rocce eterogenee porose, fratturate-fagliate ed elastiche così come richiesto dalla prescrizione, considerato che tale modello non include le rocce soprastanti il serbatoio e non può essere utile ad identificare e monitorare le possibili vie di fuga del gas stoccato e particolarmente quelle relative alle cosiddette perdite fisiologiche, infatti vengono utilizzate addirittura permeabilità zero per le rocce soprastanti il serbatoio, non può essere ottemperata la prescrizione".

Il 20 maggio 2012 si verificò il sisma di magnitudo 5,9 con epicentro a Finale Emilia (Modena), distante meno di 30 chilometri da Minerbio. Le vittime del terremoto furono in maggior numero causate dal crollo di capannoni industriali. Minerbio è sede di una florida zona industriale dove lavorano più di mille persone, in parte in capannoni costruiti prima del 2003, anno in cui vennero emanate le più recenti norme antisismiche per gli edifici.

In un' intervista rilasciata alla rivista "Sapere" nel numero di gennaio-febbraio 2019 il professor Peter Styles (emeritus professor Keele University, Regno Unito), presidente della commissione ICHESE, che fu istituita per indagare se alla base dei terremoti del maggio 2012 in Emilia-Romagna potessero esserci attività umane, è ritornato su quella esperienza lamentando fughe di notizie, pressioni da parte delle aziende titolari delle concessioni minerarie che finirono sotto la lente di ingrandimento della commissione, scarsa trasparenza nelle istituzioni, affermando che "Con il senno di poi, non sono sicuro che tutte le informazioni che avrebbero potuto essere rilevanti per le nostre decisioni siano state messe a nostra disposizione e quindi potrebbe essere prudente - alla luce degli eventi devastanti del 2012 e con un occhio al futuro - dare un'ulteriore occhiata a queste attività considerando l'enorme e accurato lavoro svolto in merito negli ultimi anni, specialmente negli Stati Uniti".

Non sembra pertanto certo che alla commissione ICHESE siano state consegnate e debitamente evidenziate tutte le informazioni tecniche in merito alla fase sperimentale di esercizio in sovrappressione del deposito di Minerbio nella stagione 2011-2012 (pochi mesi prima del terremoto). La popolazione residente a Minerbio e in tutta l'area circostante è fortemente preoccupata per i rischi che potrebbe comportare l'esercizio in sovrappressione del deposito Stogit.

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